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Quattro mesi dopo.

Il giorno degli esami per l'ammissione all'università era arrivato.

Eravamo tutti nervosi e spaventati da quei test che avrebbero deciso il nostro futuro come studenti, garantendoci un posto nelle migliori università.

Quello fu l'unico giorno in cui Kippeum non fece tardi per colpa della solita cravatta, che dopo tutti quegli anni, non riusciva ancora ad indossare per bene.

Durante i test Seoul si fermò completamente. In tutto il paese ogni studente stava svolgendo quella prova, e ogni città si cristallizzò per limitare le distrazioni e i rumori. A quanto pareva la cosa veniva presa molto sul serio, e tutti cercavano nel loro piccolo di dare una mano a tutti i ragazzi che sostenevano l'esame.

Le discipline valutate erano coreano, matematica, scienze e lingue straniere. Svolsi tutto il test, anche se ero più tesa di una corda di un violino.

Impiegammo tutta la giornata, iniziando dalle otto del mattino fino alle cinque del pomeriggio.

Gli ultimi mesi li avevamo passati con la testa tra i libri. Niente feste, uscite o shopping. Dopo l'arresto dei Kang la nostra vita procedeva al meglio, e sia io che Jungkook eravamo ritornati in forma.

Con Yoongi procedeva a gonfie vele. Dopo essere tornata a scuola dalla convalescenza non mi dimenticai di ricordargli di quel piccolo dettaglio, che consisteva nell'avermi chiusa a chiave nella mia stessa camera. Così dopo una piccola sfuriata, mi spiegò che lo aveva fatto solo per tenermi al sicuro. Sapeva che se avessi capito le sue intenzioni, mi sarei messa in mezzo e non gli avrei mai permesso di andare. E in effetti aveva ragione. Ma alla fine lo avevo perdonato, anche se il cazzotto lo aveva incassato comunque.

Alla fine di quegli esami ci ritrovammo tutti nell'atrio, per uscire e prendere una boccata d'aria. In quel periodo finalmente il caldo era arrivato e aveva rimpiazzato quel cupo gelo che aveva portato via ogni brutto ricordo.

<Non vedo l'ora di lasciare questa maledetta scuola.> sbuffò Jimin stiracchiandosi.

<Avete già dei progetti?> domandò a tutti Hoseok.

<Se passerò il test andrò all'Inha University di Incheon, studierò lettere e finalmente non vedrò più queste orrende uniformi.> esordì Jin pizzicando con le dita la camicia dell'uniforme.

<Ottimo hyung! Invece io e Jungkook a quanto pare ci ritroveremo all'Hankuk, qui a Seoul.> ci informò Hoseok euforico.

<Ma è fantastico! Anche io e Kippeum rimarremo qui a Seoul, all'Honjik University.> dichiarai felicissima.

<Ragazzi, siete sicuri che ci vedremo ancora? Voglio dire... la vita universitaria è più tranquilla rispetto a quella liceale, ma è comunque molto più impegnativa. Spero avremmo il tempo di vederci anche se alcuni di noi saranno più lontani.> ci disse Jungkook.

<Certo che sì Jungkook! Ci vedremmo nei week-end e durante le feste.> Namjoon lo consolò mettendogli un braccio sulle spalle.

<Io e Yoongi ci trasferiremo a Busan, ma con il treno potremmo tranquillamente venire qui tutte le volte che vorremo.> disse Jimin lanciando un'occhiata al suo migliore amico.

Sapevo benissimo che Yoongi avrebbe frequentato l'università in una città molto più lontana dalla mia, ma me n'ero fatta una ragione. Da quanto mi aveva detto, era da quando frequentava le medie che sognava di studiare psicologia a Busan, e io non avevo la minima intenzione di ostacolare il suo sogno. Ci saremmo visti meno spesso ma saremmo rimasti insieme.

<Io invece non voglio sentir parlare di università. Sono sfondato di soldi, ma i miei invece mi obbligano a stare con il culo su una sedia per altri quattro anni.> aggiunse Taehyung con i suoi soliti modi gentili.

<Quando finiremo l'università e verremo a cercarti dovremmo mettere CEO davanti al tuo nome, giusto?> scherzò Jin.

<Lo spero. Voglio lavorare in azienda, non stare dietro un banco ad ascoltare cose che non mi interessano.> affermò lui incrociando le braccia.

