11° - Progetto.

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Quel giorno Shinsou sarebbe andato a casa di Kaminari per la ricerca sui fiori.
Non aveva ancora capito il perché di quella ricerca, dato che la reputava una cosa completamente inutile e su un argomento che in quel periodo il ragazzo dai capelli viola non avrebbe neanche voluto sentir nominare.
L'esperta di cui non aveva nemmeno capito il nome, aveva dato loro diversi tipi di fiori e ogni coppia doveva sceglierne uno, su cui avrebbe fatto una ricerca che però non avrebbe esposto, non sapeva perché. Aveva però riguardato bene tutti loro di trovare il significato del tipo di fiore che avrebbero cercato, aveva detto che sarebbe stato fondamentale.
Così, appena uscito da scuola, si stava dirigendo insieme al ragazzo verso la sua abitazione, dove avrebbero portato a termine il progetto. L'altro veva già avvisato la madre, dato che lavorava da casa.
Non ci misero molto per arrivare a destinazione. L'edificio non era necessariamente grande, da fuori era colorato di una strana vernice verde acqua e aveva un paio di finestre quadrate che facevano filtrare la luce. Il biondo si avvicinò all'entrata, e bussò. Dopo un paio di secondi, una donna abbastanza alta, dai capelli di un colore quasi giallo acceso legati in una coda un po' disordinata, aprì alla porta. Indossava un paio di jeans ed una maglia bianca abbastanza larga, forse troppo per la sua corporatura. Aveva gli occhi dello stesso color del figlio, e portava una collana dorata intorno al collo.
- Tu devi essere il famoso Shin! - esclamò subito la donna, riferendosi al viola. - Denki mi parla molto di te, lo sai? Shin di là, Shin di qua... -

- Mamma! -

- Oh, ciao tesoro! -

Il biondo sospirò, sconsolato.
- Entrate pure! Hai fame, caro? Se questa testa di rapa non ha finito tutto, dovrei avere qualche biscotto in dispensa! -

- IO NON SONO UNA TESTA DI RAPA! -

- Sì che lo sei. Ora su, entrate. - 

La signora Kaminari li fece entrare in casa. Vi era un delizioso salotto, con un tavolo di legno ed un divanetto, la cucina e un bagno. La donna spiegò brevemente al viola quali fossero le varie stanze, per poi indicargli esattamente le camere al piano di sopra. Li salutò e riprese a lavorare.
- Mi spiace per mia madre... È una molto energica, sai, solo che a volte parla un po' troppo. -

- Io invece la trovo simpatica. -

- Mi ha dato della testa di rapa! -

- Appunto. -

- SHIN! -

Il giallo gli tirò una gomitata scherzosa, e il viola fece una risatina divertito.
La camera del ragazzo non era eccessivamente grande. Il letto, con le coperte color nero e giallo, era posizionato di fianco ad una finestra, mentre di fianco aveva un comodino con poggiata sopra una piccola lampada. Aveva anche lui una scrivania, dove però erano poggiati diversi cappelli e, in basso, uno skateboard. Un computer portatile era chiuso e lasciato in carica sempre sulla stessa superficie, anche se si trovava pericolosamente in bilico.
Il biondo staccò l'oggetto dalla carica e lo poggiò per terra con un paio di libri, prima riposti dentro ad un armadio.
- Con il potere di Internet - iniziò, mentre accendeva il computer - Avremo tutto quello che ci serve. Che fiore facciamo, noi? -

Shinsou aprì il diario dell'altro ed aprì la pagina verso il giorno della ricerca.
- Allora... Abbiamo diverse opzioni. Ci sono il Crisantemo, l'Amaranto, l'Enula Campana... -

- Iniziamo a cercare i loro significati, poi quello che ci piace di più sarà il protagonista del nostro progetto! Che ne dici? -

- Stranamente hai avuto una buona idea. -

- La tua simpatia non conosce limiti, Shin. -

- Modestamente, una delle mie poche qualità. -

- EHI! Non dire così! -

𝐒𝐇𝐈𝐍𝐊𝐀𝐌𝐈❞ˌ˚» 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝗰𝗲 ˡˡ 𝚑𝚊𝚗𝚊𝚑𝚊𝚔𝚒 𝚍𝚒𝚜𝚎𝚊𝚜𝚎Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu