Capitolo 47 - Maternità

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Diagon Alley, 14 novembre 1994

Il Ministero della Magia era sottosopra per via del Torneo Tremaghi. Il sorteggio di Harry Potter come concorrente aveva animato gli spiriti peggio di una scintilla in una botte di Whisky Incendiario. Il giorno prima c'era stata la Pesa delle Bacchette e Potter era diventato ufficialmente uno dei partecipanti.

"Un commento per la Gazzetta del Profeta?"

Alexandra lanciò un'occhiata gelida a Rita Skeeter. Aveva già commesso l'errore di parlarle ai tempi della campagna elettorale del signor Crouch e non aveva alcuna intenzione di ripetere l'esperienza.

"Non sono coinvolta, mi spiace," disse accelerando il passo.

"Notizie su Bertha Jorkins? Le nostre fonti dicono che era con lei in Albania!" domandò la Skeeter. Quella donna maledetta aveva sempre una domanda di riserva ed era il punto che su cui voleva attaccare. Sapeva che se avesse tirato dritto si sarebbe rimediata un articolo in cui alludevano a qualche segreto da nascondere, mentre se avesse parlato avrebbero travisato le sue parole. Decise di fermarsi.

"Ho trascorso diversi giorni a cercare Bertha, prima di essere richiamata dal Ministero della Magia. Ho allertato gli Auror albanesi e so che stanno lavorando in squadra con il nostro Ministero. Confido che venga ritrovata il prima possibile, ma altro non so. Mi spiace."

"Lei ha un passato tragico alle spalle. Avrebbe preferito essere lei al posto di Bertha?"

"Se fosse servito ad averla qui, sì, lo avrei preferito," disse senza alcun timore. "Mi scusi, ma rischio di fare tardi."

Arrivò nell'ufficio di Dolores trafelata, con il vassoio con il tè e i biscotti e chiuse la porta alle spalle. Posò il vassoio e starnutì in un fazzoletto.

"Mia cara, devi farti vedere. Questo raffreddore non ti abbandona da settimane e non c'è Pozione Ricostituente che ti abbia rimesso in sesto! Potresti essere stata morsa da qualche strana creatura."

Alexandra pensò all'ipotesi, ma trovava inverosimile che una creatura magica l'avesse morsa: considerata la vita che faceva tra casa e Ministero era altamente improbabile.

"È colpa di questo novembre piovoso. Tutto qui," disse cercando di sminuire quel malessere che si trascinava da giorni.

"Vai al San Mungo. Ho bisogno di averti in forze. Tra un po' arriva la prima prova del Torneo Tremaghi e Salazar solo sa se abbiamo bisogno di essere pronti. Chissà quel Potter che cosa combinerà!"

Alexandra si lasciò convincere da Dolores e sospirando andò verso il solo luogo del mondo magico in cui sperava di non dover mai mettere piede.

Sua madre aveva seguito Robert ed Emily in Francia dopo la morte di Edward e una parte di lei soffriva al pensiero che i suoi genitori avessero dedicato tanto tempo della loro vita a qualcosa che non aveva minimamente accusato la loro mancanza e che li aveva rimpiazzati il giorno dopo il loro pensionamento. Sì, forse c'era una sala studio dedicata a loro, ma niente di più.

Si presentò all'accettazione, compilò una serie di moduli e si sentì chiamare: "Alexandra, sei tu? Per Corinna, quanto tempo!" La voce era leggermente cambiata, ma l'accento di Glasgow poteva appartenere a un solo medico: Amos Farnsworth, il primo allievo di suo padre.

"Amos!" esclamò Alexandra, "come stai?"

"Sempre operativo, ma tu? Cosa ti porta da queste parti? Il caro Edward mi raccontava della tua carriera al Ministero della Magia! Quanto mi mancano le nostre chiacchierate!" le fece cenno di seguirlo lungo i corridoi asettici che conosceva fin troppo bene.

"Non credo sia nulla di grave, mi sto trascinando da qualche settimana un po' di malessere che resiste al Filtro Ricostituente e alla Pozione Corroborante," disse, "la mia responsabile mi ha chiesto di farmi visitare per escludere qualcosa di strano, tipo il morso di qualche creatura magica."

Kintsugi [COMPLETA]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora