Capitolo 30. Orche, foche e delfini

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Il giorno successivo, quando mi svegliai, mi ritrovai un messaggio di Harry dove mi dava la buonanotte e mi allegava una foto di me che dormivo con un suo dito nel mio naso. Scossi la testa ridendo e gli mandai una foto del mio dito medio. Andai a scuotere Jenna dal suo sonno profondo e in cambio ricevetti uno schiaffo sul seno destro. Gliene assestai uno sulla spalla, per ripicca.

«Non puoi svegliarmi come tutte le persone normali?» disse, prima di sbadigliare.

«No, altrimenti che gusto c'è?» sorrisi e mi diressi verso il bagno per lavarmi. Sorrisi tra me e me guardando la doccia e il ricordo della sera prima riaffiorò nella mia mente. Harry era davvero bello, specialmente nudo. E poi come mi toccava, come mi baciava e come si approccia a me, mi faceva sentire così bene che gli avrei chiesto stesso il giorno dopo di andare a vivere insieme per percepire sempre quelle sensazioni meravigliose.

«Senti un po', tesorino» disse Jenna, comparendo alle mie spalle, «ieri sera ho trovato le orche, le foche e i delfini che nuotavano per terra al bagno. Sai per caso tutta quell'acqua come ci è arrivata?» domandò. Evitai di voltarmi per non scoppiarle a ridere in faccia, cosi sfoggiai la mia miglior performance.

«Non puoi immaginare cos'è successo!» quasi urlai, teatralmente, voltandomi verso di lei.

«Smettila» mi interruppe e mi guardò male, «dimmi la verità.»

«Mi sono fatta una doccia, solo questo» alzai le spalle.

«Sembra che la doccia se la sia fatta un rinoceronte» alzò un sopracciglio.

«Mamma mia Jenna, ma quanto la fai lunga!» sbuffai e mi legai i capelli.

«Ma guarda qua!» indicò il pavimento, ancora un po' bagnato.

«Ora asciugo» alzai gli occhi al cielo e mi tolsi la maglia del pigiama.

«Non potevi farlo ieri?» incrociò le braccia al petto. «Cosa diamine hai sul collo e sul seno!» urlò, rompendomi i timpani di entrambe le orecchie. Si avvicinò a me velocemente e mi toccò uno dei succhiotti che Harry mi avevo fatto. Mi schiaffeggiai mentalmente per essermi dimenticata di questo particolare, altrimenti non mi sarei mai spogliata avanti a Jenna, alias FBI con luce puntata sul viso. «Te li ha fatti Harry?» mormorò, sfiorandoli.

«No, VanBasten» ironizzai, riferendomi al professore centenario. «Ora asciugo» cercai di cambiare argomento, ma lei ci ritornò.

«Cosa avete fatto ieri per aver ridotto il bagno come la piscina di un parco giochi?B»

«Oh, e basta!» esclamai. Mi stava facendo innervosire, odiavo gli interrogatori, specialmente di prima mattina. «Stai facendo un casino per dell'acqua a terra.»

«Si, perché non mi dici la verità» sorrise.

«Quale verità?» sbuffai.

«Che tu e Harry avete fatto la doccia insieme» spiegò e sorrise.

«Beh?» domandai, finendo di spogliarmi.

«BEH?» urlò. «Avete fatto sesso?» domandò, sussurrando la parola finale come se stesse bestemmiando.

«No», alzai gli occhi al cielo ed entrai in doccia, sperando che lei andasse via, ma non ci fu verso. Anzi, si andò a sedere sul gabinetto e continuò il suo interrogatorio.

«E cosa avete fatto?» domandò.

«La doccia e basta» sbuffai e mi insaponai il corpo. Mi vennero subito in mente le mani di Harry che tracciavano ogni singola cellula del mio corpo e mi schiaffeggiai mentalmente perché se avessi continuato cosi non avrei resistito neanche un giorno senza correre da lui e baciarlo.

Persuade | H.S. #Wattys2021Where stories live. Discover now