14° - Attimi.

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- Kaminari. -

Silenzio di tomba.
Fra tutte le miliardi di persone presenti sul pianeta Terra, aveva avuto la sfortuna, o fortuna che fosse, di essere andato a scontrarsi proprio con Kaminari. Si maledisse mentalmente per la sua disattenzione.

- Shin. - disse quello, mentre lo fissava. La sua espressione sembrava un misto tra l'arrabbiato e il preoccupato.
No, non era arrabbiato perché il viola lo aveva accidentalmente urtato. Era ancora pensieroso riguardo a quella mattina, alla lezione, al ragazzo che era corso in bagno e che aveva iniziato a rimettere petali, che era stato scoperto essere una vittima di quell'orrenda malattia.
Quello che aveva fatto più male al biondo, era che non ne era stato informato. Che lui, che Shin, non glielo avesse detto, che gli avesse nascosto una cosa così grave.
Pensava di essere suo amico. Era convinto, di essere suo amico, la riteneva una cosa praticamente scontata. Era il primo nella classe che gli era andato a parlare, il primo che insieme a Mina lo aveva raggiunto quando mangiava da solo, il primo che forse era riuscito a conquistare la fiducia di quel ragazzo dai capelli color viola e il carattere troppo chiuso e schivo.
Non capiva, non riusciva a comprendere perché avesse dovuto mentirgli su una cosa del genere, perché avesse dovuto tagliarlo fuori dai suoi problemi. Non sembrava aver avuto una vita facile, lo aveva intuito dalla prima volta in cui aveva incontrato i suoi occhi. Ma voleva capire, voleva sapere, anche perché altrimenti non avrebbe potuto aiutarlo, ed aiutarlo era tutto ciò che voleva fare in quel dannato momento.
Si stavano fissando, in silenzio. Secondi che sembrarono ore.
- Shin. - ripeté lui.

- Kaminari. - rispose nuovamente l'altro.

- Perché?! - chiese subito, stufo. -

- Perché cosa? -

- Perché non me lo hai detto?! Perché a Yaoyorozu, perché ad Aoyama, perché non a me?! -

Stranamente, quello non faceva che aumentare la sua rabbia.
Perché la ragazza dai capelli neri lo sapeva? Perché lui ne era stato tenuto all'oscuro?
Cosa aveva quella studentessa che lui non aveva?
Si stupì da solo della domanda che si era fatto mentalmente. Non sapeva nemmeno perché se lo era chiesto. Semplicemente, si diceva, aveva paura che il viola lo considerasse meno degli altri, al di sotto, quasi un peso. Eppure qualcosa gli sussurrava che no, non era così. Ma quella strana ed inutile paura rimaneva, e si faceva ogni istante più grande e fastidiosa.

- Non iniziare a fare scenate, ti prego. -

- Voglio solo capire, Shin! Perché loro, lo sapevano? Io... Io pensavo di essere mio amico. -

"Già. Amico." si disse tra sé e sé il viola. "Un amico. Nulla di più."
Ovvio che non era nulla di più, non sapeva neanche perché ci rifletteva ancora sopra. L'altro era già fidanzato, aveva trovato una persona che era riuscita a rubargli il cuore, non aveva ancora capito quindi quel barlume di speranza che non si decideva a spegnersi. 

- Non ho niente da spiegare, Kaminari. -

- Invece hai un bel po' di cose da spiegare! Da quando va avanti questa faccenda? -

Di nuovo, una domanda inutile. Che cosa gli importava? Poteva andare avanti anche da una singola settimana per quanto gli riguardasse, ma a lui quello non faceva né caldo né freddo. Non capiva neanche perché quell'altro non volesse raccontarglielo, comunque. Ormai, come tutta la classe,  o come ancora più probabilmente tutta la scuola, lo sapeva, ne era a conoscenza. Quindi perché non parlargliene? Non dirglielo?

- Sono fatti miei. -

Un dubbio pervase la mente del biondo.
E se fosse Jirou?
Effettivamente, notò, il ragazzo era strano da quel periodo, quello di San Valentino, da quando lui e la viola si erano messi insieme. Pensandoci, ricordò che poco dopo l'annuncio era andato in bagno, durante la lezione d'inglese di Present Mic.
Riflettendoci, poteva essere. Erano usciti insieme qualche volta, tutti e cinque, e Jirou era stata una delle prime, appena il ragazzò arrivò in classe, a fare amicizia con lui, oltre Yaoyorozu e Mina. Quello avrebbe giustificato in parte l'occultamento della cosa, dato che si sarebbe trattato di confessargli l'amore per la sua fidanzata.
Eppure qualcosa continuava a non quadrargli. Non lo aveva mai visto parlarci molto, comunque, quindi era molto improbabile che si trattasse di lei, ma non riusciva a pensare a nessun altro.

𝐒𝐇𝐈𝐍𝐊𝐀𝐌𝐈❞ˌ˚» 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝗰𝗲 ˡˡ 𝚑𝚊𝚗𝚊𝚑𝚊𝚔𝚒 𝚍𝚒𝚜𝚎𝚊𝚜𝚎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora