Capitolo 8

1.8K 58 17
                                    


"Non riesco a crederci che sia un tipo così romantico, non riesco proprio ad immaginarmelo"
"Credici eccome Lia, ti giuro su chi vuoi che ha un cuore grandissimo" dissi mentre finivo di sparecchiare la tavola.
"Sono proprio contenta per te, non ti vedevo così sorridente da un pezzo. Avvertilo però che al primo errore gli spezzo le gambe" aggiunse Lia passandomi gli ultimi piatti.
Ridacchiai sistemando la lavastoviglie.
Era davvero una ragazza straordinaria, non penso sarei riuscita ad arrivare dove sono ora senza di lei.
Mi mancava Genova e, avendone parlato il pomeriggio prima, una massa di ricordi che avrei volentieri accantonato si palesò in testa come una fitta perpetua.
La mancanza di mia madre si faceva sentire sempre di più , non ci fu giorno dalla sua scomparsa che smisi di pensare a quel maledetto incidente.
Penavo e ripensavo a cosa sarebbe successo se non si fosse ritrovata in quella strada quella sera, mi chiedevo se la mia "fuga" a Milano per proseguire gli studi avesse potuto realmente costituire un nuovo inizio per me, lontana dai ricordi e da mio padre, chissà come stava.
Chissà se aveva ricominciato a bere o se si era dato finalmente una regolata.
Era ormai da mesi che non avevo sue notizie, forse perché entrambi decidemmo di affrontare la situazione lasciandoci indietro tutto, dimenticandoci ciò che ci stava attorno...dimenticandoci l'uno dell'altro.
Ero letteralmente a pezzi, se non fosse stato per la ragazza davanti a me nulla di ciò che riuscii a combinare in questi ultimi mesi sarebbe accaduto.
Essere soddisfatti delle propria vita è dura, ma ora come ora stavo riuscendo ad assaporare lentamente il gusto della felicità.
"Quindi adesso quando vi rivedete?" mi chiese all'improvviso
"Bella domanda, non so. Credo sia impegnato ancora con la sua musica" dissi confusa.
"La data alla quale siamo state era una delle ultime, non penso sia ancora così impegnato come prima. Ne avete parlato?"
"In realtà no" dissi sedendomi sul divano.
"Tesoro, sai che non voglio fare la parte della guasta feste, però dovreste parlarvi un po' di più voi due"
"In che senso?" chiesi curiosa.
"Nel senso che dovreste andare oltre quelle 2/3 ore al giorno che passate insieme e iniziare a capire di più come siete fatti. È così che funziona una relazione"
"Non hai tutti i torti"
"Eh no, ma poi ancora che non ti dice chi era quel tipo..ma dove stiamo? Capisco non intromettersi, però un minimo, anche una banale spiegazione, avrebbe potuto dartela"
"Possiamo cambiare discorso per favore?" chiesi alzandomi
"Si scusami, non volevo farti arrabbiare"
"Non sono arrabbiata, però preferirei non parlare di quello"
"Certo, come vuoi"
Passammo il resto del pomeriggio tra i libri e tra varie faccende casalinghe.
Verso sera decisi di concedermi una lunga e rilassante doccia.
Una volta uscita guardai il telefono e mi accorsi di una chiamata persa: era Mirko
Richiamai
"Ei bellissima, ti disturbo?"
"Ciao Mì, no assolutamente, scusami ero in doccia e non avevo sentito"
"Non farmi immaginare certe scene, maledetta"
Sorrisi "idiota"
"Ah grazie, pensa te che questo idiota stava per proporti una cosa straordinaria! Ma se lo desideri appendo"
"Non ti azzardare, spara"
Lo sentii ridere dall'altra parte, mi faceva stare bene la sua voce.
"Questo weekend dovrei scendere a Genova con Mario, il ragazzo che avevi visto con me. È di lì e andrebbe a trovare la sua famiglia, mi ha proposto di accompagnarlo e di portare liberamente chi volessi se ne avessi avuto voglia.
Quindi io ho subito pensato a te perché, primo, siamo seri: quando non ti penso? Secondo, penso possa piacerti l'idea di ritornare per poco nella tua terra"
Rimasi ad ascoltare la sua proposta sorridendo come una bambina
"Ma certo che sì, ovviamente mi fa piacere. Sei sicuro che non reco disturbo? Insomma, non conosco nessuno"
"Ma stai scherzando? Che disturbo potresti mai dare? Per quello non preoccuparti, anzi, perché non proponi a Lia di unirsi a noi? Verrebbe anche Lillo e credo potrebbe farle molto piacere sai"
"Quel tono da cupido finale mi ha convinta. Va bene allora, avviso. Grazie di cuore"
"Perfetto, allora passo da voi domani dopo pranzo e partiamo direttamente. Ti amo"
"Fantastico, anche io"
Chiusi la chiamata e corsi da Lia a darle la notizia.
