21° - Immorale.

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Non sapeva come comportarsi.

Il fatto che lui non avesse dato sue notizie per tutta la mattina era stato strano, ma sinceramente non si era meravigliata quando l'avevano chiamata per dirle che lo avevano trovato addormentato di fianco al lettino d'ospedale di Shinsou.
Fin da subito quei due avevano legato molto, se l'era sempre detto. A volte bisticciavano, ma più o meno andavano d'accordo.
Si ricordava come Denki era distrutto quando aveva visto il ragazzo rimettere per via della malattia, distrutto nel vederlo morire davanti ai suoi occhi.
Tutti loro erano in qualche modo colpiti, ma sin dal primo momento aveva notato come lui in particolare fosse scosso e preoccupato. Un paio di giorni dopo la scoperta, poi, era diventato stranamente distante e distratto, ed evitava stranamente lo stare in sua compagnia, seppure fosse la sua ragazza. Non voleva soffocarlo, per cui non gli aveva detto nulla.
E sembrava essere andata sempre peggio. Per tutta quella settimana e mezzo, lo vedeva lontano, sempre nervoso e stressato, spesso irritabile e con i nervi a fior di pelle: tentava di sembrare normale, ma tutti loro avevano capito che dovesse essere veramente in pensiero per Shinsou o comunque davvero sotto pressione.
Ma non si aspettava una cosa del genere.
La folla si era dispersa, certo, ma lei rimaneva comunque la fidanzata del ragazzo che era rimasto insieme ad Eri e Aizawa a sorvegliare Shinsou, per cui aveva deciso di rimanere fuori ad aspettare che Kaminari se ne andasse.
Ed era incredibile come avesse sentito tutto. O quasi.
Le era bastata una frase dell'altro.

" ...A me piace Shin. Mi piace la sua voce, mi piacciono i suoi capelli, mi piace il suo carattere forse un po' scontroso..."

Non ci aveva creduto in un primo momento. Non le sembrava possibile.
Eppure, tutto d'un tratto sembrava aver trovato la spiegazione a tutto. Ai comportamenti schivi, al nervosismo, a tutto. E sapeva benissimo che neanche Kaminari lo aveva capito all'inizio. Ma faceva male. Molto male.
Non si sentiva arrabbiata con Denki. Non avrebbe neanche avuto senso fare una qualche scenata, non in quei momenti. Così, prima che il ragazzo biondo finisse il discorso con Aizawa ed Eri, lei se ne era andata via. Non aveva sentito le ultime loro parole.
Era confusa, non si poteva dire il contrario. Ma come si sarebbe dovuta comportare in quel momento? Cosa avrebbe dovuto fare?
Era ferita, certo. Sentire il proprio ragazzo confessare di essere innamorato di un'altra, o meglio, di un altro, era doloroso. Scoprire anche la sua sessualità era stato strano.
Non che avesse qualcosa contro, altrimenti probabilmente se fosse stato così non sarebbe stata amica di Bakugou e Kirishima. Dai, era così ovvio che stessero insieme quei due.
Solo, non se l'aspettava. Non sembrava. O forse lei non voleva vederlo.
Ora che ci pensava, quei due stavano spesso insieme. Kaminari insisteva sempre per andare a sedersi accanto a Shinsou, e ogni volta non poteva non inondarlo di chiacchiere e battute (orribili), insisteva per invitarlo ad uscire con loro, magari per iniziare una battaglia a palle di neve, insisteva perché facessero i compiti insieme.
Ed improvviso, tutto sembrava così ovvio.
Era innamorato di lui.
Non aveva sentito la parte finale del discorso, ma aveva sentito l'inizio.
Una volta uscita dall'ospedale, prese il telefono e selezionò un numero dalla rubrica.

- Ohi Jirou! - rispose una voce femminile dall'altra parte del cellulare.

- Yaoyorozu. Ho bisogno del tuo aiuto. -

- È successo qualcosa? Qualcosa con Kaminari? -

Rifletté qualche secondo prima di rispondere.
- Questo non è importante. Ho bisogno che parli con qualcuno della 1 - C. -

- Eh? Certo, ma... Come mai? -

- Chiedi se qualcuno ha fatto qualche progetto con Shinsou nel primo quadrimestre. E chiedi se hanno il suo indirizzo. -

- Uh... Ok... - rispose quella incerta.

- Dobbiamo andare dai suoi genitori per chiedere l'autorizzazione per l'intervento - disse con una scusa, anche se sapeva bene che non l'avrebbero mai data. Ma doveva mostrare che mostri erano, e soprattutto voleva che gli pesasse sulla coscienza come avessero trattato male il figlio in tutti questi anni. - O almeno per informarli. -

𝐒𝐇𝐈𝐍𝐊𝐀𝐌𝐈❞ˌ˚» 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝗰𝗲 ˡˡ 𝚑𝚊𝚗𝚊𝚑𝚊𝚔𝚒 𝚍𝚒𝚜𝚎𝚊𝚜𝚎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora