Io ero innamorato di te

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Harry si sente bene mentre è seduto a gambe incrociate sotto l'albero di sua sorella. Ha appena postato una foto sui social media per augurare ai suoi followers un buon Natale mentre Alice è lì accanto a lui, sorridente, che gioca con i residui della carta da regali usata poco prima. Mancano tre giorni a Natale e sente che le ferite con cui è arrivato, iniziano a guarire. Si crogiola in quella sensazione, in quel calore costante che lo circonda e lo fa suo: non c'è spazio per la solitudine, è sereno come non lo era da anni.

La cena con Louis gli ha confermato che c'è del potenziale per tornare a chi erano stati in passato, forse qualcosa in più. Questa volta non c'è nessun Isaac, o il suo fantasma, ad ostacolarlo. Inoltre, la confessione che Alexander gli ha fatto dopo essere sceso dalle gambe di Babbo Natale, gli ha dato altra speranza. Forse non nel modo in cui vuole Harry ma c'è e per lui è già una vittoria, qualcosa per cui essere grato.

Non aveva mai spesso di provare qualcosa per Louis, il sentimento di amore che sentiva per lui lo aveva accompagnato per tutti quei giorni ma deve essere prudente, è in bilico su un equilibrio troppo sottile che non vuole spezzare. Sa di provare tanto ma preferirebbe ricoprire il ruolo di migliore amico in eterno se questo vuol dire, comunque, riavere Louis con sé. Non può permettersi di perderlo di nuovo.

Non può.

Sorride al pensiero dell'uomo, non riesce a controllarlo, è naturale e spontaneo: il modo in cui si muove, il modo in cui morde le sue labbra ed il modo in cui lo guarda ogni volta che interagisce con Alexander, pensa ai suoi occhi belli ma insicuri, che sfuggono sempre ai suoi per paura di poter leggere qualcosa in più.

"Cosa ti ha reso così felice da canticchiare Mariah Carey?" - lo interrompe la sorella entrando in salone, reduce da una mattinata in pasticceria. È vestita con un maglione di Natale blu e rosso, macchiato di crema alla nocciola proprio nel mezzo - "Ciao amore di mamma!"
"È così bello" - ammette Harry guardandola, sembra quasi giustificarsi - "Essere di nuovo qui. Con tutti voi."
"E cenare di nuovo con Louis e portare Alex a vedere Babbo Natale" - aggiunge Gemma ed il fratello alza gli occhi al cielo.

È completamente vero ma non vuole ammetterlo a sua sorella, essere a casa è una bella sensazione ma aver finalmente passato del tempo con Louis è ciò che lo sta rendendo così sorridente e sereno. Giusto. Ha paura di sentirsi così bene perché non è abituato, potrebbe rovinare tutto da un momento all'altro ammettendo i propri sentimenti verso Louis; non è così semplice. Potrebbe non essere corrisposto, è un'opzione a cui pensa in continuazione ma non vuole rovinare tutto una seconda volta.

La solitudine assordante dentro di lui è lenita dalla presenza di Alexander e Louis. i giorni precedenti lo avevano dimostrato. Non si è mai sentito così a Los Angeles, nemmeno quando aveva stretto tra le sue mani il Golden Globe. Recitare non metteva a tacere i suoi pensieri, la sensazione di essere terribilmente solo ma stare a casa, seduto accanto a sua nipote e Gemma, avendo la possibilità di vedere Louis e suo figlio, lo faceva. Metteva a tacere tutto.

"Mi dispiace di non essere tornato a casa per tutto questo tempo" - dice spontaneo. Non hanno mai affrontato quell'argomento, entrambi sapevano che sarebbe arrivato il momento giusto, quello dove erano abbastanza sereni e sicuri da poterne discutere senza urlarsi contro rancori e rimorsi. Harry ha le lacrime agli occhi, è partito per realizzare il suo sogno ma non ha mai smesso di sentirsi in colpa per essere stato via tutto quel tempo.

"Non devi scusarti di nulla, sei sempre il benvenuto qui. Questa è casa tua Harry, lo sarà sempre" - lui le sorride grato per quelle parole, non le meriterebbe, è stato un pessimo fratello ed amico per Niall - "Promettimi solo che non starai più via così a lungo, ci sei mancato".

Harry non sa chi è compreso in quel ci ma può immaginarlo, gli sono mancate le stesse persone.

"Anche tu Gems, mi sei mancata davvero tanto. Alcuni giorni avrei voluto averti al mio fianco così tanto. Mi sentivo solo ed infelice e tutto ciò che desideravo erano le tue braccia" - avrebbe dovuto pronunciare quelle parole molto prima, durante i suoi anni di assenza ma sente che quello è il momento per aprire il cuore a sua sorella - "Non voglio più stare così lontano da voi e quando io non potrò tornare potresti venirmi a trovare? Anche Niall ed Alice".

La teoria delle braccia vuote || Larry StylinsonWhere stories live. Discover now