Capitolo 9

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Appena arrivati la brezza marina ligure già mi aveva conquistata, mi sentivo così leggera che quasi mi pareva surreale.
"Allora, io direi che le ragazze dormono in camera e noi eroi ci giochiamo a suon di birra pong il divano" disse Mario appena entrato in casa.
"Ah, perdonatemi il disordine ma non vengo giù da un pezzo. Se mi date qualche minuto sistemo"  aggiunse poi.
"Tranquillo, se vuoi ti aiutiamo io e Ali. Siamo troppo forti come team per le pulizie da quando siamo coinquiline" disse Lia rivolgendosi al moro.
Mirko finì di scaricare gli ultimi bagagli ed entrò in casa per ultimo.
"Proprio come me la ricordavo, incasinata allo stesso modo" disse ridacchiando.
"Ma se uscissimo a mangiare qualcosa per cena e pensassimo alle pulizie in un altro momento?" chiese Lorenzo con un tono speranzoso
"Ottima idea Lillo, mi piaci quando te ne esci così", disse Bresh
"Tanto c'è sempre tempo per spolverare e scopare un po' "
Tutti ci girammo in modo ambiguo verso Lia che proferì queste parole.
"Idioti. Siete degli idioti", aggiunse dopo essersi accorta di quanto detto.
"Certo che anche tu potevi usare un termine diverso, che ne so, spazzare, ripulire.." le dissi sghignazzando mentre ci dirigemmo in camera per prepararci.
Lei sorrise e dopo poco sprofondò nell'imbarazzo
"Chissà Lillo cosa avrà pensato, mi voglio sotterrare" disse portando le mani al viso
"Ma dai, cosa vuoi che abbia pensato? Che hai un vocabolario poco forbito al massimo"
Mi beccai un cuscino in faccia, ma me lo aspettavo come reazione e lo schivai in tempo.
Finimmo di vestirci e intanto aspettammo i ragazzi.
Ebbi giusto il tempo di guardarmi velocemente allo specchio facendo una smorfia veloce quando due braccia mi circondarono la vita.
Incrociai dallo specchio gli occhi di Mirko che mise il viso sulla mia spalla approfondendo l'abbraccio.
"Che faccia fai?" disse divertito
"Critico il vestito, o meglio, ciò che ci sta dentro" risposi sorridendo
"Non ne vedo il motivo, a me piace da morire il vestito e ancora di più chi ci sta dentro. Non nego che anche senza vestito.."
"Cretino" dissi ridendo.
Lui mi girò delicatamente verso di lui.
"Guarda che non scherzo" disse poi prendendomi il viso tra le mani.
"Sei meravigliosa, perché non te ne accorgi?"
"Vado facilmente in para, uno dei miei numerosi difetti"
"Ti darei i miei occhi per poterti far capire cosa provo ogni volta che ti vedo. A parole non ne sarei in grado"
"Ci sai fare anche con le parole, tranquillo" dissi dandogli un bacio veloce a stampo.
"Potrei riuscirsi meglio, non è detto che io non lo faccia. Sei una grande fonte di ispirazione" disse cercando di approfondire il bacio fugace di prima.
Ricambiai.
"Ne sono onorata"
Mi prese per mano e raggiungemmo entrambi gli altri pronti per cenare.
Mentre camminavamo per i vicoli storici, la mano di Mirko strinse la mia in modo più saldo.
Era come se fosse stato in grado di percepire quelle ondate di emozioni e ricordi che mi stavano attraversando in quel momento, come se avesse capito che in balia di queste avessi bisogno di un supporto in grado di reggermi.
Amavo quando bastavano pochi sguardi e quel minimo contatto per poterci connettere l'uno all'altro, quando capivo che ciò che stavo provando lo provava o lo aveva provato anche lui.
Si avvicinò alla mia guancia per lasciarci un bacio pieno di amore
"Ti amo" sussurrò poi
Sorrisi e mimai un "anche io"
La serata proseguì piacevolmente tra quattro risate e bicchieri di vino.
Ritornati a casa mi misi a chiacchierare con Lia ricapitolando gli ultimi eventi significativi della nostra vita.
"L'avresti mai detto? Insomma, guardaci. Due come noi che socializzano con tipi come loro"
Sorrisi.
