Fin da bambina non aveva mai ricevuto amore e di conseguenza non aveva mai amato. Lei era senza sentimenti , non riusciva a provare nessun tipo di emozioni. Non provava amore , non provava dolore , non provava appagamento. I suoi occhi erano vuoti senza sentimenti , erano come se fossero senza vita , e lo erano davvero , perché Vittoria era morta dentro ormai da tempo. Il suo sguardo e i suoi occhi erano così vuoti che sembrava un cadavere , un corpo senza vita ma purtroppo attaccato ancora al mondo dei vivi. Fin da quando era bambina non era mai stata amata , non sapeva cosa significa amare davvero , conosceva solo le cinghiate che gli dava suo padre per "punirla" anche per una semplice sciocchezza fatta da una bambina di nove anni. Vittoria guardò il ragazzo davanti a lui con uno sguardo serio e con quegli occhi come se fossero privi di vita. Lei lo provocava perché voleva che lui le alzasse le mani , voleva provare piacere attraverso quell'azione violenta ma lui era l'unico che non l'aveva mai picchiata. Lei cercava il piacere nel dolore. <<Che tieni ciùciù?>> le domandò lui guardandolo attentamente cercando di parlare italiano poiché lei era di Torino , Vittoria si avvicinò a lui appoggiando entrambe le sue mani sul suo petto duro , alzò lo sguardo e fece incastrare i suoi occhi verdi con quelli neri del ragazzo che la guardavano pieni di amore. <<Mi hai deluso Ciro , avevi detto che mi avresti fatto recapitare un regalo , non mi é arrivato niente oggi>> gli disse facendo la finta dispiaciuta mentre lo guardava con uno sguardo privo di emozioni. <<Ij te l'agg fatt ricapità ciùciù, nun o'sacc che succies ma to facc avé>> la ragazza si alzò sulle punte dei piedi e avvicinò i loro volti , Ciro sentì il suo cuore battere più forte a quella vicinanza mentre la guardava con uno sguardo innamorato.
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