86. Che lecchino

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Mi sveglio sentendo un rumore. Jimin non è accanto a me.

Mi guardo intorno. La porta del bagno è stata riparata. Quando esattamente?

In quel momento bussano, sto per alzarmi ma mi rimetto subito giù quando sento i passi leggeri di Jimin venire dalla cucina.

Servizio in camera

U sì grazie mille

La porta si richiude poco dopo e un forte odore di pancakes invade la stanza.

Metto la testa fuori dalle coperte e mi ritrovo la figura di Jimin che fa un sorriso incerto《Buongiorno piccola》

《Giorno...》

《Come stai?》

《Bene》faccio una smorfia sentendo le ferite sulle mani bruciare.

《Prima di ripartire le ridisinfettiamo》annuisco mettendomi seduta sul materasso e sbadigliando.

Un sorriso sincero nasce sulle sue labbra. Il mio sbadiglio si blocca a metà e lo fisso incantata.

Diventa serio anche lui《C-che è successo?》

Scuoto le spalle《Nulla, sei bello quando sorridi》

Rimane interdetto dalla mia affermazione《Come fai a farmi complimenti dopo quello che ti ho detto?》

《Jimin, dimentichiamo-》

《No. No per il semplice fatto che non è giusto, ti ho fatta stare male e mi dispiace davvero da morire, ma hai il diritto di essere arrabbiata》

《Non sono arrabbiata, davvero, se mi dici che non pensavi quelle cose okay, ti credo》

《Sei troppo buona...》

《Ti amo, non voglio essere arrabbiata con te, sei una delle poche persone di cui non potrei fare a meno》

Sospira abbracciandomi, poi si stacca porgendomi un vassoio《Ho fatto portare la colazione...》

Sorrido《Grazie》

Impugno la forchetta ma la lascio ricadere subito dopo imprecando.

《Cazzo, vieni ti do una mano io》

Mi lascio imboccare da Jimin, all'inizio contro voglia.

Dopo aver fatto colazione ed esserci preparati andiamo agli impianti sciistici.

《Jimin! È stupendooooo. Guardaa》attiro la sua attenzione poco prima di fare un salto.

Mentre sto per atterrare metto male lo sci finendo per arrivare a metà pista facendo solo capriole.

Mi fermo distendendomi sulla neve e guardando il cielo. Scoppio a ridere felice.

Pochi secondi dopo arriva Jimin preoccupato《Tutto bene?》

Annuisco ridendo. Sorride anche lui distendendosi accanto a me.

《È stupendo》guardo intorno a noi sentendomi davvero bene e libera.

《Ho visto di meglio》

Alzo gli occhi al cielo《Ma che palle Jimin. E cosa? Sentiamo》

Si volta verso di me sorridendo《Che palle te Lin, parlavo di te》

Lo abbraccio in modo goffo a causa delle ferite e delle tute.

《Tu sei meglio di qualsiasi altra cosa al mondo》

《Che lecchino》

《Eddai Linda sono serio》

Gli lascio un bacio sulla labbra fredde a causa delle basse temperature 《Anche tu sei meglio di qualsiasi altra cosa al mondo Jimin》

Sorride《Cosa ho fatto per meritarti... scusa ancora per ieri s-》

《JIMIN!》gli tiro uno schiaffo sul petto《Basta, non parliamone più, almeno per oggi》

Annuisce e ci alziamo ricominciando a sciare.

La giornata passa in fretta tra risate, cadute, prese in giro e baci.

Dopo una doccia calda e aver preparato le borse saliamo in macchina pronti a tornare a casa.

Jimin indica le mie mani《Che spiegazione daremo agli altri?》

《Non lo so, non ci voglio pensare ora...》

Annuisce e poi appoggia una mano sulla mia gamba《Hey... per tua mamma... tranquilla, okay? Qualsiasi cosa sia rimarrò al tuo fianco e la affronteremo insieme》

《Grazie Jimin, davvero》

《Grazie a te per questi due giorni, mi dispiace averli rovinati...》

Ignoro la seconda parte della frase con tranquillità《Sono stati bellissimi anche per me》lo bacio un'ultima volta e poi partiamo.

...

Dopo ore di viaggio arriviamo a casa stanchissimi, cosa che, però, non ferma i ragazzi dal chiederci di raccontare tutto.

Spiego dello scatto di rabbia ma non di cosa lo ha causato, raccontiamo delle ARMY, del panorama dal ristorante, della giornata a sciare e di tutto il resto.

Dopo quasi un'ora di chiacchiere mi addormento tra le braccia di Hobi, ormai stremata.

𝓜𝔂 𝓞𝓷𝓮 𝓑𝓲𝓰 𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶Where stories live. Discover now