Legami

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Quando aveva tredici anni, l’unica cosa a cui riusciva a pensare Matt erano i videogame. Dopo la scuola si fermava in una sala giochi che era proprio di strada e perdeva completamente la cognizione del tempo. Un giorno tornò a casa un po’ più tardi del solito e nulla fu più lo stesso.

Sua madre era stata assassinata. All’improvviso i videogame non gli interessavano più, era diventato adulto.

«Hai fatto prendere a tutti un bello spavento.»

La voce di Julie lo riportò al presente.

«Ti voglio bene. Sei una delle persone a cui voglio più bene, lo sai.»

«Ehi, è soltanto un braccio rotto.» la rassicurò, «Non è successo nulla di grave.»

«Ma sarebbe potuto succedere.»

«Lo so.» Matt si grattò il gesso, «Quella ragazza… sembrava in preda a qualche raptus.»

«E adesso è morta e non possiamo più chiederle perché ci ha attaccati.»

«Sappiamo almeno chi è?»

«Di più.» Julie aprì il fascicolo, «Conosciamo l’identità di entrambe le ragazze. Karla Wilson e Heather Tomson. Erano inseparabili al liceo. Facevano tutto insieme, come delle sorelle.»

Era stato il marito della seconda vittima – Heather – a identificare la ragazza strangolata, subito dopo il riconoscimento del cadavere della moglie.

Matt osservò le foto delle due ragazze da giovani, quando erano piene di vita, «E adesso sono state uccise a distanza di pochi giorni l’una dall’altra.»

«Già.»

«Credi che sia stato lo Scacchista a investire…»

«Heather.» completò Julie, «Credo di sì. Andava veloce e… non si è fermato.»

«Greg non ha visto chi guidava la macchina?»

Julie scosse la testa, «È successo tutto troppo in fretta.»

«Non sono riusciti a rintracciare le chiamate?»

«Ci stanno lavorando.»

Ma non ci sperava troppo, lo Scacchista non era uno stupido, calcolava ogni mossa, ogni minimo dettaglio.

«Greg come sta?»

«Dice di stare bene, ma lo conosco.»

Matt chiuse il fascicolo con uno scatto, «Ci siamo fatti cogliere alla sprovvista.»

«Abbiamo sbagliato a sottovalutarlo.»

Era già tanto che Malcolm non gli avesse tolto il caso, non potevano permettersi di commettere altri errori.

«Credi che Heather Tomson fosse sua complice?»

«Aveva una pistola e l’ha usata contro di noi.» ricordò Julie, «Ma abbiamo visto entrambi l’espressione del suo viso, i suoi occhi… Era spaventata a morte.»

«Noi eravamo lì per aiutarla.»

«C’è qualcosa che non mi torna.» sospirò la detective, «Sembrava che ce l’avesse con te in particolare.»

«Per fortuna me la sono cavata solo con questo.» Matt indicò il gesso, «Anche se non è il massimo della comodità, date le condizioni di mio nonno.»

«Potresti venire a stare da me e Greg per un po’.» propose.

«Grazie dell’offerta, lo apprezzo molto, ma non posso.»

«Può venire anche tuo nonno, la dependance è abbastanza grande per tutti e due.»

«Ho già trovato qualcuno che si prenda cura di noi, finché non mi sarò rimesso.»

«Oh, bene.»

«Nikki si trasferirà da me per un po’.»

«Nikki, la tua ex?» ripeté perplessa, «Le hai chiesto di vivere da te?»

«Non le ho fatto una proposta romantica.» specificò lui, «Non posso occuparmi di mio nonno col braccio ridotto così, Nikki mi darà una mano.»

«Anche una persona qualificata avrebbe potuto darti una mano.»

«Nikki ha frequentato il primo anno della scuola per infermieri.»

«Se per frequentare intendi passare il tempo a strafarsi con i compagni del college.» sbuffò, «La conosci meglio di me. È un’irresponsabile. Non è in grado di prendersi cura di se stessa, figuriamoci di altre due persone.»

Matt non rispose.

«Almeno riflettici.» insistette Julie.

«Ci ho già riflettuto e ho preso la mia decisione.»

«Pensaci ancora, per l’amor del cielo. Stiamo parlando di tuo nonno, della tua famiglia!»

«Lo so bene, cosa credi? So che ti preoccupi per me, ma non ho bisogno di essere costantemente protetto da tutto e da tutti. Non ho bisogno di essere protetto dalla mia ex ragazza. È ridicolo! Questa storia della sorella maggiore mi ha fatto piacere, all’inizio, ma adesso è ora di finirla.»

«Come vuoi.»

«Concentriamoci su questo caso.» disse Matt abbassando il tono della voce, «Concentriamoci sullo Scacchista.»

Julie annuì, «D’accordo.»

«Non voglio che Julie lavori al caso.»

Malcolm Keencaid fece un respiro profondo, «Greg, conosci tua moglie, non accetterà mai di essere messa da parte. E per cosa poi? Perché è una donna? Perché tu sei preoccupato? Julie sa badare a se stessa.»

«Lei e Matt non sono le persone più adatte per occuparsi di un caso del genere.» insistette lo psicologo.

«Lo so, hanno poca esperienza, ma…»

«Non si tratta solo di questo. Matt è troppo coinvolto… a livello emotivo… per quello che è successo a sua madre.»

«Se non altro, è molto motivato a prenderlo.»

«A prendere il nostro uomo o a rincorrere il fantasma dell’assassino di sua madre?»

«Ne ho già parlato con lui e non è un problema.»

«Non è qualcosa che si ammette facilmente col proprio capo, o con se stessi.» gli fece notare.

«Gli affiancherò Ethan, se può farti stare più tranquillo.»

Greg sospirò, non si sentiva più tranquillo, non si sentiva tranquillo per niente.

Lo scacchistaHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin