Capitolo 18

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"Certo che tra Sara, Edoardo, il tour, la pressione in studio e le mille pare io e te ne abbiamo passate più di una coppia sposata"
disse Mirko giocando con il filo del mio maglione.
"Almeno ci abituiamo per quando saremo davvero sposati", risposi sorridendo innocentemente.
In effetti quella frase mi uscì con troppa spontaneità e, solo dopo aver sentito quelle parole dette ad alta voce, cercai un modo veloce per porre fine all'imbarazzo nel quale ero sprofondata.
"Nel senso che quando andremo a vivere insieme sicuramente troveremo da ridire su tutto, dalle tazzine del caffè ai programmi in tv..."
Mirko non rispose.
Mi fissò a lungo con un sorriso beato stampato in viso e gli occhi illuminati da uno strano, ma compiaciuto, luccichio.
"Ti prego dì qualcosa o mi sotterro, giuro", dissi con un tono supplichevole.
Lui rise di gusto per qualche secondo
"Amo con tutto me stesso questo tuo lato tenero e impacciato", disse accarezzandomi un braccio.
"Non sei divertente"
In quel momento mi imbronciai lievemente, ma senza mantenere un briciolo di serietà.
La sua risata era troppo contagiosa.
"Oh ma io ti sposerò, puoi scommetterci", disse poi interrompendosi.
Lo guardai sgranando gli occhi, il cuore mi stava battendo fortissimo in quel momento.
Mi sembrava una favola.
Una di quelle favole che ci vengono raccontate da piccini prima di andare a dormire e che rimangono fisse nella nostra testa per così tanto tempo che ci fanno immaginare scenari simili anche nella vita reale mentre sognamo ad occhi aperti.
Mirko era il mio sogno ad occhi aperti.
"Ci vediamo quando torno dallo studio", disse poi alzandosi e facendo un occhiolino.
Mi lasciò un bacio sulla testa e uscì di casa.
Decisi che era finalmente arrivato il momento di fare un punto della situazione nella mia vita.
Passai velocemente in rassegna tutto ciò che era accaduto negli ultimi giorni.
Lia era entusiasta della notizia e stava vivendo un periodo sereno anche lei insieme a Lillo, Luca si era ripreso dopo la rottura con Sara e aveva venduto il loro appartamento potendosi finalmente permettere di aprire uno studio di fotografia tutto suo, Mirko avrebbe iniziato a promuovere il disco nel giro di poco e mio fratello lo avrebbe supportato tra shoot e pubblicità varia.
Mio padre aveva deciso di smettere definitivamente con l'alcool, era seguito e supportato, aveva l'aiuto mio e di Luca sempre e comunque nonostante la lontananza.
Lo andavo a trovare spesso, nei weekend liberi io e Mirko andavamo giù apposta per stargli più vicino e intanto ci godevamo un po' il mare.
Lui aveva un debole per Mirko, lo apprezzava e rispettava sia come cantante che come persona.
Un giorno, ricordo ancora, lo guardò e gli disse: "Non importa che tu sia Mirko o che tu sia Rkomi, se resti sempre la persona meravigliosamente sensibile che sei troverai tante ricchezze nella tua vita" e poi mi indicò.
Questa scena rimarrà per sempre stampata nel mio cuore.
Iniziai poco a poco a portare parte delle mie cose a casa di Mirko, i pomeriggi volavano tra fare e disfare scatoloni e una certa allegria iniziava a riempire le mura di quell'appartamento.
"Se dovessero mai chiedermi in un'intervista che cosa significa per me la felicità, io risponderei con il tuo nome"
Mi voltai verso di lui sorridendo.
Sorridevo con il cuore più che altro ed era da un pezzo che non riuscivo più.
Mi prese per mano alzandosi per poi abbracciarmi forte in mezzo alla stanza appena illuminata.
"Mi sento sempre più elettrizzato ogni volta che vedo aumentare gli scatoloni con la tua roba, hai presente i bambini quando ricevono un regalo e sono impazienti di scoprire di cosa si tratta? Tu sei il mio regalo"
"Sembra di essere davvero in una favola", gli risposi piano adagiando la testa sul suo petto.
"Bhe diciamo che ci meritiamo un lieto fine dopo le varie sfighe che abbiamo avuto", rispose ridacchiando.
"Si hai proprio ragione"
"Oggi in studio mi hanno fatto una proposta che mi è piaciuta molto"
"Vai spara", risposi mentre ripiegavo i vestiti della scatola più grande.
"Mi hanno dato il permesso di portare qualcuno in tour. Così ci ho pensato un po' su e ho capito che vorrei tanto che quel qualcuno fossi tu"
"Non sai quanto mi piacerebbe, sei sicuro di volere me e non qualcuno che possa tornarti utile?"
"Perché secondo te tu per me non sei utile? Sai che botta di energia ogni volta che tra la folla incrocerò i tuoi occhi che brillano mentre canto? Mi darai una carica assurda"
"Non vedo l'ora"
Un bacio e poi un altro ancora mi diedero la conferma che lui fosse impaziente quanto me di vivere quel momento, forse anche di più.
I giorni passavano più velocemente del solito, mi sembrava di non avvertire neanche lo scorrere del tempo.
Iniziai ad apprezzare ogni singolo e piccolo dettaglio della vita insieme a lui.
Il risveglio assieme era una delle cose più divertenti di sempre e solitamente iniziava sempre con un Mirko mezzo assonnato e perennemente in ritardo che non capiva nemmeno da quale parte fosse girato.

"Amore alzati o farai tardi"
Provai a sussurrare più volte, ma l'effetto fu sempre nullo.
Ricevevo come risposta un verso incomprensibile che racchiudeva parole senza senso.
Sorridevo guardando Mirko assonnato rigirarsi nel letto con una pigrizia lancinante.
"Ancora cinque minuti mamma"
Riusciva a dire solo questo dopo vari sforzi per far uscire un filo di voce.
Tuttavia risultava sempre roca, calda e fin troppo avvolgente.
Non dovevo cadere in tentazione e prestargli il minimo delle attenzioni o avremmo seriamente finito per fare tardi entrambi rimandando tutto per rimanere l'intera giornata a letto.
"Resta ancora un po' qui"
Aggiungeva allungando il braccio per evitare che potessi alzarmi.
Sorridevo cercando di dimenare le braccia il più possibile tirandomi su, ma c'era poco da fare.
Alla fine cedevo sempre e rimanevamo un buon quarto d'ora abbracciati scambiandoci qualche bacio.
Finivo poi per alzarmi mentre lui cadeva di nuovo in un sonno profondo, preparavo la caffettiera per due e poi gli lasciavo il solito bigliettino vicino ai biscotti prima di andare in università:
'Ci vediamo stasera amore, ti amo!
P.s. sbrigati ad andare in studio o Simone ti lincia'

Era decisamente una favola.

Mirko o Rkomi?Where stories live. Discover now