Lasciami stare Harry

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Harry avrebbe dovuto capire che nascondersi era inutile ma aveva davvero bisogno di un caffè, non era riuscito a dormire nel volo da Los Angeles a Londra, la stanchezza ed il jet leg iniziavano ad avere la meglio su di lui e le proprie forze. Voleva fare una sorpresa a sua sorella, presentandosi direttamente nella sua pasticceria. È stato sciocco da parte sua pensare che un semplice berretto da baseball ed una felpa con cappuccio lo avrebbero nascosto dagli sguardi altrui. Liam lo aveva già avvertito che, qualche fan su Twitter, lo aveva visto all'aeroporto di Heathrow in partenza verso casa.

Voleva solo dei muffin ai mirtilli e salutare Gemma.

Ora che è lì, circondato da persone che gli chiedono un autografo o una foto, vuole davvero scappare. "Posso, per favore, avere un abbraccio?" - gli chiede una ragazza adolescente, afferrandolo per un braccio. Harry è sopraffatto ma la abbraccia comunque e sorride mentre scatta la foto. È, per la maggior parte delle volte, riconoscente e grato ai suoi fans ma altre volte, vorrebbe solo scappare via da loro e dalla loro ossessione. All'inizio, era stato strano, ricorda ancora la prima donna che lo ha fermato per strada e gli ha chiesto una foto ed un saluto per suo figlio, ossessionato dallo show. Aveva persino scritto a Louis - Ho firmato il mio secondo autografo oggi, il primo è tuo! - ma non gli aveva risposto, era stato uno degli ultimi. Iniziava a fare davvero male. Ora, non ci fa nemmeno più caso. Le persone gli scattano foto in continuazione, in ogni dove, persino mentre è ubriaco sul ciglio della strada e sta rimettendo tutto ciò che ha bevuto.

Sta cercando un modo per sgattaiolare fuori dalla pasticceria senza farsi vedere o sembrare maleducato ma quando osserva la porta, all'improvviso, tutto l'ossigeno lascia la camera. Non riesce a respirare quando vede Louis ed Alexander entrare nel locale. Non sembra essere cambiato dal ragazzo di ventiquattro anni che ha lasciato, ha i capelli castani più lunghi di prima, gli coprono interamente la fronte ma l'azzurro dei suoi occhi è ancora brillante e vivo. Ha una leggera peluria sul viso e la mascella più affilata, è dimagrito. Le foto che carica su Instagram non gli rendono giustizia.

Non vuole scappare più. Vuole restare lì e guardarlo sorridere mentre tiene stretta la mano di suo figlio. Se non avesse visto le foto di Alexander, non lo avrebbe mai riconosciuto: è cresciuto, i capelli biondo miele che aveva da piccolo ora sono diventati castani, gli occhi azzurri sono più scuri ma sempre vivaci, sembrano scrutare tutto il locale per capire il perché di tutte quelle persone - "Che succede papà?"

La stanza sembra come tacere nel momento in cui i loro occhi si incontrano. La bocca di Harry sembra seccarsi e l'aria nella stanza addensarsi. La realizzazione di aver passato cinque anni lontano dai due ragazzi, lo colpisce nel bel mezzo dello stomaco. Fa male. È come se nulla fosse cambiato dall'ultima volta che entrambi sono stati vicini. Sapeva di essere innamorato di Louis quando è andato via, il ruolo marginale nella serie televisiva era stato un incentivo per fuggire, allontanarsi da lui e da quel sentimento opprimente che lo affliggeva. Pensava che dopo tutto quel tempo lontano, dopo aver vissuto altre persone, non avrebbe avuto effetti nel vedere Louis ma sbagliava, sbagliava tremendamente, perché riesce ancora a togliergli l'aria dai polmoni, rubando l'attenzione di tutta la stanza, lo sente attraverso ogni fibra del suo essere.

Ci sono stati momenti nella sua vita in cui ha sentito correre distintamente l'adrenalina nel suo corpo: la prima volta aveva quindici anni ed il sipario del teatro comunale di Manchester si era appena chiuso; la seconda fu verso i diciotto anni, quando Louis lo baciò durante 'Obbligo o Verità' alla festa di Zayn; la terza, durante il suo primo giorno di riprese a Los Angeles e l'ultima, sta accadendo proprio in quel momento, in quella caffetteria, con il suo ex migliore amico a pochi metri da lui.

Dove Harry percepiva solitudine, adesso, divampa il fuoco.

"Usciamo!" - intima al bambino ma prima ancora di muovere i passi necessari per uscire sente urlare - "Aspetta Louis! Alex!"
Suo figlio si illumina quando capisce chi lo sta chiamando - "Harry!"
Alexander si avvicina per abbracciarlo ma l'attore può notare Louis tirarlo indietro, ha un'espressione che Harry non sa leggere, sembra confuso ed arrabbiato. Deluso. "Ciao! Come stai?" - si rivolge al bambino, cercando di camuffare l'emozione della sua voce nel trovarsi così vicino ai due. Spera che anche l'adulto possa rispondergli, vuole parlare con lui, sentire la sua voce rivolgersi a lui. Abbracciarlo.
"Sei venuto come mi avevi promesso nella lettera!"
Louis finalmente distoglie le sue attenzioni dall'uomo e guarda Alexander con sorpresa - "Quale lettera?"
Prima che Harry possa dire qualsiasi altra cosa, due ragazze si avvicino a lui, picchiettando sulla sua spalla - "Ciao Harry! Possiamo fare una foto?"

Louis sfrutta quel momento per afferrare suo figlio per un braccio ed uscire dal locale, accelera il passo per raggiungere il prima possibile la sua automobile e tornare a casa, lontano da Harry e dai ricordi passati. Non vuole affrontare nessuno dei due, non è pronto. Non riesce a dare un nome a tutto quel sentire, la sua mente continua a suggerire una parola, un misto tra paura ed amore, ma non vuole affrontare tutto questo, non adesso, con suo figlio. Avrebbe dovuto essere più deciso e meno coinvolto, fingere che quel tremore alle gambe non sia nulla. Ma se c'è una cosa che ha imparato con l'assenza di Harry è che non si può andare contro la propria natura e che al cuore, non importa in quanti pezzi è stato fatto, tornerà sempre a battere per lui.

"Aspetta, Louis" - urla l'attore, correndo dietro di lui. Non gli importa di attirare ancora di più l'attenzione e le fotocamere dei fans su di lui, sente la necessità di parlargli, azzerare tutti quei giorni di silenzio - "Possiamo...?"
"Lasciami stare Harry".

La teoria delle braccia vuote || Larry StylinsonWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu