Prologo

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Dodici anni prima

Io lo amo.

"Mary, ti muovi?"

Tu sei l'unico a cui permetto di chiamarmi come una donna, solo per questo motivo dovresti ricambiare il mio amore per l'eternità.

"Cosa stai fissando? Siamo in ritardo, forza."

Sto fissando te, che sei bello da morire, e con quei pantaloni beige di lino e la camicia azzurra me lo fai diventare di marmo in un nano secondo. Non ho nemmeno il tempo per andarmi a fare una sega veloce in bagno.

Sospiro e aggiusto nervosamente le maniche della mia camicia, evitando di aggiustarmi qualche altra cosa.

La mia camicia è azzurra come la sua, ma a me non sta bene nemmeno la metà di come sta bene a lui.

Andrea con quelle spalle larghe che si ritrova e il petto ampio starebbe divinamente anche con una busta della spazzatura addosso.

"Sono pronto," borbotto a mezza bocca.

Andrea si guarda un'ultima volta allo specchio prima di spostare i suoi occhi su di me.

Boom... un colpo al cuore.

Perché devi essere ogni giorno più bello?

"Tieni, metti un po' di questo," mi dice, porgendomi il suo profumo preferito dopo essersene spruzzato addosso mezza bottiglia, come al solito.

Al mio migliore amico piace camminare con una nuvola di profumo che lo avvolge, facendo starnutire chiunque orbiti attorno a lui per più di due minuti.

"No, grazie. Sai che non amo i profumi."

"Oh, okay," mi risponde, facendo spallucce.

Se indossassi il suo profumo sarebbe la fine. Andrei in giro con una perenne erezione mastodontica nei pantaloni.

Già quando gli sono vicino faccio fatica a contenere il mio essere perennemente eccitato, figuriamoci come potrei diventare con il suo profumo addosso.

Non mi sembra il caso di aumentare il mio status di gay sfigato.

"Allora, andiamo? Tra poco arriveranno gli altri," mi esorta con voce trepidante.

Trattengo l'ennesimo sospiro solo per non fargli capire quanto questa storia della sua festa di compleanno di diciotto anni con cinquanta invitati mi abbia irritato e continui ad irritarmi fortemente.

I genitori di Andrea gestiscono un albergo a tre stelle in una zona balneare sul litorale laziale: quindi il mio amico ha pensato bene di sfruttare l'ampia sala ristorante dell'hotel per far baldoria.

Abbiamo sempre festeggiato i compleanni solo io e lui da quando eravamo due mocciosi con il naso pieno di caccole e l'uccello piccolo, ma quest'anno Andrea ha deciso di fare le cose in grande e al sottoscritto non tanto è scesa giù.

Il mio compagno di scorribande dalla prima elementare è socievole, un gran chiacchierone, sprizza gioia da tutti i pori e fa amicizia anche con i vecchietti dalla schiena ricurva mentre aspettiamo l'autobus per tornare a casa da scuola o con i cani randagi che ringhiano a tutti tranne che a lui.

Io sono sfigato, asociale, leggermente ansioso, dichiaratamente omosessuale da due anni e geloso marcio di qualsiasi persona ronzi attorno al mio migliore amico.

Soprattutto le ragazze, perché io già ho a stento le possibilità per competere con gli altri amici di Andrea, figuriamoci con una ragazza altissima, magrissima, bellissima e magari anche intelligente dato che il mio migliore amico non se le sceglie mai con il cervello di gallina.

Dalla prima elementare: Andrea&Gianmaria Kde žijí příběhy. Začni objevovat