La cena

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Tutto era iniziato allora, ai tempi del liceo. Mentre sfogliava l'annuario, Julie ne era sempre più convinta, tra quei volti acerbi e sorridenti si nascondeva lo Scacchista.

«Dobbiamo rintracciarli tutti, anche se non sarà facile. Molti di loro avranno lasciato Chicago da anni...» lanciò un'occhiata a Matt e Ethan, «Che avete da ridere voi due? Cosa mi sono persa?»

«Chiacchiere da uomini.» Ethan le fece l'occhiolino.

«Credo di poter sopravvivere al tuo ennesimo racconto sconcio.»

«Oh, non si tratta di me stavolta, tesoro.» Ethan fece un cenno per indicare Matt, «Qualcuno ieri ha fatto s-e-s-s-o.»

«Vogliamo concentrarci sullo Scacchista, per favore?» sospirò lei, «Dobbiamo parlare di nuovo col marito di Heather, farci dire tutto quello che sa del rapporto tra moglie e Karla.»

Matt stava per parlare, ma Julie fece un cenno per zittirlo, «Sì, lo so, l'abbiamo già sentito, ma, ora come ora, è l'unico che può dirci qualcosa in più su com'era Heather al liceo. Lei e Karla erano popolari, lo sappiamo, ma non mi basta... Voglio sapere chi frequentavano, se facevano del bullismo e chi prendevano di mira.»

«Okay, vado a parlarci io.» si offrì Matt.

«Pare che Matt abbia fatto centro.» disse Ethan una volta che l'altro se ne fu andato, «Nikki è bellissima.»

«Certo, se ti piacciono i manici di scopa.» ribatté Julie.

«Andiamo, si può sapere perché ce l'hai tanto con lei?»

«Lo sai, Matt, a volte, è un po' ingenuo. Tende a fidarsi troppo delle persone.»

«Julie, sei tu che ti preoccupi troppo. Cosa potrebbe succedere? Nikki potrebbe entrargli in camera in piena notte e approfittarsi di lui? Andiamo, Matt ha una ragazza.» commentò, «Il tuo fratellino è diventato un uomo.»


«Allora che succede? Hai detto di venire subito. Hai scoperto qualcosa?»

«Sì, anche se non è questo il motivo per cui ti ho chiamato.» Matt le fece segno di entrare, «Nikki è fuori con mio nonno ora. Sto cucinando per lei e da solo non ce la farò mai a finire tutto prima che torni.» spiegò, «Ho bisogno di una mano. Anzi due. Delle tue dolci manine, per la precisione.»

«Tu cucini?»

Matt alzò le spalle, «Devo pur mangiare, no?»

«Voglio dire... cucini per una donna?»

«Questa era l'idea, sì.» rispose lui, «In realtà è la prima volta.» ammise, «Non molto bravo in questo genere di cose.»

«Quale genere di cose?»

«È imbarazzante. Sai, a scuola ero grassottello e le ragazzine mi snobbavano. Al liceo ero quello strano, quello che aveva trovato la propria madre assassinata. Poi ho iniziato con l'hockey, sono dimagrito, ma il mio obiettivo è sempre stato solo quello di diventare detective. Tutto il resto era in secondo piano.»

«Sì, so cosa vuoi dire.»

«Anche adesso, devo occuparmi di questo caso, dello Scacchista, e non ho davvero tempo per una ragazza e per tutto quello che comporta avere una relazione, ma Nikki...» sorrise «è bellissima, solare, senza di lei non saprei come fare con mio nonno. Lui l'adora. Ha fatto scappare tre infermieri, ma lei gli tiene testa.»

«Quando tornerà a casa e troverà la tavola apparecchiata, le candele, il vino, sarà al settimo cielo.»

«Vorrei che la conoscessi.»

«La conosco già.»

«Vorrei che la conoscessi meglio. Potremmo andare a cena, tu e io, Nikki e Greg.»

«D'accordo, perché no?»


«Ancora non so perché ho accettato.» Greg s'infilò il cappotto, «Un'uscita a quattro? Non siamo più dei ragazzini.»

«Matt vuole che cambi idea sulla sua ragazza.» Julie scrollò le spalle, «Per lui è importante... avere la mia approvazione.»

Il cellulare squillò, «Scommetto che è lui per dirci che siamo in ritardo.»

Guardò il display, aveva ragione, «Lo so, lo so, con quattro figli la puntualità diventa molto relativa... Cosa? Quando? Mi dispiace. Non preoccuparti, ci sarà occasione.»

«Che succede?»

«Il nonno di Matt non sta bene. Cena rimandata.»

Un'auto parcheggiò nel vialetto.

«Quella non è la macchina di Lili.» commentò Greg.

«Ecco, mia sorella stasera non poteva... Tuo padre è in città per qualche giorno.»

«E gli hai chiesto di fare da baby-sitter? Non mi va che stia con i bambini.»

«È loro nonno. Hanno il diritto di conoscerlo e, quando saranno più grandi, potranno trarre le proprie conclusioni.» cercò di farlo ragionare, «Potremmo cenare tutti insieme.»

«No, grazie.»

«Aspetta, Greg. Dove vai?»

«Fuori.»


«Pronto?» Julie rispose al telefono.

«Ciao, Julie.»

«Chi parla?»

«Mi chiamano lo Scacchista.» rispose lui.

«Papà?» domandò Iris dalla vasca da bagno.

Julie fece cenno di no, «Cosa vuoi?»

«È la più piccola, perché non me la fai salutare? Ho già fatto amicizia con Phoebe.»

Julie riattaccò e fece il numero di Greg. C'era la segreteria.

Maledizione.

Guardò sua figlia che giocava, «Tesoro, andiamo ad asciugarci.» la prese in braccio.

«Io volevo giocare in acqua.» protestò la bambina.

«Lo so. Ora faremo un altro gioco, con i tuoi fratelli.»

Il telefono squillò di nuovo.

Greg.

«Greg, sei tu?»

«Sbagliato.» era di nuovo lo Scacchista.

Julie riagganciò, «Phoebe!» chiamò ad alta voce.

Nessuna risposta.

«Phoebe!»

Lo scacchistaTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon