Capitolo 18

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Grace's Pov

Quando Zayn torna a casa, sono quasi le nove di sera. Ha un'aria stanca e si trascina a fatica in cucina. Quando ci guardiamo negl'occhi peró, mi sorride. Un sorriso felice.

"Racconta" dico subito. Lui si passa una mano nei capelli e si siede al tavolo.

"Ho abbandonato tutto. Niente più traffici di droga, niente più lotte contro gli altri. Domani mi cerco un lavoro serio. Domani la invito ad un appuntamento" dice tutt'un fiato. Spalanco la bocca felice e stupita, buttandomi tra le sue braccia.

"Sono così contenta per te!" Esclamo.

"Anch'io lo sono!" Risponde ridendo. Mi rivolge poi un'occhiata maliziosa, che mi fa immediatamente arrossire

"Tu e Louis...?" Mi porto le mani al viso, coprendomelo completamente

"È complicato Zayn. Lui...ha un figlio cavolo!" Esclamo.  Lui annuisce e mi abbraccia.

"Non vorrei cadere nei particolari ma se è davvero successo quello che penso, potrebbe tenerci veramente a te." Intuisce lui. 

"Cosa devo fare Zayn?"

"Torna a Londra."

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"Louis? Sei qui?" Chiedo esitante aprendo la porta pesante della libreria. Arrivo alla cassa, trovandolo impegnato con un cliente

"Sono 25£" dice con un sorriso. Lo osservo da lontano, sta mettendo i soldi in cassa e strappando lo scontrino. Sono gesti che gli ho visto fare milioni di volte, ma in questo momento, i suoi occhi che brillano mi fanno sorridere. Quando il silenzio ripiomba in negozio, mi paro davanti a lui, come nulla fosse.

"Sei tornata" Mi ritrovo ad annuire, abbassando lo sguardo. Mi guardo le mani che solo qualche ora prima erano immerse nei suoi capelli.

"È strano" borbotta. Lo guardo stranita.

"Che cosa deve essere strano Louis?" Dico, non riuscendo ad evitare il tono acido, dovuto alla mia scarsa capacitá di comprensione.

"La prima volta che ci siamo incontrati, eravamo qui dentro. Io amavo Emma e lei mi aveva buttato fuori di casa. Adesso...io amo te Grace, ma sono ancora senza casa" dice con sottile ironia. Ha scoperto tutto. Lei ha scoperto tutto Riesco solo a pensare. Il mio cervello è diviso in due. Devo esserne felice? Louis adesso è in una posizione nettamente scomoda ma io, egoista quale sono, ho sempre atteso questo momento.

"C-cosa farai adesso?" Balbetto. Scute la testa. I suoi occhi brillano di dolore. Lo stringo tra le mie braccia, forte, facendogli sentire che per lui ci sono, sono qui.

"Io voglio solo poter vedere Ron Grace. Non mi interessa di altro, ho bisogno di mio figlio. Sarà un casino, Emma non mi lascerá mai Ron." Gli strofino la schiena dolcemente. Prende enormi respiri, guardandomi successivamente negli occhi.

"Questo casino...lo hai causato tu" il mio cuore si blocca e prende poi a battare freneticamente. Colpa mia? Perchè lo sta dicendo?

"Louis che cosa.."

"E COLPA TUA" È come un coltello che mi trafigge il petto. Sento come il dolore aumenta gradualmente, facendomi arretrare. In breve tempo però, il dolore viene rimpiazzato dalla rabbia, che monta inaspettata e dannatamente violenta.

"Di cosa avrei colpa Louis? Tu sei entrato in questa fottuta libreria quel giorno, tu mi hai baciato la prima volta, tu mi hai implorato di fare sesso con te! Sei tu il coglione Louis, sei tu che ti sei cercato volutamente i guai. Se hai problemi non scaricarli a me, che non ho colpe cazzo. Sei tu che hai sbagliato tutto. Il mio cervello è così fottuto da quando ti conosco. Sei tu il carnefice cazzo" sputo. Il mio petto si alza e si abbassa freneticamente, il mio cuore batte alla velocitá della luce e i miei occhi sono bagnati da lacrime di rabbia. Lui immagazzina le parole lentamente, avvertendone dolore palpabile. I suoi occhi azzurri sono leggermente chiusi e la sua mano è chiusa a pugno. Quando gli rivolgo le spalle, volendomene andare, lui mi afferra duramente il polso, avvicinandomi a lui.

"Tu mi hai fatto perdere la ragione. Perchè l'unica ragione sei tu. Tutto quello che facevo era dettato dal mio cuore che non so controllare e le conseguenze erano di poca importanza. È che ti amo così dannatamente tanto."  Mi allontano da lui, spingendo leggermente il suo petto.

"Sei così bipolare quando vuoi" dico arrabbiata. Lui mi riattrae a sè, baciandomi violentemente le labbra. Sussulto quando sento quel contatto così inaspettato ma dannatamente piacevole. Vorrei respingerlo ma neanche ci provo. Non servirebbe a nulla. Se io gli ho fatto perdere la ragione, lui ha fatto perdere la mia.

Book Shop ||Louis TomlinsonWhere stories live. Discover now