Capitolo 1

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Uɴᴀ Nᴜᴏᴠᴀ Aʀʀɪᴠᴀᴛᴀ

Pov's Anna
Sono passati 2 mesi da quel sogno,ed io fatico ancora a credere che sia frutto della mia stessa fantasia.Sembrava così reale...Le emozioni provate erano la reali e le ho provate su pelle,e impossibile che sia stato solo frutto della mia immaginazione.....Giusto?

"Cosa ti preoccupa Anna?"
Quella domanda proviene dalla mia compagna di stanza,Veronica,che in questo momento sta finendo i compiti assegnati oggi in classe.

"Niente....le solite cose"
Le rivelo,non è la prima volta che penso a quel sogno,e diventata quasi una routine ormai.

"Ancora? Quante volte ti devo ripetere che era frutto della tua immaginazione? Nessuno ha scoperto niente,se lo si fosse venuto a sapere.......saremmo state cacciate da questa dimensione no?...."

Già.....ogni volta che qualcuno scopre la nostra discendenza e di chi siamo figlie,veniamo bandite da quella dimensione stessa....ci è già successo varie volte,e come se fosse una discriminazione verso di noi.Una specie di maledizione.

"Giusto....ma era davvero tanto reale"
Ripenso a tutte le emozioni passate,paura,terrore,felicità,tristezza......no erano tutti troppo reali per essere un sogno.

"A volte,la psiche e la fantasia di una persona lo sembrano,accentuano i sentimenti che provi nei sogni facendoli sembrare reali.....ma ti posso assicurare che niente di quello che hai passato è reale"
Mi tranquillizza per poi riprendere a studiare.

La conversazione muore lì e nella stanza,vi si propaga un silenzio quasi assoluto.

|||Il giorno dopo|||

Ci troviamo nell'aula di letteratura,sto seduta vicino a Veronica mentre aspettiamo il professore.

"Oi Anna,puoi prestarmi una penna?"
Questa domanda mi viene posta da Ettore,il mio ragazzo,che attualmente e seduto dietro di me con il suo migliore amico.

"Fammi indovinare,hai dimenticato il portapenne in camera e te lo sei appena ricordato vero?"
Dico girandomi guardandoli entrambi.

"Bhe si"
Risponde sinceramente,classico suo.

"Tieni,e non perdermela"
Gli porgo la penna chiesta e torno a guardare la porta. Il professore è in ritardo.

"Sergio,sai se oggi c'è o meno il professore?"
Chiede Veronica al ragazzo che siede di fianco ad Ettore,non ché,suo fidanzato.

"Non lo so raggio di sole,non ha detto niente e a quanto so dovrebbe essere presente"
Risponde lui.

"NON.CHIAMARMI.RAGGIO.DI.SOLE"
Veronica si gira incavolata verso di lui,bhe,felice di vedere che sogno o meno,le abitudini non sono passate.

"Ricevuto raggio di sole"
Risponde di nuovo sorridendo innocentemente,ricevendo un'occhiattaccia da parte di Veronica.

Quei 2 hanno sempre adorato prendersi in giro a vicenda,sin da ragazzi,ancor prima della loro relazione.

"Buongiorno alunni!"
Il professore entra nella classe salutandoci a gran voce per farsi notare.

"Scusate per la mia assenza,ma ho avuto un contrattempo.Prima di iniziare questa lezione,volevo fare un'annuncio alla classe"
Inizia mentre posa la borsa con dentro i libri che gli serviranno per spiegare l'argomento di oggi.

"Da questo momento in poi avrete una nuova compagna,entra pure,e presentati alla classe"
Il professore incita la figura ad entrare,e essa,anche se con un po' di timore ed insicurezza lo fa.

"P-piacere di conoscervi a tutti....mi chiamo Vanilla,ma potete pure chiamarmi V-Vanny.....spero diventeremo a-amici"
Alla fine della presentazione fa un inchino.Sembra molto timida a primo impatto...mi ricorda tanto qualcuno,ma non so chi.

"Perfetto,puoi benissimo andarti a sedere nel banco libero,prego"
La ragazza fa come dice e si dirige verso il banco indicato,durante il suo tragitto,mentre ci passa di fianco,posso notare i suoi occhi,azzurri,diventare bianchi per un brevissimo istante mentre ci osservava con la coda dell'occhio.

