Capitolo 13

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Letters and Threats...

Aprì gli occhi infastidita dal ticchettio che proveniva dalla finestra poco distante, sbuffò e abbandonò il corpo caldo dell'uomo che l'aveva stretta per tutta la notte, si avvicinò e aprì la grande vetrata permettendo ad un gufo di entrare, aveva una lettere attaccata alla zampa e senza attendere oltre dopo aver lasciato la carta volò via.
Aprì la lettera velocemente e cacciò un urlo facendo ridestare completamente anche il biondo alle sue spalle.
«Hermione che succede?» tremante gli passò la lettera mentre combatteva contro l'istinto naturale di scoppiare in lacrime.

Mezzosangue,
Ti avevo avvisata, dovevi stare lontana da mio figlio e dal mio albero genealogico puro. Come avete osato contaminate la purezza dei Malfoy con quello squallido essere. Troverò il modo per vendicarmi di voi e di quel sudicio bambino. Avete la mia parola
L.A.M.

Draco sollevò di scatto lo sguardo e osservò la ragazza, le accarezzò dolcemente la guancia e le sorrise rassicurandola.
«Hermione, ti giuro sulla mia stessa vita che nessuno farà del male a Scorpius, tantomeno Lucius.» la ragazza continuò a singhiozzare cercando conforto tra le braccia dell'uomo che aveva lì davanti.
«Tuo padre è pericoloso Draco!» esclamò singhiozzando spaventata.
«Mezzosangue sono un Auror adesso, conosco mio padre e so che non potrà fare del male a Scorpius. Ti fidi di me?»
«Si»
Bussarono alla porta lentamente mentre i due erano ancora abbracciati, invitarono avanti l'ospite e videro Scorpius che correva dentro terrorizzato seguito da Lophi che provava a mettergli la maglia.
«Signorino Lophi esegue solo ordine. Lophi vuole solo che Signorino stia caldo.» esclamava mentre affannato correva dietro il piccolo che si era appena rifugiato tra le braccia della madre.
«Lophi lasciala a me questa, ti ringrazio puoi andare» disse divertito Draco prendendo tra le mani il maglione di Scorpius.
«Vieni qui campione.»continuò rivolgendosi al figlio e sorridendo ampiamente.
«Papà quel coso fa paura!» esclamò avvicinandosi all'uomo che gli stava tendendo una mano sorridendo.
«È solo un elfo, non ti farà  niente di male, anzi ti aiuterà molto.» disse Draco ricevendo un'occhiata scettica da Hermione.
«Ti aiuterà solo se lo tratterai bene e con rispetto» aggiunse poi schiarendosi la voce.
«Va bene, lo tratterò bene» ripetè il bimbo sorridendo e facendo sorridere anche i due adulti.

Stava camminando avanti e indietro per tutta la proprietà in attesa di un'importante visita che entro pochi minuti avrebbe ricevuto. Lucius sapeva che da solo non sarebbe riuscito ad uscire dalla proprietà dove l'avevano rinchiuso quattro anni prima, perciò aveva bisogno di una mano.
Il campanello suonò e si diresse verso l'immenso portone in legno che una volta aperto rivelò la figura di Theodore Nott.
«Lucius a cosa devo il tuo invito?» chiese senza aspettare una volta trovatosi davanti l'uomo dai lunghi capelli biondi.
«Entra, ho bisogno del tuo aiuto» disse velocemente facendolo accomodare nel salone offrendogli del semplice Idromele.
«Cosa posso fare per te?»
«Ho bisogno di una bacchetta e di uscire da questa casa per tornare a Londra.»
«Tornare a Londra? Perché?»
«Vendetta...» sussurrò malevolo mentre il moro ricambiava il suo ghigno e sorrideva apertamente.
«Va bene. Ti aiuterò»

Camminava lungo il ministero in cerca di Wintercross per mostrargli la lettera minatoria e per mettere una scorta privata a protezione di Hermione e suo figlio. Suo figlio. Ogni volta che ci pensava un immenso calore gli si propagava nel petto. Era felice di nuovo e nessuno gli avrebbe strappato questa felicità.
«Draco!» esclamò l'uomo in divisa che l'osservava camminare rigido verso di lui.
«Salve Signore. Ho bisogno di chiederle un favore.» iniziò a parlare raccontandogli per filo e per segno tutto quello che aveva scoperto con la lettera di suo padre.
«Manderemo una scorta stanne certo, i tuoi famigliari staranno al sicuro.» disse facendo cenno ad alcuni tra i migliori Auror di raggiungerlo.
Avrebbe dato la sua stessa vita per Hermione e Scorpius, suo padre non si sarebbe potuto neanche avvicinare.

«Quindi ancora non siete stati a letto insieme?» chiese Daphne von la sua solita discrezione mentre osservava Hermione che si stava provando un lungo abito per la festa Natalizia.
«No, di solito Scorpius vuole dormire con noi oppure ho i turni serali perciò...» cominciò a parlare imbarazzata tenendo lo sguardo sul vestito che stava per scartare, non le piaceva neanche un po', aveva pizzo e seta rossa ovunque, troppo sfarzoso per lei.
«Beh se vuoi stasera invito Scorpius a dormire da me e dato che non sei di turno...»disse Ginny sorridendo sorniona mentre alzava ed abbassava le sopracciglia in un gesto eloquente che la fece arrossire immediatamente.
«Va bene...» sussurrò debole mentre le tre ragazze, dopo aver lanciato in aria tutti i vestiti che avevano in mano, si misero a cercare un intimo nuovo per la ragazza che le guardò come se fossero letteralmente impazzite.

Come back to me||Dramione Donde viven las historias. Descúbrelo ahora