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Quella notte Clara non riuscì a dormire. Aveva gli occhi di Marc marchiati a fuoco nei suoi. 
Non lo aveva mai visto in quel modo e  non si sarebbe mai e poi mai aspettata quelle parole.

Sentiva di aver sbagliato ad esser stata così dura, ma le era caduto il mondo addosso.
La sua paura più grande era quella di rivere la sofferenza degli anni passati dietro ad un amore impossibile.
Era convinta che lui non provasse sul serio quello che pensava; che si stesse facendo influenzare da un qualcosa di temporaneo dovuto alla sua nuova frequentazione.
Forse si stava solo illudendo che così fosse. Il contrario avrebbe rimesso a lei la palla e non era sicura sarebbe riuscita a rifiutarlo.
Era sicura che in qualche modo lo avrebbe sempre amato, ma allo stesso tempo sapeva che la cosa giusta era quella di rimanergli amica.
Soprattutto ora c'era Maverick per cui provava qualcosa di forte e non poteva negarlo. Le aveva ridato luce e sentiva che le faceva  bene al cuore.

Con tutti quei pensieri non riuscì a prendere sonno e all'alba uscì stanca di girarsi nel letto. Sentiva le mancasse l'aria e aveva bisogno di parlarne con qualcuno.
Alle cinque del mattino, tuttavia, sarebbe stato difficile trovare anima viva.
Decise di andare in pista e fare quello che faceva spesso con quello che forse ora non era più il suo migliore amico.
Quando passò però i cancelli vide che qualcun altro aveva avuto la sua stessa idea.
Marc era seduto con le gambe incrociate al centro della pista e respirava regolarmente. Si sedette e lo osservò da lontano, come quando era prossimo ad una partenza e lei si trovava ad incrociare le dita e a sperare, più di ogni altra cosa, che non si facesse male. Il resto era scontato.

" Farò per sempre il tifo per te" sussurrò piano parlando a se stessa.  Nonostante tutto lui sarebbe stata la sua prima scommessa, il primo pilota seguito della sua carriera da meccanico.
Ricordò la prima volta che lo vide sulla pista con il numero 93 in moto3: lei ancora andava a scuola, ma sapeva già quale sarebbe stata la sua strada e negli occhi di quel ragazzo rivedeva se stesso.

Sarebbe stato impossibile per lui sentirla, eppure alle sue parole aprì gli occhi e prese un profondo respiro, come se in qualche modo sapeva che fosse lì...che ci sarebbe sempre stata. Anche solo nella sua testa.

...

" Eccoti, dove eri finito?" Chiese Alex vedendolo rientrare ad un orario insolito.

" Avevo bisogno di stare da solo in pista"

" In pista?"

" Sì,  mi rilassa"

" Tutto a  posto? Mi sembri stanco"

"Non ho dormito bene ma sono carico. Posso vincere" disse quasi cercando di rassicurarsi da solo.
Aveva bisogno  di salire sulla moto per lasciarsi almeno per un po' tutto alle spalle.

Ai box c'erano tutti tranne Clara e non si stupì. Cercò di concentrarsi sulla gara e quando salì in sella sentì una forte scarica di adrenalina mista a sollievo.
Dalla pole fu semplice mantenersi primo fino a 5 giri alla fine. Viñales gli era sempre stato alle calcagna e sapeva si stesse preparando ad attaccarlo e cosi fu.
Lo sorpassò alla 11 e per un momento la sua posizione fu messa a rischio anche da Quartararo. Alla fine, però , erano rimasti solo lui e Maverick a contendersi il primo posto.

Sapeva si stesse giocando il podio più alto, ma in quel momento voleva vincere non solo per il campionato.
L' ultimo giro fu al cardiopalma: il pilota Honda sembrava imbestialito e alla fine fece quello che non doveva fare.Entrò in maniera tanto aggressiva da toccare l' altro e farlo sbilanciare.

Nei box calò il silenzio più totale. Clara aveva raggiunto lo zio ed era lì con loro quando si trovarono a guardarsi con un mix di stupore e  delusione.
Ci fu un attimo di tregua prima della tempesta. Alzamora sembrava il più agitato; andava avanti e indietro cercando le parole adatte da far dire in conferenza stampa e anche al rivale, giustamente inferocito.

Sempre e solo tu (Completa)Where stories live. Discover now