3

289 8 0
                                    

"Dobbiamo tornare al paddock. Si è fatto tardi e domani dobbiamo tornare a casa" disse Clara guardando l'orologio stupita. Da quando Alex e Marc l'avevano raggiunta per andare via erano passate delle ore ormai.

"Sì, andiamo. Ti accompagno" rispose lui porgendole la mano per farla scendere dal muretto dove si erano seduti a parlare. 

"Mi dispiace un pò non vederti fino alla prossima gara, sai?" ammise Mav mentre le lasciava la mano che avrebbe voluto tenere stretta.

Non era un tipo particolarmente espansivo ma con lei, e anche grazie all'alcol, si sentiva più libero di dare voce ai suoi sentimenti e quella ragazza dagli occhi neri l'aveva catturato. Aveva quel quid che non aveva trovato nelle altre e pian piano quella che gli era sembrata semplice affinità amicale, stava diventando qualcosa di più. Da una parte quel sentimento lo spaventava perchè non avrebbe mai voluto perdere la sua amicizia, dall'altra gli rendeva la vita difficile. 

In quel momento, ad esempio, avrebbe voluto baciarla fino a consumarle le labbra, ma si limitò a guardarla inebetito. 

"Cosa è questa dolcezza, Viñales? mi destabilizzi" rise lei prendendolo in giro e lui non potè fare altro che scuotere la testa divertito. Aveva ragione: destabilizzava anche lui.

"Tu mi destabilizzi, Hernandez" ribattè e in quel momento lei si sentì bruciare dal suo sguardo. Il cuore mancò di un battito e per un momento il silenzio che si era creato sembrava essere il preludio di un qualcosa che lui avrebbe voluto fare da tempo; lei che aveva scoperto solo in quel momento di volere.

Erano ad un passo l'una dall'altra ad un tratto con poca aria nei polmoni senza non aver neanche fatto un passo, quando la porta della terrazza si aprì nuovamente. Un gruppo di ragazzi riportò alla terra i due che distolsero lo sguardo quasi imbarazzati. Clara sentiva di avere le gote arrossate e lui fu ben lieto di accorgersene.

"Andiamo" disse lui rompendo il silenzio e la prese per mano trascinandola fuori dalla sala ancora piena.

Tornati al paddock Maverick  la accompagnò al suo alloggio, tuttavia lei aveva tutto tranne che sonno. Sentiva ancora di avere l'alcol in corpo, quindi decise semplicemente di cambiarsi e usicre a godersi il paddock e la pista vuota. Le luci erano accese e la pace che le dava passeggiare tra quelle strade ora vuote era incredibile.

Respirò a pieno l'aria fresca della notte e girò a vuoto pensanso alla serata e a quanto fosse stata bene. Marc aveva vinto e suo zio era fiero del lavoro che stava facendo: non poteva chiedere di meglio.
Sentiva di essere ad un passo dal realizzare il suo sogno: la laurea era vicina e sperava di riuscire a trovare il suo posto in quel meraviglioso mondo che erano le moto. 

Inevitabilmente pensò a quanta strada aveva fatto e a quante persone aveva conosciuto in quegli anni passati nel team dello zio.  Si era fatta una seconda famiglia e Alex e Marc erano diventati importanti per lei come due fratelli. Nonostante Marc avesse rappresentato altro per un periodo.

Pensò anche a quanto avesse sofferto per quel sentimento che aveva imparato a combattere e a come era riuscita a uscirne più consapevole di se stessa: si meritava di essere guardata come Maverick guardava lei.

Continuò a camminare e si avviò verso la pista. Ne vedeva diverse all'anno, eppure ne conosceva ogni sincola curva, ogni singolo segreto. 

"La gara è passata. Puoi rilassarti, Hernandez" disse una voce dietro di lei. Sembrò quasi la sua coscienza a parlarle, ma quando si girò vide Marc a pochi passi da lei.
Anche lui si era cambiato e aveva avuto la stessa idea a quanto pare: il gel era sparito così come la camicia. In tuta sembrava molto più lui, pensò Clara.

Sempre e solo tu (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora