Capitolo 10

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He's a Malfoy.

Dopo aver preparato i due borsoni Hermione si guardò allo specchio tentando di aggiustare la sua enorme chioma senza molto successo, Scorpius la guardava seduto sul ripiano del bagno con le gambe che penzolavano.
«Tu e papà farete pace?» chiese d'un tratto il piccolo guardando la madre preoccupato.
«Io e tuo papà non abbiamo litigato.» rispose sorridendo dolcemente al bambino.
«E allora perché non possiamo vivere tutti insieme?»
«Scorp le cose sono complicate e un giorno lo capirai. Ora andiamo di sotto, sta venendo papà a prenderci.» non appena scesero l'ultima scala qualcuno alla porta bussò, aprì sorridendo la porta trovandosi davanti l'ultima persona che si sarebbe aspettata.
«Ronald»
«Hermione, posso entrare?» la riccia gli fece spazio lasciando che il rosso mettesse piede in casa sua.
«Tu non sei papà.» disse il piccolo Scorpius incrociando le braccia al petto e mettendo su il broncio.
«No per fortuna, anzi sono qui per parlarti di lui. Devi dirgli di lasciare la squadra.» disse guardando Hermione.
«Cosa!? Perché dovrei farlo?»
«Perché se lui non lascia la squadra io avviso Lucius Malfoy del fatto che Draco è a conoscenza di lui» la riccia trattenne il respiro per qualche secondo, poi senza rendersene conto sentì la presenza di qualcun altro alle sue spalle.
«Non ce ne sarà bisogno, andremo noi all'anagrafe e lo riconoscerò come Malfoy. Un po' povera e priva di fondamenta questa minaccia Weasley.» Draco era appena arrivato a casa di Hermione quando sentì la voce di Ron Weasley e senza esitare si precipitò all'interno.
«Per colpa tua sono stato declassato.»
«Sei stato declassato perché sei un incompetente.»
Ron scattò in avanti puntando contro la gola di Draco la bacchetta, il biondo non si mosse di un solo passo ma scoppiò a ridere.
«Non tiro fuori la bacchetta solo perché c'è mio figlio qui Weasley, ma sappi che a lavoro domani ti farò pentire di essere nato.»
«Ronald vattene da casa mia.»
Il rosso si guardò intorno, dopo aver sbuffato uscì dalla casa lasciandoli da soli.
«Papà!» esclamò il piccolo stringendosi a lui.
«Va tutto bene Granger?»
«Sì, va tutto bene. Che significa quello che hi detto a Ron?»
«Voglio dare a Scorpius il mio cognome. Lui è un Malfoy a tutti gli effetti non vedo perché non debba farlo.»
«Apparirà sull'arazzo della tua famiglia, Lucius Malfoy lo saprà e...»
«E non farà niente perché non può, fidati di me.» sussurrò mettendo fine alla discussione accarezzandole dolcemente una guancia.
«Andiamo?» chiese il piccolo indicando la porta e sorridendo quando il padre annuì.

Daphne stava tranquillamente seduta sul divano di casa sua con Lucy aspettando che il marito tornasse da lavoro, la piccola era meravigliosa, aveva gli occhi e i capelli come i suoi mentre la carnagione era lievemente più scura esattamente come Blaise. Si sentiva estremamente fortunata per quanto successo nella sua vita e doveva tutto a Draco.

Daphne arrivò in Sala Grande in preda al panico, si sedette davanti al suo ragazzo, che non la degnò di uno sguardo, e al suo migliore amico.
«Mia madre mi ha mandato un'altra lettera...dice che qualcuno è riuscito a farle cambiare idea riguardo al matrimonio, a patto che io mi trovi un uomo ricco da sposare entro la fine del prossimo anno.» Draco le sorrise e fece un occhiolino veloce alla ragazza che sorrise di rimando.
«Narcissa! Hai scritto a tua madre! Oh Draco grazie!» gli afferrò le mani e le strinse forte tra le sue mentre il moro che gli stava accanto gli diede una pacca sulla spalla.
«Daph se t'interessa ho anche trovato il futuro marito.» rispose il biondo facendo un lieve cenno con la testa in direzione di Blaise.
«Penso di essere il candidato giusto!» esclamò l'interpellato ridendo di gusto.

Tornando al presente la donna si rese conto che la serratura della porta era appena scattate e sulla soglia vi era il marito intento a osservarla.
«Papà!» esclamò la piccola Lucy correndo con le braccia aperte verso di lui che l'accolse con un ampio sorriso.
«Principessa!» esclamò contento stringendola dolcemente tra le braccia e dirigendosi verso la moglie.
«Com'è andata a lavoro?» chiese dandogli un dolce bacio sulle labbra mentre l'uomo sospirava lentamente.
«Bene, quell'idiota di Weasley continua a credersi onnipotente anche se adesso si trova nella C6» la bionda sbuffò e incrociò le braccia al petto innervosita.
«Quello stupido di un Weasley, non so come tu faccia a sopportarlo, o come abbia fatto la Cara Ginny a essergli sorella per tutti questi anni.»
«Sai tesoro non sei tu che ti scegli i parenti.»
«Lo so bene, pensi che se avessi potuto avrei scelto mia madre e Astoria!?»
Il moro rise prima di lasciarle un dolce bacio sulla fronte e di alzarsi per poter finalmente cenare.

Come back to me||Dramione Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz