Babbo Natale

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Louis è seduto di fianco ad Harry mentre Alexander è in fila per sedersi sulle ginocchia di Babbo Natale. Ha nove anni, probabilmente l'anno prossimo non vorrà più fare questo genere di cose perciò il padre ne approfitta, godendosi ogni momento di quell'innocenza, non è pronto a gestire crisi adolescenziale quando lui si sente esattamente così.
Ha il timore che suo figlio possa avere un attacco di panico da un momento all'altro, trovandosi con così tante persone sconosciute ma, per il momento, sembra che tutto vada per il verso giusto. Ha bisogno di guardare spesso, molto spesso, suo padre ma sta gestendo bene il trovarsi circondato da altri bambini della sua età e da un ragazzo vestito da elfo che continua ad intrattenerlo. La terapia sembra star dando i primi frutti.

La panchina su cui sono seduti è decorata con finti allori e caramelle, ne hanno scelta una non troppo lontana da Babbo Natale così da poter controllare il bambino ed, eventualmente, raggiungerlo il prima possibile. Harry se ne sta lì comodo con le mani in tasca, la sciarpa copre parte del viso mentre il cappello da baseball i capelli ricci. È esagerato ma non vuole essere riconosciuto, soprattutto all'interno di un centro commerciale pieno di persone, non vuole essere assalito da persone che potrebbero spaventare Alex e Louis. Loro non sono abituati all'Harry attore, a ciò che la fama porta con sé, alla sensazione di avere sempre gli occhi addosso per ogni azione. Odia tutto ciò ma, ancora di più, odia non far sentire Louis al sicuro.

Quest'ultimo fa del suo meglio per evitare di guardare l'altro ma può immaginare quanto siano rosee e calde le labbra sotto la sciarpa. Non vuole altro che avvicinarsi e poggiare la testa sulla sua spalla e raccontargli della sua giornata, come succedeva in passato, mentre suo figlio li saluta dalle ginocchia di Babbo Natale.

È un'idiota. Harry sta facendo del suo meglio per recuperare la loro amicizia e tutto ciò che Louis vorrebbe fare è saltargli addosso. Potrebbe essere semplicemente eccitato, è un'opzione a cui dovrebbe tenere conto: non fa sesso da così tanto tempo che non ricorda nemmeno l'ultima volta in cui è successo. È stato incredibilmente occupato con il lavoro, Alexander e la frustrazione nel trovare i soldi per l'educazione di suo figlio che non ha pensato alla sua intimità. Non ha mai pensato di rifarsi una vita dopo Isaac, Harry era stata un'opzione, anzi, l'unica opzione ma non aveva avuto il coraggio di confessare i suoi sentimenti al proprio migliore amico; ha preferito scappare da questi, allontanarsi il più possibile e rilegare l'attore in una zona d'ombra della sua vita in cui accedeva solo quando ne sentiva la necessità.

Dovrebbe smettere di pensare ad Harry in quel modo, immaginare un futuro insieme perché suo figlio è a pochi metri da loro ed il suo migliore amico continua a scattargli foto - "È cresciuto tantissimo! Ti ricordi quando non si reggeva nemmeno in piedi?" - e tutto quello a cui lui riesce a pensare è quanto sia sexy con quei pantaloni neri.

"Louis" - ne richiama l'attenzione l'altro - "Stai facendo quella cosa".

Dopo tutti questi anni, nulla sembra cambiato: riesce ancora a capire quando è perso nei propri pensieri, estraniato dalla realtà.

"Cosa pensi che stia chiedendo?" - onestamente, vorrebbe saperlo. È sempre difficile comprare regali per Alexander, non solo perché i soldi sono sempre stati pochi ma lui non ha mai chiesto molto - "So che non spetta a me dirlo ma hai fatto un ottimo lavoro con lui".

Louis sente di non meritare quelle parole perché l'altro non sa cosa sia successo negli ultimi anni. Ci sono stati giorni in cui tutto era semplicemente troppo, in cui non riusciva a respirare e le crisi di Alex lo sfinivano. Ci sono stati dei crolli e giorni in cui voleva scappare, abbandonare tutto. È stato orribile perché ha pensato di andare via da suo figlio, non merita le parole gentili di nessuno, specialmente di Harry. Lui vedeva sempre del buono nell'altro, non lo ha mai guardato con pietà come tutti gli altri.

