L'incontro. Il solitario e la fuggitiva

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Montagne rocciose canadesi.

Dopo la morte di Jean avevo deciso di ritirarmi qui, nell'unico posto dove nessuno mi avrebbe mai cercato. Ma non era solo quella morte da cui fuggivo, erano tutte le morti che avevo visto in oltre 200 anni di vita se così la potevo chiamare.

Non avrei mai più aperto il mio cuore a nessuno perché soffrire per amore era peggio che soffrire per le torture, e tutto le volte che avevamo tentato di uccidermi. Ma io Logan non avevo messo in contro il Destino. Un destino che si divertiva con me da quando ero venuto al mondo e aveva strano modi scombinando l'ordine delle cose.

Il destino per lui erano un paio di occhi color ambra su un viso da fata e un caratterino niente male.

**

Ivy Town. Sera.

Ero seduto al bancone dell'unico bar di questo paese e avevo in mano la mia quarta birra. C'è abbastanza gente anche queste sera dato che è l'unico posto di aggregazione di tutta la città. Città che avevo scelto proprio perché si facevano i fatti loro e io ero solo Logan. Ne James ne Wolverine. La mattina ero nei boschi con gli altri a tagliare alberi e la sera si parlava, si rideva e si scherzava.

Cosa che io non ero. Poche volte ero di compagnia e questa sera non lo ero affatto. Certo, se poi ti coinvolgono in una rissa che fai non partecipi?

Dopo la settima birra e una mezza zuffa, è giunto il momento di andarmene. Pago e saluto Bob e gli altri e mi dirigo al mio pick up stringendomi nel giaccone di pelle foderato. Accendo mezzo sigaro avanzato e do una aspirata godendomi quella sensazione di quiete che da il fumo. Non male per uno che è immortale avere tutti i vizi di questo fottuto pianeta.

Arrivato alla mia baita isolata e immersa nella foresta vergine, mi accorgo subito che qualcosa non va. Scendo e annuso l'aria. Non avete idea di quello che l'aria porti con se e i miei sensi iper sviluppati sentono tutto. Paura. Preoccupazione. Timore. Angoscia.

Paura di essere trovata.

Entro in casa guardandomi atono e noto che la porta sul retro è aperta, non sono solo

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Entro in casa guardandomi atono e noto che la porta sul retro è aperta, non sono solo. Seguo il mio naso, scosto la tenda che divide la dispensa dalla cucina, sto per attaccare ma mi blocco.

Tra gli scaffali della dispensa, rannicchiata su se stessa, c'è una ragazza. Solleva la testa e due occhi color ambra mi guardano impauriti. I capelli sono in disordine e sporchi, pieni di foglie rametti spezzai, anche gli abiti non sono messi bene. Noto segni di catene ai polsi e un ceppo alla caviglia sinistra.

"Chi sei? Perché sei qui?" è scappata da qualche parte e non so se voglio sentire il resto della sua storia anche se una parte di me che conosco fin troppo bene e vuole il sangue di chi le ha fatto questo alza la testa con la voglia di uccidere. "Anya. È il primo posto che ho trovato dopo che sono scappata da – ti fermi, non sai se fidarti o meno, anch'io farei così – so solo che era un laboratorio e ora son qui. Anche se vorrei capire dove sono esattamente..." "Sei in Canada e io sono Logan" noto i piedi insanguinati, deve aver camminato per molto tempo nella foresta.

Flesh and Blood - Attrazione fatale Logan & AnyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora