The great Time War: from the Doctor's diary ( Secondo riassunto )

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In questa parte, miei cari lettori, descriverò quello che provò mio padre durante la grande Guerra del Tempo, a cui lui stesso prese parte contro i Daleks.

Tutto ciò è raccontato nel suo diario che ho trovato nel TARDIS durante uno dei nostri viaggi insieme perché ero curiosa di sapere che ruolo avesse avuto durante quella bruttissima guerra che aveva portato alla distruzione di Gallifrey, il suo pianeta, la sua casa. Mio padre non ne parlava mai o se gli facevo una domanda riguardo le sue origini cambiava argomento, e io volevo sapere. Così un giorno, gironzolando per il TARDIS, trovai un piccolo diario blu, e incominciai a leggerlo. Più andavo avanti più i miei due cuori si spezzavano: era terribile ciò che aveva provato ma ora avevo tutte le risposte.

E adesso le riporto in questo mio libro che racconta la sua vita ma anche la mia.




Quello che sto per scrivere in questo diario racconta la Grande Guerra del Tempo combattuta tra i Signori del Tempo a cui io appartengo e i Dalek. Durò 400 anni.

Tutto ciò iniziò quando i Signori del Tempo mi inviarono nel passato per assistere alla creazione dei Dalek per ridurre la loro aggressività e scoprire i loro punti deboli. Quella missione però fallì e i nostri nemici si introdussero nell'Alto Consiglio dei Signori del Tempo prendendo le mie sembianze, da quello ne nacque una vera e propria dichiarazione di guerra.


Gallifrey, inizio della guerra

I prati rossi di Gallifrey non brillavano alla luce dei due soli.
Neppure gli alberi dalle meravigliose foglie d'argento sembravano felici di iniziare una nuova giornata oggi.
Anche loro sapevano.
Sapevano quello che stava per accadere.
E non sarebbe stato bello, né per i vincitori né per i vinti.
Per quasi un mese i quotidiani della cittadina dei Signori del Tempo, a cui io appartenevo, avevano avvisato e ribadito la prudenza con avvisi a piena pagina in bianco e nero.
Ed era anche per questo motivo che il mio popolo non passeggiava per le strade lastricate.
Nessuno osava respirare o tantomeno parlare, temendo di rompere quel sottile strato di pace che regna sempre prima della tempesta.
Ma quella non era pace, no.
Quello era terrore.
Terrore per quello che non erano mai riusciti a fermare.
Terrore per ciò che stava per accadere.
"Le case sono sicure. Non uscite per nessun motivo".
Questo recitavano le pagine bianche dei giornali, sparsi ovunque.
Sui tetti, per terra, vicino alle finestre.
Ma ormai nessuno li leggeva più.
Tutti troppo occupati a seguire quel consiglio.
Quell'assurdo consiglio che tutti seguivano per disperazione.
Bhe... forse non proprio tutti.

Qualcosa di molto simile accadeva su, in alto nel cielo.
Un'enorme navicella completamente metallica torreggiava vicino a Gallifrey, nascosta agli occhi degli abitanti grazie a un addensamento dello strato atmosferico superiore.
Ma la Stazione Madre non era sola.
Tutt'intorno a lei galleggiavano nello Spazio milioni di navicelle Dalek.
E anche loro attendevano.
Senza paura ovvio.
Anche la più piccola navicella attendeva impaziente un ordine.
Un ordine che gli sarebbe arrivato direttamente dalla Stazione Madre .


Un'ordine semplice, marchiato a fuoco sulla pelle di ogni singolo Dalek dell'universo.

L'ordine che qualche secondo dopo mosse tutte le navicelle insieme.

«Sterminare!»

I soldati si misero in posizione cercando di colpire e uccidere i nostri nemici , ma fu tutto inutile: era un suicidio.

Molte donne, uomini e bambini morivano sotto i colpi mortali dei Daleks mentre le urla mi laceravano l'anima.

Dovevo fare qualcosa, ma cosa? Ammazzare non era nei miei piani e non ero un soldato, allora sarei diventato un Dottore e avrei salvato delle vite.

Tutti i giorni aiutavo le molte persone a rifugiarsi in luoghi sicuri dall'attacco di quegli esseri spietati.

Aiutavo e curavo.

Ma purtroppo un giorno venni ferito gravemente e morii.



Ma doveva veramente finire così?

A quanto pare no.

Venni salvato dalla Sorellanza di Karn. Mi fecero bere un elisir in grado di farmi scegliere il corpo in cui rigenerarmi e mi convinsero a combattere per questa guerra per salvare l'universo.

Accettai e abbandonai il ruolo di Dottore diventando un soldato.

Combattevo e uccidevo per salvare non solo l'universo ma anche la mia casa.

Ci furono milioni di morti e rinascite per via del viaggio del tempo utilizzato da entrambe le parti per ribaltare battaglie già avvenute.

Quegli eccessi di guerra lesero irreparabilmente il continuum spazio-temporale e il periodo del conflitto venne bloccato temporalmente.

Non ti dico, caro lettore, quello che furono gli ultimi anni.

Comparvero le Degradazioni di Skaro, l'Orda delle Maschere, il Figlio dell'Incubo, il Re-Che-Non-C'è-Mai-Stato con il suo esercito di Vuoti e Mancati.

E quello non era ancora niente.

Noi diventammo spietati contro i Dalek e prendemmo nuove armi molto più potenti, ad eccezione del Momento.

I Signori del Tempo resuscitarono il Maestro ma egli, prendendo forme umane, fuggì da Gallifrey cento trilioni di anni nel futuro.

La guerra si fece sempre più dura e difficile con moltissime vittime.

Era un vero inferno.

Negli ultimi mesi arruolai Dorium Maldovar, perchè mi aiutasse a distruggere le tredici fabbriche di armi di Villengard prima che la flotta Dalek arrivasse per prenderne il controllo.

Negli ultimi giorni guidai la Quinta Flotta dei Signori del Tempo contro i Dalek nell'occhio di Tantalus e li sconfiggemmo ma venimmo spazzati via.

Mi schiantai su un pianeta vicino, Moldox, dove incontrai un cacciatore di Daleks di nome Cinder, che mi aiutò a scoprire i loro piani per creare un'arma De-mat per cancellare le molte vittime e salvare la mia casa. Io lo feci salire sul TARDIS per avvisare i Signori del Tempo del piano dei nostri nemici.

Riferii a Rassilon ciò che avevo visto ed egli progettò di far detonare la Lacrima di Isha nell'Occhio di Tantalus.

Sapevo che ciò avrebbe causato la distruzione di Gallifrey e per quello mi opposi facendo sì che venissi gettato in prigione.

L'ultimo giorno di conflitto fu il più terribile.

I Dalek sottoposero il mio pianeta a un massiccio bombardamento orbitale.

Combattei in prima fila durante la caduta di Arcadia, a causa di un improvviso attacco da parte dei Dalek.

Dopo che venni a conoscenza del piano di Rassilon rubai il Momento, un'arma autocosciente, e convinta da lei congelai Gallifrey in un universo tasca.

Agli occhi del mondo il conflitto era terminato.

Me, the Doctor and TARDIS #t&jawards #Wattys2022Where stories live. Discover now