Capitolo 9 - Il prezzo da pagare

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«È assurdo.» Nikki scosse la testa contrariata, «Da quando quella bambina è scomparsa, Matt non rientra a casa. Vuole stare vicino a Julie.» fece una smorfia, «Senza preoccuparsi che questo Scacchista possa fare del male a suo nonno... o a me. Non gli importa.»

«Certo che gli importa.» cercò di rassicurarla Michael.

«Non quanto gli importa di Julie.» la ragazza lo fissò coi suoi occhi nocciola, «Scusa se mi sfogo con te. Sei stato così carino a passare con i muffin.»

«Ora è meglio che vada.» l'altro si alzò in piedi, controllò il cellulare con disappunto, «Non è che potrei fare una telefonata?»





«Cos'è successo con Julie?»

Matt si strofinò gli occhi e osservò Ethan, «Niente.»

«E come mai non siete più pappa e ciccia?»

«È preoccupata per Kylie. Ha bisogno dei suoi spazi.»

Ethan scoppiò a ridere, «Mio Dio, gliel'hai detto, non è vero?»

«Detto cosa?»

«Gliel'hai detto. È così. Non ci posso credere.»

Il cellulare di Matt iniziò a squillare, «Fatti gli affari tuoi, Ethan.» si allontanò per rispondere alla chiamata, era il numero di casa sua, «Ehi, piccola. È successo qualcosa?»

«La tua piccola sta bene, è solo un po' arrabbiata, ma, tranquillo, niente che non si possa risolvere con un corposo mazzo di fiori.» rispose una voce maschile.

«Cosa ci fai a casa mia?» domandò, poi capì, non avrebbero potuto rintracciare la chiamata, «Come sei entrato?»

«Questo non ha importanza.» replicò l'altro, «Concentrati e chiedimi quello che vuoi davvero sapere.»

Matt sospirò, «Kylie, perché l'hai rapita? Cosa vuoi da Julie?»

«Il punto non è cosa voglio da Julie.» rispose lo Scacchista, «Il punto è che voglio Julie.»




«Non devi dirglielo.» Greg lo prese per un braccio, «Se ci tieni a lei, devi mantenere il segreto.»

«Julie ha il diritto di sapere.»

«Non ci penserebbe due volte ad accettare la proposta dello Scacchista.»

«Se non glielo dicessi, non mi perdonerebbe mai.»

«Lui la ucciderà.» ribatté Greg abbassando il tono di voce, «E questo che vuoi?»

«No, certo che no.»

«Allora stanne fuori.»




«Perché non me l'hai detto?»

Greg osservò sua moglie, poi Matt, «Avevo bisogno di un po' di tempo... per riflettere sul da farsi.»

«Non c'è niente su cui riflettere.  Lui vuole me.»

«Non vuole te. Possibile che non ci arrivi? Cristo! Se lui avesse voluto te, avrebbe rapito te sin dall'inizio! Lui vuole me. Vuole che io scelga... tra te e Kylie. Se scelgo Kylie, lui ti ucciderà e ti avrò persa per sempre. Se scelgo te, ucciderà Kylie e ti avrò persa per sempre ugualmente.»

«Greg ha ragione.» intervenne Ethan.

«Kylie deve vivere. Questa è l'unica cosa che conta per me.» Julie scosse la testa, «Non m'importa di nient'altro.»




«Hai fatto la cosa giusta.» Ethan passò a Matt una tazza di caffè, «Ehi, io sono tuo amico, ma sono anche amico di Greg. E Julie è sua moglie.»

«È questo il punto. Io non la vedo come la moglie di Greg. Per me è Julie e basta.»

«Ma nel mondo reale lei è sposata. E questo non mi sembra proprio il miglior momento per fare eclatanti dichiarazioni d'amore.»

«Già.»




Julie trovò Matt in terrazzo, «Grazie per avermelo detto.»

«Era la cosa giusta da fare.» Matt abbassò lo sguardo, «Io te l'ho detto perché era giusto che lo sapessi, ma non voglio che tu faccia lo scambio.»

Julie non rispose.

Matt si avvicinò e la prese per le braccia, «Mi hai sentito? Non voglio che tu lo faccia.»

«Credi che sia una trappola?»

Il detective annuì, «Non possiamo fidarci dello Scacchista. Greg ha ragione: se lui avesse voluto te, non avrebbe rapito tua figlia.»

«Non ho scelta, Matt, è la mia bambina. Se c'è una possibilità di riportarla a casa sana e salva, io... devo farlo.»

«Non c'è nessuna garanzia che liberi Kylie. E, in questo modo, avrebbe sia te che lei.»

«Almeno non sarebbe più sola.» Julie aveva gli occhi lucidi, «Lei ha bisogno di me.»

«Non è l'unica ad aver bisogno di te.» ribatté lui, «Greg ha bisogno di te. I bambini hanno bisogno di te.»

Io ho bisogno di te.

Istintivamente la strinse a sé.

Julie appoggiò la testa sulla sua spalla mentre si asciugava una lacrima col dorso della mano, «Ho paura, Matt.»

Poi di colpo si bloccò.

Non devi.

La mano di Matt sulla sua guancia.

Non devi aver paura.

Julie fece un passo indietro liberandosi da quell'abbraccio.

«Io... non posso.»

«È per quello che è successo ieri sera?» domandò lui, «O per quello che non è successo?»

«Te l'ho detto, è acqua passata.»

«Julie, ammettilo... sei strana con me. Mi tieni a distanza. Sono sempre io. Sono Matt.» allargò le braccia per abbracciarla di nuovo, ma Julie non si mosse.

«Non è successo niente.» ripeté lui, «E allora perché deve cambiare tutto tra noi? Non possiamo metterci una pietra su? Far tornare le cose come erano prima? Tornare a essere amici?»

Julie non rispose.

«E quindi è così? Quello che abbiamo passato assieme, il nostro rapporto, si deve tutto ridurre a cinque minuti passati in terrazza una notte in cui eri sconvolta?»

«Non posso ignorare le cose che mi hai detto l'altra sera. Matt, mi dispiace... Non posso.» disse lei prima di rientrare.



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Lo scacchistaWhere stories live. Discover now