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Da quando era tornata nel regno dei Sogni, Momo, non aveva fatto altro che volgere i suoi occhi verso la finestra della propria stanza. L'unico rumore che avvertiva all'interno di essa era il fruscio della clessidra, che segnava il tempo di vita restante al suo mondo; aveva di gran lunga aumentato il cumulo di sabbia rispetto a prima che  intraprendesse il viaggio per St. Canard, luogo in cui continuava a ubicarsi la sua mente e il suo cuore

Principessa, da quando sei tornata non fai altro che osservare i due mondi da te creati, eppure dovresti essere felice. Ciò che hai fatto a St. Canard ,e alla sua dimensione alternativa, ha donato ben duemila  lunghi secoli di vita al Regno dei Sogni

Riscontrò Hikari dal suo medaglione, incastonato al centro di una stella dorata infissa al di sopra del suo grande letto, a baldacchino, dai tessuti sulle tinte del rosa e del bianco. La principessa alzò un dito cominciando a disegnare nell'aria, con il suo potere magico, le sagome di Jet, Ocalina e Drake. Si soffermò su quest'ultimo facendogli un largo sorriso, il disegno risultò molto stilizzato rispetto alle loro forme reali.

Perché non ti distrai andando a visitare i regni di Cielo e Mare Incantato?

Scosse il capo

"Voglio scrivere..."

D'accordo Principessa!

Un grosso libro le si accostò innanzi , cominciò a far ondeggiare una delle sue piume argentate sulla cui punta prese a brillare una tinta rosata e luminosa, si mosse al segno del suo pensiero. Sorrise chiudendo gli occhi, lasciando che la penna si muovesse al ritmo del suo ricordo. Un'immagine che le sembrò fin troppo lontana in tal momento, e allo stesso tempo vicina. Le sue gote divennero più rosee nello scrivere

Il primo luogo in cui sentivo di essere realmente a casa; non avrei mai voluto abbandonarla poiché lì avevo trovato l'amore di una vera famiglia, che avevo cominciato a considerare un po' come quella, da me, sempre ambita. Ed, infine, ho scoperto un forte sentimento per qualcuno d'importante...

Nella sua mente si materializzò lentamente la figura di un papero, al fianco della sua piccola e del suo migliore amico e alleato. Prima che potesse terminare di comporla, venne richiamata da una delle guardie che bussò alla sua porta

"Principessa Momo è richiesta urgentemente la vostra presenza nella sala del trono!"

"Cosa?"

Ebbe un brivido nell'avvertire tale annuncio, sapeva che ogni volta che veniva richiamata in tal luogo era a causa della presenza di colui che tutto poteva, in quel mondo e in qualsiasi spazio e dimensione temporale. Il vero RE

"Hikari, avrò sbagliato qualcosa?"

Non ricevette risposta il che l'allarmò, portandola ad assumere un espressione maggiormente timorosa. Si fece coraggio e avanzò verso tal luogo, percorrendo un lungo corridoio argentato, tentò di formulare tutte le ipotesi possibili in merito ad un'eventuale errata condotta, nello svolgere il proprio ruolo. Quando fu a pochi passi dalla stanza del trono osservò il lungo velo, trasparente e luminescente, che la separava da tal luogo. Riuscì ad osservare le sagome delle sue guardie avanzare con fatica, trasalì quando intravide qualcuno tra le loro braccia, metalliche, dimenarsi ostinatamente

"Vi ho detto che devo vedere la principessa! Ma perché non mi lasciate andare? Non sono affatto pericoloso!Certo, se continuate ad insistere, potrei diventarlo e vi assicuro che non sarebbe piacevole!"

Mosse appena le labbra, portando appena le dita su di esse, quasi non riuscì a parlare nel focalizzare, sempre più, proprio la figura di colui che mai si sarebbe aspettata di trovare lì. Le guardie si fermarono innanzi al lungo velo bianco, luogo in cui era solita mostrarsi la principessa; l'eroe osservò le grosse armature lasciarlo libero, ma contrapporre le loro lance a X contro di lui, per evitargli di andare altrove. Presero in pieno il suo becco nel mezzo, facendolo urlare dal dolore

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