Capitolo 7

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Dinner

Il tavolo dell'immensa Sala da pranzo si riempì ben presto di prelibatezze che fecero esultare il piccolo Scorpius che stava decisamente morendo di fame.
«Papà ma tu sei un principe?» chiese mentre mangiava un'enorme coppa di gelato.
«No Scorp, non sono un principe» rispose sorridendo dolcemente.
Scorpius non aveva mai avuto una vera figura paterna o meglio, quando era appena nato Ronald le propose di poter stare con lei dicendo che avrebbe badato al bambino esattamente come un vero padre, ma poco tempo dopo Scorpius per lui era diventato oggetto di sfogo, appena aveva cominciato a camminare Ron aveva cominciato ad ignorarlo, non lo aiutava se cadeva e se faceva cadere qualcosa per sbaglio gli urlava contro facendolo piangere. Poi c'è stato il fatto che voleva continuamente averla, ma Hermione era sempre riuscita ad evitarlo fino al giorno in cui Lavanda Brown non si è presentata da loro con il suo bel bambino dai capelli rossissimi che solo i Weasley potevano possedere e se lo era sposato, la cosa migliore che potesse succederle.
«Nonna mi piace molto questo gelato.» di sollevando la testa dalla coppa ormai vuota ritrovandosi con tutta la faccia sporca di cioccolato facendo così ridere i tre adulti.
«Hermione che ne dite se restate a dormire qui stanotte?» la riccia rimase qualche secondo immobile davanti a quella proposta, non riusciva a credere alle sue orecchie e non le sembrava neanche il caso.
«Narcissa sei gentile ma...» cominciò venendo subito interrotta da Scorpius che contento abbracciò la nonna.
«Si mamma restiamo qui! Ti prego, ti prego, ti prego!» la donna sospirò e annuì facendo sorridere i due padroni di casa.
Finita la cena Hermione insieme a Draco andarono a prendere i vestiti che sarebbero serviti a lei e Scorpius il giorno dopo.
«Sei sicuro che non ti crea problemi Draco?» chiese la donna in camera del figlio mentre prendeva il pigiama e lo spazzolino da denti.
«Secondo te? Non c'è niente al mondo che potrebbe rendermi più felice di avere nostro figlio e te a casa mia.» rispose sincero facendo tremare le gambe alla donna che gli stava dando le spalle.
«Sei arrossita vero?» chiese divertito guardandole la schiena.
«No...forse...un po'» rispose lei schiarendosi la gola, iniziava a fare terribilmente caldo in quella stanza. Portò una mano al colletto della camicia per poter sbottonare il primo bottone ma le sue dita toccarono il ciondolo della collana che l'uomo le aveva ridato poco prima, si voltò verso di lui e lo guardò negli occhi.
«Perché l'hai tenuta?» chiese lentamente la ragazza.
«Perché in cuor mio sapevo che saresti tornata. Ti ho odiata all'inizio, mi avevi fatto credere all'amore, mi avevi dato una speranza e l'avevi distrutta come se fosse cosa da niente. Volevo buttare tutto, distruggere foto e ricordi, volevo anche obliviarmi per poter dimenticare. Ma c'era questo - disse prendendo le mani della ragazza, che lo guardava con le lacrime agli occhi, portandole  al centro del petto - che mi dava ancora speranza, mi diceva di non arrendermi, che saresti tornata e infatti sei qui.» Hermione non riuscì a trattenersi scoppiando a piangere mortificata come non mai.
«Draco non volevo farti soffrire. Mi dispiace così tanto!» esclamò stringendo l'uomo in un abbraccio, restarono così per qualche minuto poi andarono a prendere le ultime cose e scesero in cucina per far sistemare alla ragazza il ripiano sul quale aveva poggiato alcuni piatti dopo essere tornata da lavoro. Draco si fermò davanti al frigorifero tappezzato di disegni, guardò Hermione e sorrise.
«Questo lo ha decisamente preso da te.» disse la riccia avvicinandosi alla sua schiena mentre poggiava le mani sulle sue spalle e lasciava un bacio sulla sua guancia.
«Non me ne sono accorto quando sono venuto qui la prima volta...» sussurrò poggiando le mani sulle sue.
«Stavi scoprendo una delle verità più importanti della tua vita, è normale.»
Si guardarono di nuovo perdendosi nei loro occhi, presero il borsone e tornarono al Manor.

