I'll take care of you {NALU}

15. Allenamento

Determinazione.
È ciò che trasuda dallo sguardo di Lucy anche dopo ore di allenamento.
Le gambe tremano dalla stanchezza, le braccia sono pesanti, il respiro è affannato ed il sudore le imperla la fronte; eppure non si ferma e continua la serie di addominali.

Natsu, accanto a lei, ha concluso da un bel po' ed ora le tiene i piedi a terra incitandola a non mollare.

All'inizio era stato contrario al ritmo sostenuto che la bionda voleva affrontare, il suo corpo non è mai stato sottoposto ad uno sforzo fisico così prolungato e ne avrebbe risentito parecchio, ma vederla stesa a terra per riprendere il fiato con un sorriso lo aveva convinto a mettere da parte le sue preoccupazioni per prepararla a dovere.

Certo, prima di usare la magia bisogna tonificare il corpo ed è quello che il rosato sta cercando di ottenere, allenandola con flessioni, addominali, giri di corsa e qualche sporadico sollevamento pesi.

Lucy non si è mai lamentata ed ha seguito ogni suo consiglio attentamente, portandolo, dopo giorni, ad aumentare il numero di esercizi.

"Dai, Lucy, un ultimo sforzo!" La incoraggia Happy seduto poco lontano, mentre si gusta un pesce.

Si alza e si abbassa ancora un paio di volte prima di lasciarsi andare sull'erba fresca.
"Bravissima Lucy!" Si complimenta Natsu picchiettandole la gamba, "anche oggi hai completato tutti gli esercizi".

"Quindi possiamo passare al corpo al corpo?" Chiede affannata.

Lui sospira.
Pensare di battersi con lei, anche solo per allenamento, non gli piace ed ha cercato di evitarlo in tutti i modi, ma Lucy è così testarda che chiederebbe sicuramente a qualcun altro e questo gli piace ancor meno.
Si alza e le porge una mano.

Le insegna qualche posizione di partenza, come tenere le braccia a livello dello sterno e una gamba sempre qualche centimetro dietro l'altra con il piede orizzontale per darsi al tempo stesso stabilità e spinta.

Passa poi alle posizioni di difesa, mostrandole i vari movimenti delle braccia per parare diversi tipi di colpi e la posizione delle gambe per incassarli e non sbilanciarsi.  

"Ok, prova a colpirmi" dichiara Lucy mettendosi in posizione.

Natsu si avvicina al rallentatore; lo scopo non è colpirla, ma dimostrare la dinamica attacco-difesa.

"Puoi colpirmi più forte, sai?" Si irrita dopo qualche pugno blando, "non mi rompo".

Lo sguardo del dragon slayer non può fare a meno di cadere sulle cicatrici lasciate scoperte dai pantaloncini sportivi; non ha la minima intenzione di provocargliene una.

"Non voglio obbligarti" si scusa vedendo la sua espressione accigliata.

Natsu prova a colpirla, ma Lucy reagisce in fretta e lo para.
"Volevo solo coglierti alla sprovvista" mente con un ghigno e riprende con più forza.

Dopo una pausa meritata, è venuto il momento di passare all'attacco, così, dopo averle spiegato come muoversi, che tipi di attacchi usare in base all'avversario e come battersi ad armi pari anche se quello è più grosso e forte di lei, la incita a provare contro di lui.

I pugni hanno poca potenza e sono tutti prevedibili ed il sorriso sbruffone che mostra nel pararli con facilità ed usando solo una mano, la irritano.

"Oi!" Li richiama Gray avvicinandosi.

I due si fermano.
"Che ci fai qui?" Chiede annoiato Natsu.

"Anch'io preferivo trascorrere la giornata senza vedere la tua bruccia faccia" alza gli occhi al cielo il moro, "ma il team ha una missione".

Lucy approfitta della sua distrazione per tentare di colpirlo, ma viene fermata comunque.

"Quando partiamo?".

"Prima del tramonto, ti conviene prepararti".

Gli occhi di Lucy brillano. "Posso venire anch'io?".

"Non se ne parla" chiosa il rosato. "Chiederò ad una delle ragazze di ospitarti, non mi fido a lasciarti a casa da sola di notte".

"In realtà potrebbe aiutarci, visto che siamo diretti in una località di mare" alza le spalle Gray, "e poi ci siamo tutti noi, non correrà alcun pericolo".

Lucy sorride euforica, prima di stringersi al braccio di Natsu.
"Hai sentito?! Non occorre lasciarmi qui. Dai, portami con te!" Ed esibisce di nuovo quegli occhioni da cucciolo irresistibili.

Lui deglutisce, cercando di scrollarsela di dosso, ma lei resiste.
"Ti prego, ti prego, ti prego" lo implora.

"In missione possono sempre succedere degli imprevisti, non voglio rischiare." Lancia uno sguardo di aiuto al moro che sorride e scuote la testa.
Mannaggia, si sta proprio godendo la scena.

"Ma mi hai allenata per giorni! Sono pronta!" E quelle parole gli fanno venire un'idea.

"Colpiscimi" dichiara il rosato, "se ci riesci, verrai con noi, altrimenti non voglio sentire storie e te ne starai buona alla gilda fino al mio ritorno".

Un ghigno vittorioso gli modella le labbra davanti all'espressione imbronciata della bionda: per quanto l'allenamento sia stato fruttuoso, è inpossibile che riesca a colpirlo, ma lui si sentirà meno in colpa, perchè le ha dato comunque una possibilità.

"Promesso?".
Lo sguardo della ragazza è determinato mentre gli porge la mano.
Gray ridacchia.

"Promesso!" E i due intersecano le dita.

Lucy entra di scatto nel suo spazio personale spiazzandolo e si porta pericolosamente a pochi millimetri dalle sue labbra. "Mi dispiace Natsu" sussurra a voce bassa e sensuale, "ma Cana mi ha detto di usare questa mossa in caso di estremo bisogno".

Gli bacia l'angolo della bocca e lui si pietrifica ad occhi sbarrati, sopraffatto dal suo dolce profumo di vaniglia e dalla naturalezza con cui l'ha fatto. 

Sente qualcosa contro il suo stomaco ed abbassa lo sguardo per vedere il pugno di Lucy che l'ha appena colpito.

"Vi piaceteeeee!" Miagola Happy da lontano e Gray scoppia a ridere.

La bionda si copre le guance in fiamme con le mani. "Mi dispiace! Cana mi ha assicurato che avrebbe funzionato ed io..."

Il moro le scompiglia i capelli divertito. "Sei stata fantastica, Lucy! Hai vinto in una sola mossa, sei ufficialmente dei nostri" e ridendo per la faccia da pesce lesso di Natsu se ne va.

"Dovremmo andare anche noi" propone Happy, "è quasi ora".

Licy fa per incamminarsi, ma Natsu la blocca. "Non provarci nemmeno ad usare questa mossa su qualcun altro" la avverte prima di superarla.
"O non risponderò delle mie azioni" aggiunge a bassa voce ormai lontano.

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