"Ok classe,ora,iniziamo a spiegare il seguente paragrafo....."
Il prof inizia a spiegare ma io non lo seguo più.Quella ragazza io la conosco,ne sono certa,l'ho già incontrata e più di una volta.Ma dove?!

Pov's Veronica
Quella ragazza....mi è familliare,e anche tanto.Sono certa di averla già conosciuta,ma dove? E prima non era solo una mia immaginazione,i suoi occhi sono diventati bianchi mentre percorreva la classe.Questa cosa cosa non mi piace,e se fosse una spia venuta a controllarci? Magari l'ha mandata mio padre,magari e qui per noi,o forse è qualcun'altro.
Mille domande mi pongo mentre il prof continua a spiegare,ma io ormai non lo ascolto più.
Vanilla.....il nome non mi è nuovo.
L'ho già sentito da qualche parte.Forse è famosa? No perché una celebrità dovrebbe venire in una scuola comune?

Con la coda dell'occhio la noto che mi fissa con un sorrisetto.Che mi conosca? Forse è davvero stata inviata da papà per portarci via,anche se,come mossa,sarebbe troppo rischiosa visto la quantità di umani attorno.

La lezione procede lentamente ed è terribilmente noiosa.Non faccio altro che ripensare alla ragazza.

Una volta finita la lezione,ci alziamo e ci dirigiamo nell'aula successiva.Abbiamo inglese,e,la prof è davvero insopportabile per nostra sfortuna.

Una volta seduti nei nostri posti,la prof entra indemoniata bastendo la porta e ci guarda male,come se fossimo noi gli artecifi di quel malessere......bene.

Dopo una breve presentazione per la nuova alunna,inizia a spiegare.Almeno ci è andata bene e non ci ha interrogato.Come minimo tutti 3 ancor prima di aprir bocca.

Le ore restanti passano in fretta e non succede niente di interessante.Attualmente è l'ora di pranzo e ci troviamo tutti e 4 nella mensa al nostro solito tavolo.

"Come la trovate la nuova arrivata?"
Chiede Ettore mentre addenda il suo panino.

"Mhm....fin'ora è stata molto silenziosa quindi non ho un idea precisa di lei,ma non ho un opinione orribile,voi?"
Sergio ci riporge la domanda precedentemente espressa.

"Non ne abbiamo idea"
Rispondiamo entrambe all'unisono.

Il resto del pranzo lo passiamo a scherzare e a litigare scherzosamente fra noi,ignorando,quello che a pochi metri da noi si stava avendo.Non avevamo ancora capito che di lì a poco,tutto sarebbe andato in rovina,facendo crollare ogni sogno e sentimento felice.

Quello stesso giorno dietro il perimetro della scuola

Una figura,nel mentre che i nostri amici stavano pranzando,si aggirava molto silenziosamente per il retro della scuola,nell'ombra.Sembrava stesse cercando qualcosa,o meglio qualcuno.
Putroppo avendo il viso e il corpo coperto da un mantello e un cappuccio,non si riusciva a distinguere niente ed era impossibile capire chi fosse.
Dopo pochi minuti,sicuro di essere solo,la figura estrasse dal taschino un orologio.Lo premette sul centro e vi si aprì una finestra digitale,molto piccola,da cui si poteva osservare un'altra figura,anchessa coperta da un mantello.

"Allora? L'hai trovato?"
Chiese la figura dalla finestra digitale.

"Affermativo,lo abbiamo trovato e stiamo per ultimare i preparativi"
Rispose l'altro.

"Molto bene,fate in modo che arrivi qui sano e salvo,se qualcuno si dovesse mettere in mezzo,sai cosa fare,anche se fosse Tu-sai-chi,ci siamo capiti?"
Chiese ancora la figura dalla finestra digitale.

L'altra deglutì e annuì con la testa, poco dopo chiuse la finestra digitale e la conferenza con l'altro individuo finì.
Ormai mancava poco,i preparativi sarebbero ultimati fra pochi giorni,e chiunque avesse cercato di interferire sarebbe morto per mano sua.Anche se questo significava andare contro la sua natura,la sua razza,e la sua famiglia,anche contro loro,o meglio lei,visto che non sapeva se pure gli altri ne erano a conoscenza.

Una cosa era certa,nemmeno il sentimento che provava verso lei e il loro legame,gli avrebbe impedito di portare a termine il proprio ruolo,anche se fosse a discapito della sua vita,anche se avrebbe dovuto intingere la sua spada del suo sangue.

༒συя ѕєɕяєт༒Where stories live. Discover now