Nel frattempo arrivammo al parco. Lo stesso parco del picnic, vicino al fiume. Ci sedemmo tutti sull'erba e continuammo a parlare del futuro.

Jungkook se ne stava a gambe incrociate a strappare i fili d'erba, mentre Taehyung era poggiato con la testa sulla sua spalla. Hoseok rivendicò il suo posto sotto lo stesso albero dove, mesi prima, aveva schiacciato un pisolino. Jin si stese completamente, lamentandosi di quanto fossero pungenti e fastidiose le punte di quell'infinito tappeto verde, e Jimin accanto a lui che sbuffava seccato per le sue continue lamentele. Namjoon aveva la testa sulle gambe di Kippeum, che gli accarezzava dolcemente i capelli mentre guardava il fiume fluire tranquillo. Io e Yoongi ci accoccolammo e rimanemmo in silenzio per tutto il tempo, godendoci quel momento.

Riflettei e mi resi conto di quanto avessi fatto in quell'anno, quante cose avevo vissuto e quante esperienze avevo sperimentato. Avevo fatto una promessa a questi ragazzi, e anche per quante ne avessimo passate, alla fine l'avevo mantenuta. Quella costante condizione di angoscia era sparita e ora era davvero primavera, in tutti i sensi.

<Ragazzi...> richiamai la loro attenzione.

<C'è qualcosa che non va piccola?> Yoongi mi guardò preoccupato,

<Non c'è niente che non vada, tranquillo.> lo rassicurai prendendogli la mano.

<Asami parla prima che io mi addormenti, o prima che lanci un sasso a Jin-hyung che non la smette di borbottare da più di mezz'ora.> parlò Jimin incenerendo Jin con lo sguardo.

<Questi steli d'erba sembrano chiodi, non è colpa mia!> si difese alzandosi in piedi.

<Asami continua pure.> Jimin alzò gli occhi al cielo ricevendo uno scappellotto dall'altro ragazzo.

<Volevo soltanto dirvi che vi voglio bene... sul serio.> arrossii sotto gli occhi di tutti.

<Che carina...> commentò Kippeum facendomi sentire ancora più a disagio.

<Anche noi te ne vogliamo Asami.> aggiunse Namjoon sorridendomi.

<Non aspettatevi che dica cose smielate, perché non ci penso proprio. Io dimostro a modo mio il mio affetto e voi dovreste tenere conto di questo, perché lo faccio tutti i giorni.> dichiarò Jungkook incrociando le braccia al petto.

<Mi mancherà la tua parte anaffettiva Jungkook.> gli accarezzò il capo Jin.

<A proposito, Jungkook ha detto che ci offrirà il gelato più tardi.> ci informò Taehyung con tono tranquillo.

<Aspetta, che? L'avevo proposto solo a te, imbecille!> sbraitò guardandolo incredulo.

<Ne vorrei uno al cioccolato.> affermò Namjoon pensandoci su.

<Io al pistacchio, saranno secoli che non lo mangio.> si aggregò Kippeum.

<Per me limone!> alzò la mano Hoseok.

<Io non offro nulla a nessuno, razza di tirchi che non siete altro!> dichiarò il mio coetaneo.

Risi davanti a quella scenetta. Questo era tutto quello che volevo per loro, per noi. Spensieratezza.

<Asami sai, stavo pensando che dopo l'università potrei sposarti.> disse all'improvviso Yoongi con nonchalance.

A quelle parole quasi svenni. <Ma perché me lo stai dicendo? Insomma, è un po' strano parlarne...>

<Perché sono innamorato di te, follemente.>

<No intendo che, tu... sei proprio sicuro sicuro sicuro di volermi avere tra i piedi per tutta la vita? Cioè è un bell'impegno Min...> lo avvertii con una faccia sconvolta.

<Ho già deciso amore mio, non mi sfuggirai sappilo.> alzò le sopracciglia guardando davanti a sé.

<Non scapperò bello mio, non ne ho motivo. Alla fine... innamorarsi non è un crimine, giusto?> lo guardai con la coda dell'occhio mentre sorrise, con gli occhi immersi nella città, immersi in Seoul.

FINE

𝐒𝐄𝐎𝐔𝐋 𝐖𝐀𝐍𝐆𝐋𝐄|| 𝐦𝐲𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora