capitolo 8: i parassiti della notte

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[Rest of Us - Blake Rose,
nei media]

❝ Attimi interminabili di spensierata felicità

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Attimi interminabili di
spensierata felicità.

[...]

Taehyung posò bruscamente il pesante scatolone sul cofano dell'automobile, facendo sussultare il ragazzo che vi si era appisolato sul volante, mentre lo stava aspettando. Era passata un'ora e mezza da quando egli se n'era andato alla ricerca di qualche bomboletta spray, scomparendo completamente dalla vista di Yoongi che finí per affievolirsi pian piano.
Un sorrisetto beffardo si fece strada sul viso del più piccolo, opponendosi a quell'aura virtuosa e angelica che aveva da sempre emanato, ma che di lí a poco si sarebbe macchiata di colpe insieme al suo amico.

«Ecco a te! Spero bastino.» il respiro affannoso faticava ad uscire dalle sue narici e piccole goccioline di sudore cadevano lente ai lati della sua fronte, a causa del caldo e della pesantezza di quello scatolone.

Yoongi controllò curioso con lo sguardo e rimase sbalordito: aveva preso circa una dozzina di bombolette, tutte di colori diverse . La sua espressione meravigliata fece ridere l'altro, pronto già a dare le sue spiegazioni.

«Le ho trovate in un negozio di ferramenta nascosto qui nei dintorni. Il proprietario era un simpatico anziano, soprattutto perché sono riuscito a spendere solo la metà per queste.»

Il maggiore ricambiò quel sorriso prendendone una e agitandola vicino al suo orecchio, per poter ascoltare il rumore del liquido e della pallina di metallo al suo interno: erano perfette.
Taehyung intanto si era allungato verso i sedili posteriori prendendo la bottiglia di soju e facendosi poi passare dall'altro l'accendino, per usarlo a mò di apribottiglie.
Il suono del tappo metallico stappato e caduto sull'asfalto, fece da richiamo al ragazzo dai capelli tinti. Il più piccolo si era appoggiato all'auto ed aveva versato la bevanda in un bicchiere di carta per caffè trovato precedentemente nel portabevande dell'auto e, un secondo dopo, fu affiancato da Min che non perse tempo ad afferrare la bottiglietta offerta dal moro.

«A cosa brindiamo?» chiese quest'ultimo.

«Non saprei, a noi, alla solitudine che ci ha fatto incontrare e alla fame di vita, quella inesauribile, che ci tiene stretti. » un tintinnio accompagnò quelle parole che causarono un lieve sorriso a Yoongi.

Ai loro occhi appariva la nuova e ignota metropoli- raggiunta dopo la sosta all'area di servizio - che si spegneva lentamente con l'avanzare del buio, mentre il sole giocava a nascondino tra le alte e lontane colline. A Yoongi parvero familiari: se i ricordi non lo ingannavano, al di là delle alture si estendeva il mare di Ulsan.

«Sai, domani è il mio compleanno.» la profonda voce spezzò la calma che cullava i pensieri dei due vagabondi, mentre le prime stelle si affacciavano da finestre invisibili lí tra le nuvole. Egli portò alle labbra il suo bicchiere e bevve tutto d'un sorso, sotto lo sguardo sorpreso di Yoongi.

aveva un cuore di carta cucito nel pettoWhere stories live. Discover now