A casa Potter la situazione era delle migliori, Ginny e Harry stavano organizzando gli inviti per la festa di compleanno di James che sarebbe stata il tredici dicembre, ma sfortunatamente gli invitati non erano tutti amici tra loro.
«Se invitassimo Hermione, Draco, Pansy, Blaise, Daphne e Yves e non Ronald e Lavanda?» chiese Ginny osservando il marito che rise a quelle parole.
«Dobbiamo invitarli tutti, lo sai. Mi occuperò io di tuo fratello, non gli farò fare danni.» disse sorridendo e accarezzando teneramente il ventre rotondo della moglie.
«Devo dirti una cosa» disse la rossa prendendo la mano del marito e accarezzandogli il viso.
«Cosa?» sussurrò facendosi avanti per poterla baciare ancora.
«È un maschio...» sussurrò con le lacrime agli occhi mentre Harry si allontanava dal suo viso per poter osservare il suo ventre.
«Albus...» sussurrò mentre Ginny lo guardava contrariata.
«Ancora con questa storia? Albus!?»
«Visto che ti lamenti tanto allora lasciamo decidere alla sorte, se ti batto a scacchi magici scelgo il nome se no sei libera di farlo tu.» la donna annuì e dopo aver messo James a letto iniziarono la loro partita che per sfortuna di Ginny fu vinta da Harry.
«Era destino!» esclamò l'uomo prendendola tra le braccia e portandosela al piano di sopra facendola stendere a letto.
«Sei solo molto fortunato Auror Potter» disse lei iniziando a sbottonargli la camicia, Harry sorrise cominciando a baciarla dolcemente, in poco tempo si lasciarono andare alla pura e semplice passione, si scambiarono baci, carezze e fecero l'amore fino a quando le forze glielo permisero.

Rientrati nell'immenso Maniero i due ragazzi videro Scorpius che li aspettava sorridendo mentre Narcissa dietro sembrava leggermente contrariata.
«Va tutto bene?» chiese preoccupata Hermione, sapeva che il figlio era un combina guai di prima categoria, perciò un moto d'ansia l'assalì.
«Scorpius vuole chiedervi una cosa.» disse Narcissa poggiando le mani sui suoi fianchi.
«Possiamo dormire tutti e tre insieme?» chiese guardando i genitori che sgranarono gli occhi sorpresi.
«Scorp non cre...» iniziò la ragazza venendo subito interrotta da Draco che le mise una mano sulla bocca.
«Certo che si, il mio letto è abbastanza grande per tutti e tre!» esclamò prendendo in braccio Scorpius e portandolo nella sua stanza seguita da Hermione e dalla "buonanotte" appena accennata della madre.

Il bambino girò un po' nella stanza mentre la madre nel bagno si cambiava, il padre invece era già sotto le coperte ad aspettarlo.
«Papà questa camera è gigante!» esclamò scioccato mentre aveva la testa rivolta al soffitto, il biondo invece rise alla sua reazione, quei gesti li aveva presi decisamente dalla sua Mezzosangue.
«Cos'è questo?» chiese prendendo un quaderno nero per gli appunti nascosto sotto la scrivania, lo aprì e vide un disegno della sua mamma che sorrideva e guardava qualcosa che sfortunatamente nel disegno non c'era.
Proprio in quel momento la donna uscì dal bagno e vide ciò che il figlio stringeva tra le mani restandone scioccata.
«Non ci credo...» sussurrò avvicinandosi al figlio e prendendo il quaderno tra le mani.
«Hai tenuto anche questo»
Sfogliò il quaderno fermandosi sulla pagina del venticinque dicembre, quel famoso disegno fatto subito dopo la loro prima volta. Era il foglio più stropicciato rispetto a gli altri, si vedeva che aveva provato a strapparla un paio di volte.
Draco dal canto suo, aveva occhi solo per la camicia da notte lunga fin sopra il ginocchio che la donna indossava, lui stesso le aveva fatto prendere quella abitudine quando vivevano insieme, aveva scordato quanto potesse essere meravigliosa.
«Si, l'ho tenuto.» rispose con la voce roca. Scorpius si arrampicò sul letto mettendosi davanti al padre sorridendo sorione.
«Anche a me piace disegnare!» esclamò ridendo e facendo ridere i due adulti.
«Lo so ho visto i tuoi disegni, sei bravissimo» ammise scompigliandogli i capelli mentre il piccolo sorrideva contento.
Hermione si sdraiò dall'altro lato del letto così Scorpius si sarebbe potuto mettere al centro, ma il bambino guardò la madre confuso.
«Mamma, tu devi stare al centro così io e papà possiamo proteggerti dai sogni cattivi che hai sempre!» a quelle parole Draco sgranò gli occhi e guardò la donna che arrossì e abbassò lo sguardo.
«Hermione hai ancora gli incubi?» chiese accarezzandole la guancia.
«Qualche volta...» ammise mentre Scorpius la spingeva verso verso il centro del materasso sdraiandosi al suo fianco.
«Stavolta ci siamo io e papà a difenderti.» disse il piccolo sdraiandosi al suo fianco e aspettando che i genitori facessero la stessa cosa.
Hermione diede le spalle a Draco in modo da poter respirare tranquillamente senza farsi prendere dal panico, dopo tre anni aveva ancora la capacità di farla imbarazzare con un solo sguardo, ora lui era a petto nudo sdraiato accanto a lei, non era facile restare calma, l'uomo però non voleva renderle le cose facili dato che si voltò verso di lei circondandole la vita con un braccio.
«Respira Mezzosangue non ti mangio mica» rise lui mentre lei arrossiva ancora di più, Scorpius era esausto infatti in poco tempo si addormentò.
«Sto respirando» rispose mentre il biondo rideva alle sue spalle.
Entrambi sospirarono e poco dopo cedettero ad un sonno senza incubi.

Come back to me||Dramione Where stories live. Discover now