Capitolo 2: Leslie si innamora

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Il primo ballo della loro stagione, o almeno così lo chiamava Mrs. Duvette, che apparentemente non considerava tali le decine di soirée a cui aveva preso parte fino a quel momento con le sue nipoti, non si fece troppo attendere.
I vestiti furono tirati fuori, le acconciature discusse e provate, così come i nervi del povero Mr. Duvette, non più abituato ad una così forte presenza femminile in casa sua.
Al centro del ciclone, Leslie, che più di Ginevra e Rose, non chiudeva occhio all'idea di poter finalmente prendere appieno parte alla vita di società.
Fu così chiamato il sarto, mentre Mrs. Duvette trascorreva pomeriggi interi provando ogni vestito negli armadi con le sue nipoti, cercando quello più adatto ad ognuna.
Una missione complessa e a tratti impossibile, viste le diverse opinioni in ballo, ma infine fu scelto uno splendido abito in velluto azzurro per Ginevra, che la faceva somigliare ad una principessa delle favole, uno bordò per Rose, che sua nonna sosteneva complimentasse meravigliosamente il colore della sua pelle, e il rosa cipria per Leslie, che le donava molto, nonostante Ginevra spergiurasse di detestarlo.
Nonostante di tanto in tanto sentisse la mancanza di sua madre, con la quale aveva sempre condiviso quei momenti, Rose non pensava di aver mai riso tanto discutendo di abiti con nessuno, prima di quel momento: Ginevra aveva difatti la capacità di rendere incredibilmente divertente anche la più ordinaria delle attività.
Ad un certo punto, mentre Leslie provava l'ennesimo abito prima di trovare quello giusto, addirittura si disegnò due baffetti a spazzola sul labbro superiore e si finse un gentiluomo già perdutamente innamorato della sorella.
Persino sua nonna, sempre composta, in quell'occasione si lasciò sfuggire un risolino.

La grande serata arrivò con estenuante lentezza, o almeno così sembrò dalle lamentale di Leslie, per la quale ogni ora passava al ritmo di un giorno intero.
La villa appena fuori Londra in cui risiedeva la famiglia Andrews era meravigliosa, con un salone con al suo interno tutto quello che ci si sarebbe aspettato dal primo ballo della stagione.
Entrando, a Rose parve di entrare in un mondo incantato, un qualche palazzo principesco, molto lontano da quello dei balli di campagna a cui ormai si era abituata.
Quando la carrozza dei Duvette arrivò all'ingresso, l'orchestra già suonava allegra e i primi coraggiosi ballerini avevano rotto il ghiaccio e l'imbarazzo.
Un'ora dopo Rose non poteva che dirsi impressionata dall'abilità di sua nonna in quell'ambiente sociale.
L'orchestra non aveva ancora fatto la prima pausa che già Mrs. Duvette e le sue nipoti avevano fatto il giro della sala, presentandosi ad amici di famiglia vecchi e nuovi, e Leslie aveva già il suo carnet pieno a metà, con appena qualche cavaliere in più di sua sorella.
Da quel punto di vista Rose si trovava in netto svantaggio, ma questo per lei non rappresentava alcuna sorpresa, e solo vago dispiacere, abbondantemente compensato dal fatto che anche un solo ballo l'avrebbe messa in profondo imbarazzo.
Se entro la fine della serata fosse riuscita a danzare solo con il Capitano Verger, il fidanzato di una sua cara amica e incontrato lì per caso, sarebbe stata più che felice.
Non sarebbe stato infondo per lei inusuale, rimanere per tutta la serata seduta, al fianco di sua nonna, tenendo la borsa alle sue cugine: solitamente i gentiluomini che le domandavano di ballare potevano contarsi sulle dita di una mano, e anche quei coraggiosi che magari gliel'avevano già domandato, talvolta si tiravano indietro dopo averla vista danzare per la prima volta.
Quella sera il problema non sorse neppure, grazie alla luce abbagliante delle sue cugine, che rendeva difficile scorgerla.
Fu così che si era ritrovata, dopo una imbarazzantissima quadriglia, in cui temeva di aver martoriato i piedi del povero Capitano, a parlare con lui a bordo pista, ricordando i tempi in cui lei e Louise andavano in collegio insieme.
Ginevra li raggiunse, vagamente accaldata e con un giovanotto dalle belle speranze attaccato alle gonne.
- Rosie, per favore, accompagnami al buffet – disse, rivolgendo appena mezza riverenza al Capitano e ignorando completamente il suo giovane spasimante.
Rose sorrise al suo compagno, scusandosi per l'interruzione, prima di seguire la cugina fra la folla fitta, in direzione del tutto opposta al buffet.
- Che succede? -
Ginevra si buttò i capelli dietro le spalle, visibilmente infastidita, prima di infilarsi nella sala per signore, dove potersi rinfrescare.
- Perdonami, davvero, ma quel Mr. Collins era davvero detestabile! Cercar moglie in modo tanto disperato rasenta la maleducazione – disse, buttandosi drammaticamente su un divanetto libero.
Rose si accomodò accanto a lei, facendosi aria con il ventaglio.
Dalla porta aperta poteva vedere la fila di sedie su cui si era accomodata Mrs. Duvette insieme alle altre matrone e dove sembrava si stesse tenendo una concitata discussione.
- Non mi sembra molto, chiedere un gentiluomo che sappia cosa sia la discrezione e che non rischi di annoiarmi a morte con i suoi discorsi allo stesso tempo. Ci deve essere pure una via di mezzo fra la noia più terribile e più totale mancanza di modi – stava intanto continuando a sbuffare Ginevra, risistemandosi le forcine in testa con fare violento, tanto che Rose reputò di intervenire, allontanandole le mani dai capelli e iniziando a risistemarle le trecce con più delicatezza.
- Sono sicura serva solo un po' di pazienza, Gin. In ogni caso, almeno tu sei divertente per due, non penso si possa passare un solo giorno noioso in tua compagnia -
Ginevra scosse la testa appena, attenta a non intralciare il suo lavoro.
- Tu mi vuoi troppo bene per fornirmi una risposta veritiera -
Le due cugine rimasero in silenzio per qualche istante, entrambe guardando in direzione della sala da ballo, parzialmente visibile.
Fu un attimo, l'attacco di un noto valzer e il balneare delle gonne color cipria che entrambe sapevano appartenere a Leslie.
- Con chi sta ballando un valzer mia sorella? –

Stagione ad Hatfield HouseWhere stories live. Discover now