Capitolo 6

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Malfoy Manor

Dopo aver portato a casa Scorpius e averlo fatto cambiare, la ragazza scelse il suo vestito con panico e terrore. Non voleva darsi troppe speranze, ma non voleva neanche lasciare tutto al caso. Optò per qualcosa di semplice cioè una gonna nera e una camicia bianca.
Si materializzarono davanti al Maniero trovandolo imponente come pochi, il bambino sgranò gli occhi incredulo, guardò la madre con la bocca spalancata e indicò la casa davanti a lui con la sua piccola mano.
«Papà abita in un castello!» sussurrò con un filo di voce, Hermione rise leggermente alla reazione del bambino e gli accarezzo lentamente la testa bionda.
Guardando quella casa non potè impedire ai ricordi di risalire a galla, aveva passato momenti meravigliosi in quell'enorme maniero.
Bussò all'immensa porta facendo si che si aprisse trovandosi davanti il piccolo elfo che Draco aveva liberato qualche anno prima.


Narcissa Malfoy era stata gentilissima con la ragazza che era appena entrata al Manor dopo qualche minuto di esitazione, si scusò con lei per quello che era accaduto l'anno prima con sua sorella Bellatrix ma Hermione sapeva che la donna non c'entrava niente con quella mangiamorte. Era ora di cena quando sia Draco che Hermione scesero al piano di sotto dopo essersi sistemati nelle loro stanze separate  su  richiesta di Narcissa, Lophi il piccolo elfo domestico fece un profondo inchino ai due ragazzi e Hermione si bloccò a guardarlo.
«Hermione qualcosa non va?» le chiese la donna guardando la sua reazione.
«Si è solo che...» stava subendo una lotta dentro, voleva piacere alla madre di Draco ma allo stesso tempo quell'elfo le aveva ricordato la sua missione sul C.R.E.P.A.
«Madre, lei è contro lo sfruttamento degli elfi, vorrebbe che avessero vacanze e paga» spiegò il biondo come se fosse una cosa naturale mentre Narcissa ne restava un po' sorpresa.
«Vuoi cambiare radicalmente la cultura magica eh!?» disse la donna ironica facendo ridere la ragazza.
«Lophi, da oggi ogni domenica hai una giornata libera, potrai fare qualsiasi cosa tu voglia e quando tornerò dal processo vedremo se vorrai dei galeoni.» la riccia sentendo quelle parole spalancò la bocca e portò una mano tremante su di essa.
«Draco!» esclamò abbracciandolo mentre Narcissa ancora confusa per quanto successo ma con un piccolo sorriso sul volto stava all'entrata della sala adibita per la cena, nel frattempo il piccolo Lophi era emozionato e contento come non mai e ringraziava ampiamente i suoi Signori.

