20° - Sei tu.

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//Errori li correggerò dopo

Yaoyorozu se ne era andata, Denki era entrato in ospedale.
Aveva letteralmente corso, non poteva negarlo. Non riusciva a credere ad una cosa del genere, seppur qualcosa gli aveva sempre detto che se non avesse fatto in tempo sarebbe successo.
Dopotutto sì, era malato, lo sapeva, sarebbe successo. Ma era comunque scioccante.
La camera d'ospedale non era brutta. Era pulita, aveva le pareti bianche limpide ed una finestra chiusa, con le tende che permettevano di vedere le strade sotto di loro.
L'aria era freschina: il venticello del pomeriggio sembrava non volersene andare, anzi, quasi quasi il suo obbiettivo era gelare la pelle scoperta delle persone che passeggiavano in strada. Per fortuna, loro erano all'interno, e quella non gli noceva per nulla.
Denki era in piedi di fianco al lettino di Shinsou. Lo fissava con gli occhi lucidi, non poteva fare altro.
A fianco, Jirou gli aveva messo una mano della spalla, per dargli conforto. Ironico che invece gli desse ancora più peso e preoccupazioni.
Fu quasi automatico scostarla dalla spalla, non violentemente, giusto così, con un cenno, eppure lei sembrò sorprendersi molto. Abbassò leggermente lo sguardo, per poi riportarlo sul bordo del letto nel quale era steso Shinsou.
- Non te l'aspettavi, vero Denki? - chiese, forse solamente per riempire quel silenzio assordante che sembrava soffocarli.
Lui non diede risposta alla domanda. Continuava a fissare incredulo gli occhi chiusi di Shinsou, forse chiedendosi se li avrebbe mai riaperti.
Si sentiva solo il fischio della macchina che aiutava il giovane a respirare.
Intanto la sera era calata, pesante, su tutta la città, portando ancora un clima più cupo di quanto già fosse. Eppure Denki si ricordò di quanto Shinsou considerasse la sera rilassante e tranquilla, così fece un breve sorrisetto al ricordo.
- Hey - lo richiamò dopo poco Jirou. - Si è fatto tardi. Adesso ci conviene andare ognuno a casa propria, Denki. - disse, indicando la porta d'uscita della stanza.

Lui rimase immobile ancora per qualche secondo. Sembrava stranamente concentrato, come se dovesse capire attentamente cosa fare. Alzò poi la testa e si voltò verso la viola.
- Vai pure - rispose - Io rimango qui. -

- Denki, è tardi, non... -

Lui non la ascoltò. Recuperò una sedia appoggiata in un angolo della stanza e la posizionò di fianco al lettino. Si sedette, spostando lo sguardo sul pavimento. Non disse un'altra parola.
- Capisco - mormorò l'altra. - Se hai bisogno, puoi telefonarmi. Buona serata - finì, uscendo dalla stanza.

Kaminari fece un cenno con la testa, ma ancora una volta non pronunciò parola. Strano per uno come lui.
Anche gli altri se ne erano andati. Era rimasto l'unico. Stava guardando fuori dalla finestra, mentre poco a poco tutte le luci dell'ospedale iniziavano a spegnersi. Si stropicciò gli occhi. Era stanco, molto stanco. Era stata una giornata faticosa, e con quell'ultima notizia, sembrava andare sempre peggio. Era stremato, stressato, ma non gli importava più di tanto. Era più preoccupato per Shinsou.
Non aveva la forza di riflettere in quel momento. Non aveva la forza e la voglia di riflettere su Jirou e su come dovesse lasciarla, sul viso arrabbiato di Eri, sulle parole di Yaoyorozu.
Guardò poi il viso del viola per qualche secondo.
- Hey Shin - disse dopo qualche secondo, mentre ridacchiava. Probabilmente non sapeva neanche lui cosa stava dicendo davvero, ma voleva solo dirglielo. - Mi piaci. -

•~•

Eri si trovava in ospedale insieme a suo papà, perché dovevano andare a trovare pa'.
Niente di grave: aveva avuto semplicemente la brillante idea di rompersi un braccio in un combattimento con i Villains, quindi si trovava momentaneamente in ospedale anche per riprendersi un poco.
Papà stava chiacchierando con pa', mentre Eri li ascoltava soltanto.
Iniziò a guardare la stanza. Era molto chiara e pulita.
Una volta che spostò lo sguardo, vide un ragazzo fuori dalla stanza che correva via. Aveva già visto quel ragazzo: aveva i capelli rosso fuoco, era Kirishima, o come lo chiamava lei, il signor Kirishima.
- Papà? - chiese quindi, rivolta al moro. - Posso andare col signor Kirishima? -

𝐒𝐇𝐈𝐍𝐊𝐀𝐌𝐈❞ˌ˚» 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝗰𝗲 ˡˡ 𝚑𝚊𝚗𝚊𝚑𝚊𝚔𝚒 𝚍𝚒𝚜𝚎𝚊𝚜𝚎जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें