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Stava andando tutto troppo bene ma ecco come il destino decise di rovinarmi la giornata.

<Kippeum!> salutò agitando una mano. <In verità il coach ci ha lasciato un giorno libero per riposarci. La settimana prossima inizieremo a spaccarci la schiena sul serio e tra meno di un mese comincerà la stagione delle partite. Tu che ci fai qui?> disse fermandosi poco distante.

<Io e Asami siamo tornate poco fa dalla palestra, abbiamo partecipato alle selezioni per la nuova squadra delle cheerleader. Asami ha già un posto in squadra, io invece ne saprò di più la settimana prossima.> spiegò Kippeum con un sorriso a trentadue denti.

Per tutto il tempo rimasi con la mano in tasca come un'idiota. Non avevo il coraggio di guardare quel tipo negli occhi. Come aveva detto Jimin: rispetto con rispetto. C'era da ammettere che anche lui si stava impegnando ad evitarmi in tutti i modi. Per lui in quel momento c'era solo Kippeum, io ero invisibile.

<Complimenti! D'ora in avanti ci vedremo anche in campo, suppongo.> disse con una punta di fastidio. Ero certa si riferisse a me, e non alla mia amica.

Trovai finalmente quelle dannate monetine e le inserii nel distributore. Scelsi una schifezza e la recuperai in fretta.

<Già! Yoongi ora ti dobbiamo lasciare, siamo stanche morte.> disse con un'espressione sofferente.

<Oh certo,  ci vediamo in giro allora.> salutò, continuando nella direzione opposta.

<Ci vediamo in giro.> gli feci il verso, seccata e infastidita da quell'aria da santarellino. <Mi ha totalmente ignorata. Io non gli ho fatto niente di male! Vorrei capire per quale motivo mi tratta in questo modo.> dissi strappando brutalmente la carta della mia merendina.

<E' un tipo difficile, ma con questo non voglio giustificare il suo comportamento, solo che non si abitua facilmente alle facce nuove. E poi pensaci, tu hai praticamente preso il posto della sua ex ragazza: sei la mia compagna di stanza, conosci i ragazzi e col tempo sicuramente entrerai a far parte del gruppo, è inevitabile. Credo che non lui non accetti ancora questo cambiamento. Oh e non dimentichiamo il fatto che l'hai interrotto nel bel mezzo di... capito no?> spiegò con aria dispiaciuta.

Misi il broncio. Non trovavo giusto venir trattata in quel modo solo a causa di alcune coincidenze. Mi ritrovavo a vivere la stessa vita di una ragazza che nemmeno avevo conosciuto, ma non avevo scelto io di frequentare quella scuola, né tanto meno di ritrovarmi in stanza con Kippeum, o ancora di aver conosciuto i suoi amici. Io a quel Yoongi non avevo fatto un bel niente, se non gli andavo a genio, pazienza.

<Dai amica mia dagli tempo, non è antipatico come sembra. Il suo comportamento è solo una conseguenza del casino dell'anno scorso, quando capirà che non sei una minaccia si risolverà tutto.> mi consolò.

<Ne dubito.>

<Ma sì! Può succedere di tutto, potreste anche diventare ottimi amici.>

<Sì certo, come no.> alzai gli occhi al cielo. Nel frattempo arrivammo alla stanza.

Mancavano 3 settimane alla prima partita e la settimana successiva sarebbero usciti fuori i nomi delle ragazze ammesse in squadra.  Sarebbero cominciati gli allenamenti, tutti i giorni.

Sperai che le divise non fossero imbarazzanti. Erano un paese tradizionalista dove una squadra di cheerleader era una grande rarità. Ma dal primo momento, rimasi fermamente convinta del fatto che quella scuola non avesse nulla a che fare col mondo esterno. Una scuola privata costruita sui contributi delle famiglie degli studenti e non mi stupii più di tanto per il suo essere così poco coreana.


𝐒𝐄𝐎𝐔𝐋 𝐖𝐀𝐍𝐆𝐋𝐄|| 𝐦𝐲𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora