On the road

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Un enorme tonfo.

Derek salutò il nuovo giorno udendo un enorme torno sordo, pochi secondi dopo il rumore si ripresentò...e poi ancora...e ancora dopo. Per un nano secondo gli balenò per la testa che il preside avesse indetto dei lavori di ristrutturazione dell'edificio, manutenzione di cui lui non era affatto a conoscenza, poiché altrimenti si sarebbe dotato di un paio di tappi per orecchie.

Sollevò una palpebra per assicurarsi non ci fossero intrusi nella stanza: pareva tutto tranquillo o più semplicemente, una visione completa della camera gli era offuscata dalle ciocche castane del ragazzino che gli dormiva tra le braccia.

Da quella fatidica nottata il loro rapporto si era sviluppato e da qualche settimana a questa parte, il letto di Stiles era stato abbandonato dal suo legittimo proprietario, che trovò molto più confortevoli le braccia di Derek rispetto alle doghe di quello sgangherato e malmesso materasso.

Giravano voci, soprattutto tra i primini, che i materassi del college fossero avvolti da una sorta di alone di mistero. Le leggende metropolitane a confronto erano una bazzecola, se non perfino una storiella per conciliare il sonno: se a New York il peggio in cui potevi imbatterti era un coccodrillo che sbucava dal wc, vedere un serpente a tre teste sbucare dallo scarico della doccia e leggende varie; gli abitanti del campus avevano, in paragone, una fantasia estremamente variegata.

Si narrava, soprattutto durante quelle serate di condivisione nell'aula studio, che anni addietro fossero stati assassinati degli studenti oppure che fosse stato concepito il presidente degli Stati Uniti proprio su uno di quei letti. A giudicare dall'atroce mal di schiena che affliggeva Stiles, a lui doveva essere capitato quello che celava un pisello...per lo meno poteva vantare di aver superato la prova imposta dalla regina, era a tutti gli effetti una principessa.

Regine e re a parte, senza offendere nessuna maestà sia chiaro, i due si erano ritrovati a condividere la medesima dimora senza che effettivamente se ne rendessero conto: giunto un certo orario della notte, richiusi libri e riposte le penne, Stiles si stendeva sul letto del maggiore attendendo di essere avvolto tra le sue braccia.

Interminabili chiacchierate accompagnavano quel momento e cosa si dissero beh, resterà per sempre un segreto. L'indomani dal loro primo appuntamento Derek aveva avuto un battibecco con Mcall: lo aveva pregato (stiamo pur sempre parlato di Derek Hale e tutti noi conosciamo il suo scarso affidamento al galateo) di prestare più attenzioni alle esigenze ed ai sentimenti del suo migliore amico.

Ovviamente Stiles aveva assistito alla scena, sentendosi le gambe tremare dall'emozione di essere difeso dal moro ma al contempo decise di intervenire prima che tra i due si infiammassero gli animi.

Era chiaro come l'assurda tintura bionda sperimentata da Jackson che Derek non fosse più in grado di fare a meno di Stiles tanto quanto la cosa fosse vera reciprocamente.

"Der, da dove viene questo rumore?" si stropicciò gli occhi la matricola, nascondendo il volto nel petto del maggiore.

"Non ne ho idea ma pregherei al nostro disturbatore di smettere. Mancano ancora due ore al suono della sveglia" rispose, avvolgendo apprensivamente le lenzuola attorno alle spalle di Stiles che gli avvolse la vita con un braccio.

"Voglio dormire" si lamentò il castano, espandendo la bava sulla polvera maglia del moro.

"Vedrai che ora smette" lo rassicurò Derek, mormorando con voce roca una serie di rassicurazioni, accompagnate da carezze lasciate tra i capelli.

Quanto furono ingenui a crederlo, lo seppero non appena la calma gli fu restituita...per essere interrotta nuovamente.

"Ora ammazzo chiunque sia" ringhiò Derek, spostando con delicatezza il corpo di Stiles in modo da sollevarsi.

CherofobiaWhere stories live. Discover now