Accettò imbarazzata al pensiero di dover passare del tempo con Mirko, ma soprattutto con Lillo.
"Non fraintendere eh, Mirko è un bel ragazzo", disse lei
Sorrisi "Certo, Mirko", finsi un colpo di tosse.
"No ma, adesso mi spiegate voi due cosa vi siete messi in testa"
La lasciai con il dubbio entrando in camera per prepare la valigia guardandola borbottare tra sè e sè mentre ripiegava i panni.
La mattina seguente finimmo colazione entrambe con molta calma, con un'insolita allegria che arieggiava nella casa.
"Vado a buttare via la spazzatura, così almeno siamo a posto per questi due giorni" dissi uscendo dalla porta
Lia annuii e io mi incamminai.
"Scusami, avrei bisogno di una mano" sentii dire alle mie spalle.
Mi voltai verso la figura e riconobbi subito il ragazzo.
Era la persona che stava discutendo con Mirko qualche sera fa.
Feci finta di nulla, mi rigirai e proseguii per la mia strada.
Improvvisamente una mano mi bloccò il polso.
"Non si fa così, che maleducata" disse lui.
Mi girai appena.
"Si può sapere chi sei?"
"Oh, il tuo ragazzo non te lo ha detto?"
Scossi la testa.
Lui avvicinò la sua mano al mio viso liberandomi il polso e io di riflesso mi spostai da quel contatto.
"Non mi toccare"
Lui alzò le mani beffardo
"Come desideri. Sai credevo che sapessi come funziona qui"
"Di cosa stai parlando?"
"Il tuo amichetto era bravo, forse uno dei migliori in zona. Da lui si comprava bene"
"Senti, non mi interessa. Che cosa vuoi da me?"
Lui si avvicinò troppo a me.
"Come sei aggressiva, voglio solo divertirmi un po', però non lo diciamo a lui dai"
La rabbia, la confusione e il terrore si mischiarono assieme e presero il sopravvento su di me.
Avrei voluto rispondergli o fare qualcosa, ma mi sentii come bloccata.
Non feci in tempo a realizzare cosa stesse succedendo che una figura dietro al ragazzo lo girò con prepotenza per poi tirargli un pugno ed atterrarlo.
"Ti avevo detto che non dovevi toccarla" disse questo continuando a prenderlo a pugni.
Nel frangente di tempo in cui misi a fuoco la figura mi accorsi che si trattava di Mirko.
Tirai un sospiro di sollievo.
"Corri in macchina, adesso" disse rivolto a me lasciandomi le chiavi della sua auto.
Feci appena in tempo a salire che altri due ragazzi arrivarono a difendere il tipo steso da Mirko.
Temetti il peggio per lui, ma Mario arrivò con altri suoi amici e insieme a Mirko sistemarono la questione.
Io rimasi impietrita.
I ragazzi entrarono nella macchina e si assicurarono che stessi bene.
"Stai bene amore?", disse Mirko preoccupato controllandomi il braccio e abbracciandomi.
Sorrisi per come mi aveva chiamata, probabilmente non se ne era nemmeno accorto.
Lo rassicurai e chiesi a loro se stessero altrettanto bene.
"Noi siamo intatti, l'importante è che quello schifoso non ti abbia fatto nulla. Io sono Mario comunque" disse il moro allungando la mano.
Ricambiai.
"Appena ti ho vista in macchina pensavo ti fosse successo qualcosa, mi sono preso malissimo. Menomale che Mirko è previdente. Io sono Andrea comunque, mi chiamano anche Bresh, ma tu chiamami come e quando vuoi" disse l'altro ragazzo facendo l'occhiolino.
"Stai al tuo posto Bresholino" disse Mirko ridendo.
"Dobbiamo dar loro una lezione una volta per tutte", disse Mario guardando Mirko dallo specchietto.
"Spero abbiano capito qualcosa con quella di oggi" aggiunse Andrea
Mirko rimase in silenzio, portò la mano al labbro e poi la mise sul mio ginocchio.
"Sono diventato una iena quando ho visto che ti stava sfiorando. Mi dispiace che tu abbia dovuto assistere a questa scena, che schifo."
Il suo tono era davvero amareggiato, quasi come se si stesse colpevolizzando di qualcosa.