"Che tipi sarebbero scusami?", aggiunsi
"Hanno una vita diversa dalla nostra, sono sempre in giro e in movimento. Ci sembrano così lontani da una realtà come la nostra. E invece...che destino strano"
"Ti senti filosofica questa sera? Devo tenerti lontana da Lillo, secondo me non ti fa bene la sua influenza" risposi sogghignando
"Tu pensa al tuo Mirko" rispose facendo la linguaccia
Ridemmo di giusto per qualche altro minuto, quando poi improvvisamente un silenzio agghiacciante precipitò nella stanza.
"E dimmi un po'...come ti senti ad essere ritornata qui?", chiese Lia abbassando il tono di voce
"In realtà non lo so, mentirei se ti dicessi che non ho una malinconia assurda addosso. Tutto mi ricorda lei, non posso farci nulla", risposi sospirando
Lei mi abbracciò
"E per quanto riguarda tuo padre? Si è fatto vivo?" mi chiese coccolandomi
"L'ultima volta qualche mese fa, mi ha chiesto dell'uni e ha fatto finta di niente come suo solito. Ora come ora non so come stia o dove stia"
"Credi abbia cambiato casa?"
"Non lo so, ne aveva parlato in modo molto confuso appena dopo l'incidente di mamma, ma è più le volte che è fuori di sè che quelle in cui ragiona, non so quanto possa essere attendibile la cosa"
"Ti farebbe strano non rientrare più in quella casa?"
La guardai sorridendo "Tu stasera tra filosofia e psicologia ci stai dando dentro eh"
Lei sorrise "Mi preoccupo per te", disse poi dolcemente
"Probabilmente no. Mi farebbe solo strano, come tutti i cambiamenti. Quella casa è il mio ricordo più felice, di una famiglia ancora per bene e unita. Non c'è ombra di quella serenità adesso, quindi non saprei trovarne l'utilità. Non ho intenzione di metterci piede comunque"
"Ma Ali, sei qui. Ed è tuo padre"
Mi alzai di colpo dal letto socchiudendo la porta
"Abbassa la voce, non voglio che Mirko senta"
"Non gli ha parlato della tua storia?"
"No. Cioè, non ancora"
"Alice"
"Non voglio che mi compatisca ok? Tu lo sai perché sei la mia migliore amica, lui potrebbe prenderla male o comunque potrei metterlo in imbarazzo"
"In che modo potresti metterlo in imbarazzo? Quel ragazzo darebbe la vita per te e te ne ha dato anche la prova. Parlagli e apriti finalmente con chi ci tiene a te, non devi avere paura"
Sospirai ancora
"Non lo so Lia, non voglio andare da mio padre e questo è certo. È stato un vigliacco e non gliene frega niente di me, ormai è palese"
"Non dire così, non sai più nulla di lui da un po' e potrebbe essere cambiato. Scusami, tuo fratello cosa dice?"
"Mio fratello si fa la bella vita lontano da tutti noi, chi sta meglio di lui."
"Lo hai sentito?"
"Si, qualche sera fa. Mi ha detto che ha perso la testa per una ragazza che gli ha fatto pensare di trasferirsi a Milano, ora non posso più inventare scuse per non vederlo"
Lia mi tirò un cuscino
"Aia"
"Te lo sei meritata", asserì seria
"Perché non voglio vedere mio padre o perché non voglio vedere mio fratello?"
"Non sei simpatica. Alice, è la tua famiglia"
"Mia madre era la mia famiglia, non loro. Genova per me è mia madre e tutta la mia vita passata con lei. Da quel giorno non c'è più niente che mi lega a quei due"
Lia fece per ribattere, ma entrambe sentimmo uno scricchiolio della porta nel mezzo della conversazione.
Mi alzai per controllare se ci fosse qualcuno dietro la porta, ma non trovai nessuno.
Chiusi velocemente e mi avvicinai a lei.
"Ora basta parlare di questo, dormiamo che domani ci aspetta una bella giornata di giri"
"Eh va bene, ma non finisce qui" disse la bionda.
Spensi la luce e iniziai a rigirarmi nel letto pregando di addormentarmi il prima possibile per dimenticare il discorso di prima, ma fu piuttosto inutile.

Mirko o Rkomi?Where stories live. Discover now