Lophi sgranò gli occhi incredulo e sorrise contento davanti alla donna che aveva davanti.
Grazie a lei il piccolo elfo era libero e lavorava per un salario giusto così poteva comparsi anche dei vestiti nuovi.
«Padroncina Hermione!» esclamò inchinandosi leggermente facendo sì che le sue grandi orecchie da pipistrello gli finissero davanti agli occhi.
«Ciao Lophi come stai?» chiese sorridendo la riccia facendo un passo avanti ed entrando in casa.
«Bene signorina, lui chi è?» chiese il piccolo elfo indicando Scorpius che spaventato come non mai si nascose dietro le gambe della madre.
«Lui è mio figlio, o meglio, il figlio mio e di Draco.» disse Hermione regalando un sorriso così radioso all'elfo che la casa se avesse potuto sarebbe esplosa di luce.
«Benvenuto padroncino» disse l'elfo inchinandosi a Scorpius.
Draco stava guardando la scena dalle scale e quando finalmente li raggiunse in salotto sorrise guardando Scorpius che gli correva terrorizzato tra le braccia.
«Lophi puoi andare ora, grazie mille.» disse il biondo accarezzando i capelli del bambino che aveva poggiato la testa sulla sua spalla.
«Hermione...» sussurrò una voce femminile alle spalle dei due adulti che si voltarono di scatto trovandosi davanti Narcissa Malfoy in tutto il suo splendore.
«Signora Malfoy, buonasera.» disse distaccata nei confronti della donna, era terrorizzata dalla sua reazione, aveva paura che l'avrebbe cacciata a calci dalla casa e non le avrebbe dato torto.
La donna portò una mano sulle sue labbra e con un veloce slancio abbracciò la ragazza che aveva davanti.
«Oh cara, mi dispiace così tanto per quello che ti ha fatto Lucius, io...se l'avessi saputo avrei fatto qualsiasi cosa per impedirlo.» disse singhiozzando sulla spalla della ragazza che strinse ancora più forte.
«Narcissa non è colpa tua, la colpa è solo mia...» rispose anche in preda ad un pianto incontrollato. Draco invece cullava Scorpius che confuso guardava la madre e l'altra donna abbracciate nel mezzo del salotto.
«Non pensarlo nemmeno, ora sei qui, questo è l'importante.»
«Narcissa lui è tuo nipote Scorpius» disse staccandosi da lei e indicando il bambino che stava tra le braccia del figlio.
«Tu sei la mia nuova nonna?» chiese il bimbo allungando le braccia verso di lei per potersi far prendere tra le sue braccia.
«Si tesoro, sono tua nonna» troppe emozioni in una sola volta, la donna non si era mai sentita così felice come in quel momento. Decise così di lasciare i due ragazzi da soli portando Scorpius al piano di sopra per fargli scegliere la sua nuova camera per quando avrebbe passato la notte da loro.
«Non avrei mai pensato che Scorpius accettasse tutto questo così velocemente.» disse sincera la Grifondoro mentre guardava il biondo accanto a lei che la squadrava dall'alto verso il basso.
«Si, è un bambino molto intelligente, ha preso da me» sorrise avvicinandosi a lei mentre scuoteva velocemente la testa.
«Ti ricordo che sono io la migliore strega della mia età.» gongolò altezzosa mentre il biondo le sfiorava la guancia con una mano.
«D-Draco che...»
«Mi sei mancata.» disse sincero infilando le mani tra i suoi capelli mentre lei arrossiva furiosamente.
«Anche tu...» ammise in un sussurro, fu un battito di ciglia e le labbra di Draco si posarono sulle sue labbra avvolgendola in un bacio pieno di passione, mancanze e amore.
Si staccarono dopo minuti interi con il fiatone e le labbra rosse come due ciliegie.
«Draco...noi...no-n possiamo»
«Sappi che ti riconquisterò Granger.»
«Non hai bisogno di riconquistarmi sono già tua.» il biondo a quelle parole sentì il cuore scaldarsi e sciogliersi come un cubetto di ghiaccio al sole.
«Ho una cosa per te» disse prendendo un cofanetto bianco in pelle e aprendolo sotto i suoi occhi. Il Cammeo, l'aveva tenuto, dopo tutti quegli anni l'aveva tenuto.
«Il Cammeo, Draco...l'hai tenuto...»
«Eri, sei e sarai sempre il mio peccato Granger.»
«Draco, sono passati così tanti anni, io non so...ho paura che tra noi non possa funzionare, che se ci riprovassimo il mio cuore si spezzerà di nuovo e che non riuscirò a rimettere insieme i pezzi e non posso stare male, non voglio!» il Serpeverde la strinse tra le sue braccia e sorrise leggermente.
«Non permetterò a niente e nessuno di farti o farci del male, te lo giuro amore mio.» la baciò ancora con disperato bisogno, era di nuovo lì tra le sue braccia, di nuovo sua.
«Draco, dobbiamo andarci piano, non abbiamo più diciotto anni e non siamo più solo io e te, c'è anche Scorpius...» disse la donna provando a ritrarsi dalle sue meravigliose carezze senza molto successo.
«Penso che Scorpius sia contento di vedere i suoi genitori di nuovo insieme.» rispose il biondo lasciandole un casto bacio sul collo.
«E poi mia bellissima Mezzosangue abbiamo perso già troppo tempo.»
«Draco...»
«Mamma! C'è una stanza piena di giochi di là e sono tutti miei!» esclamò il bambino correndo nella stanza facendo allontanare velocemente i due adulti, Narcissa dietro di lui rideva contenta e alla vista dei due ragazzi imbarazzati capì che avevano interrotto qualcosa, così il suo sorriso si aprì ancora di più.

Come back to me||Dramione Where stories live. Discover now