"Non fa niente, ho solo temuto che potesse farti del male così come a loro", dissi indicando i ragazzi seduti ieri
"Noi siamo delle bestie, tranquilla! L'importante è che stia bene tu" disse Mario.
Sorrisi e lo ringraziai ancora
"Mario, fammi un favore. Passa tu a prendere Lillo con la mia macchina, io accompagno Alice a casa così aiuto le ragazze a prendere i bagagli" disse a un tratto Mirko rivolto verso il genovese.
L'ultimo annuii ed eseguì quanto richiesto.
Io e Mirko entrammo in casa e Lia decise di offrirgli qualcosa da bere.
"No davvero Lia, sono a posto ti ringrazio"
"Sei sicuro di star bene? Hai un viso così pallido...siediti un attimo" disse lei
"Mirko è tutto a posto?" chiesi girandomi verso di lui
Lui sospirò, si guardò nello specchio della sala per pochi secondi e poi rispose.
"Si, davvero è tutto ok. Vi ringrazio. Ali andiamo a prendere le borse, che dici?" disse con un tono molto forzato.
Lia mi lanciò un'occhiata veloce come per dirmi di seguirlo ed effettivamente così feci.
Lo seguii in camera e mentre stava per raccogliere le borse lo bloccai dolcemente facendolo girare verso di me.
"Sai che puoi dirmi qualsiasi cosa, vero?" gli dissi
Lui annuì spaesato
"Stai bene? Ho avuto una pura bestia" disse poi.
"Certo che sto bene, sei arrivato in tempo. Devi stare tranquillo, è tutto finito" dissi accarezzandogli la spalla invitandolo a sedersi sul letto.
"Scusami" mormorò abbracciandomi
Lo guardai confusa.
"Scusami per non averti parlato di quel tipo e di non averti messo in guardia da lui. Avrei dovuto parlartene"
Sorrisi e sollevai il suo viso delicatamente
"Guardami" gli chiesi
"No mi vergogno dai, lasciami deprimere tra le tue braccia"
Risi e dopo poco il suo viso sbucò da sotto al mio braccio.
"Ti ascolto", mi disse guardandomi come un bimbo guarda la mamma dopo essere stato sgridato.
"Tu non hai colpe amore, se non me lo hai voluto dire un motivo ci sarà pur stato e io lo condivido, qualunque esso sia. Me ne parlerai quando ti sentirai pronto a farlo"
Lui annuì accennando un sorriso
"Come mi hai chiamato?" disse poi gongolando
"Amore, perché?"
"Perché detto da te suona così bene, meglio che detto da me" disse uscendo dall'abbraccio per poi farmi coricare sul letto.
Iniziò a lasciarmi piccoli baci sul viso, quando entrò Lia in camera
"Oddio scusate, non volevo interrompervi" disse sorridendo maliziosamente
"Scema, non hai interrotto niente" dissi spostando delicatamente Mirko di lato
"È arrivato Lillo con i ragazzi, vi aspetto di là" disse lei richiudendo la porta
"Dai, portiamo di là le ultime cose su" dissi rivolgendomi a Mirko.
Questo steso di faccia sul letto rispose
"Cinque minuti mamma, ti prego"
"Su muoviti dai" dissi scuotendolo
Lui mi tirò dal braccio e mi fece ricadere su di lui
"Mirko, facciamo tardi" dissi guardandolo divertita
"Ma non c'è fretta, Genova è sempre lì che ci aspetta"
"Sei incredibile"
"Cambia repertorio" disse moridicchiandomi la guancia
Mi spostai improvvisamente facendolo quasi cadere dal letto.
"Questa me la pagherai, prendi quella piccola" disse alzandosi e indicando la borsa alla mia destra per poi scomparire in sala.
Scossi la testa e con la borsa raggiunsi tutti gli altri pronti fuori.
Avrei passato due giorni nella mia città con due delle persone più importanti per me e nuovi amici. Il primo passo verso una vita diversa.

• Eccomiii, allora che ne pensate fino ad adesso? Vi piacciono Mirko e Alice insieme? Cosa vi aspettate dalla mini vacanza che il gruppo farà?
Ditemi tutto che sono super curiosa!
Non so quando aggiornerò ancora la storia perché domani parto (finalmente) e la connessione internet in montagna c'è e non c'è 😅
Prometto però che, appena lo finisco e potrò postarlo, vi metterò subito il capitolo 9 :)
Ci sentiamo presto,
love u
-A.

Mirko o Rkomi?Where stories live. Discover now