Vedono Alex finire di chiacchierare con Babbo Natale e si avvicinano all'elfo che gestisce la fila - "Voi due avete un figlio adorabile!" - esclama, lasciando la mano del bambino che ora è tra le braccia del giovane attore.
Il padre balbetta qualcosa verso l'elfo, arrossendo al commento, mentre Alexander ride. Non vuole mettere a disagio Harry ma prima di correggerlo, è lui stesso a dire - "Grazie!"

È facile e naturale, ristabilire un equilibrio con il suo migliore amico. Sente il suo cuore colmo di felicità mentre cammina accanto alle sue due persone preferite. Vorrebbe dire che gli è mancato fare tutto ciò con lui, dividere insieme quegli squarci di quotidianità e felicità ma quello non è né il posto né il momento giusto. Forse non lo troverà mai.
Vuole confessargli di aver capito di provare qualcosa per lui. Lo ha capito nel momento in cui è andato via, in cui la sua assenza è diventata soffocante. Da quando è andato via, non si è sentito più a casa, gli ci sono voluti anni per capire questi sentimenti, per accettare di essere innamorato del suo migliore amico.

Non può dirglielo, non adesso. Harry è solo interessato alla loro amicizia e, soprattutto, è qui solo temporaneamente. Volerà via, un'altra volta e lui dovrà fare di nuovo i conti con il suo cuore spezzato. All'epoca, non era suo compito dirgli di restare e non lo è nemmeno ora.

"Cosa hai chiesto a Babbo Natale?" - chiede il padre. È pieno di gente intorno a loro eppure in questo momento riesce solo a vedere come Harry sorride a suo figlio mentre parlano di 'Agents' e del futuro finale di stagione.
"Segreto" - ridacchia, prima di rivolgere una nuova domanda all'attore.
"Puoi dirlo a me, non infrangi nessuna regola, si applica solo ai genitori!"

Alex sembra pensarci, le sue piccole labbra si arricciano in una espressione poco convinta, non è sicuro di quella deroga ma poi gli chiede di abbassarsi e gli sussurra all'orecchio ciò che ha chiesto a Babbo Natale.

"Tu dovresti essere dalla mia parte!" - sostiene il poliziotto, fingendosi offeso con i due per essere stato escluso ma in realtà sta amando quel momento. Alex ha così tanto bisogno di una seconda figura genitoriale ma sa che non può proiettare questo suo desiderio su di Harry, lui andrà di nuovo via. Si sente inadeguato la maggior parte del tempo ma se lui fosse lì al suo fianco forse, solo forse, potrebbe essere abbastanza.

"Questo è un grande desiderio. Spero possa realizzarlo".
"Anch'io" - sospira Alexander, prima di indicare il fast food di fronte a loro - "Ho voglia di patatine fritte!"

Quando lasciano Harry davanti a casa di Gemma, prima del turno serale in caserma, il bambino insiste per scendere dalla macchina per abbracciarlo, Louis lo segue. Non hanno molto tempo, è già in ritardo ma quel loro momento può valere una strigliata da parte del suo superiore e qualche sterlina decurtata dallo stipendio.

"Io-" - pronuncia Harry mentre il maggiore inizia a parlare.
"Scusami, prima tu".
"Sono stato benissimo" - ammette l'attore, sorridendogli.
"Sì? Anch'io..." - mi sei mancato, vuole dire ma le parole non superano le sue labbra.
"Mi è mancato tutto questo".

Harry è sempre stato il più coraggioso dei due. Louis ha sempre ammirato come l'altro potesse essere così aperto sulle sue emozioni. A lui era sempre stato detto di tenerle a bada, di tenerle da qualche parte in modo che non causassero disturbo. Però, il modo in cui lui è così sincero riguardo ai suoi sentimenti, il modo in cui il suo viso si apre a questi ed il modo in cui i suoi occhi verdi si illuminano, gli scaldano il cuore.

"Ci vediamo alla festa di Natale?"

È troppo e Louis deve fare qualcosa con le sue emozioni, sta per esplodere e rivelare tutto così aiuta Alexander a tornare in macchina. Quello che vorrebbe davvero fare è chiudere la distanza che gli divide, sentire le braccia di Harry stringerlo a sé e baciarlo ma non può, quello che gli sta dando è fin troppo. Le sue braccia si sentono vuote.

Andrà via di nuovo, si dice.

"Buon turno, Louis".

La teoria delle braccia vuote || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora