Parole Sigillate

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E' passata una settimana dall'incontro con quella creatura misteriosa nella foresta e di Malphas non c'è ancora alcun segno.

E' sparito da un giorno all'altro, Huadiathilla continua a ripetere che ha delle faccende da sbrigare e nonostante le mie lusinghe non vuole dirmi altro.

Per fortuna che con me ci sono anche Mor e Elly o mi sentirei terribilmente sola. Non posso negare che i ragazzi dell'Unione Suprema mi manchino. Soprattutto Clancy e...Noah. Ultimamente penso spesso a lui ma non so in che termini, non capisco se si tratti di malinconia o rimpianto. Dopotutto lui faceva parte della mia vita e forse è normale sentirne la mancanza. Dopotutto voleva solo proteggermi.

Lui non sapeva del mio potere, pensava solo che fossi umana e la sua paura per la mia incolumità forse era giustificata.

Noah però voleva controllare ogni cosa di me e questo mi rendeva più una bambina che una ragazza adulta.

Solo dopo qualche minuto mi accorgo che sono in piedi in mezzo al corridoio, ultimamente sono parecchio distratta dai miei pensieri.

-Diane, cosa stai facendo?-

La sua voce è alle mie spalle e per un attimo rimango impietrita.

Malphas è tornato.

Mi volto velocemente per guardarlo e come ogni volta rimango senza fiato. I capelli neri sono scompigliati come ogni volta. Ricordo quando mi disse che sapeva volare, che aveva le ali e mi chiedo se sia questo il motivo dei suoi perenni capelli scompigliati.

Gli occhi viola mi studiano attentamente quasi come se potesse leggere i pensieri che mi hanno ossessionata quest'ultima settimana.

-Niente- rispondo incrociando le braccia al petto con disinvoltura -Sei sparito-

Annuisce senza però mutare il suo sguardo indagatore -Avevo delle faccende da sbrigare-

Alzo le sopracciglia senza lasciar intuire la mia sofferenza -Per una settimana intera?-

Annuisce di nuovo e affonda la mani nelle tasche dei pantaloni eleganti -Si, mi dispiace di essere sparito così all'improvviso-

Annuisco e le voci che per una settimana ho cercato di reprimere ritornano più invadenti di prima.

Chiedili della creatura del bosco e delle sue parole. Chiedili di Rosaline, chiedili del tuo potere e di cosa sei realmente.

Lui mi mentirebbe, come ogni volta. Ogni segreto è importante più della nostra vita, così dice Jessamine ogni volta.

Sento la testa pulsare e allora capisco che è il momento di andarmene, sta per succedere di nuovo.

-Devo andare Elly mi sta aspettando. Ci vediamo dopo- affermo fingendomi tranquilla.

Me ne vado lasciandolo a fissarmi con quei suoi occhi così intensi.

Non posso negare di essere infastidita dai suoi segreti. Credevo che avessimo creato un legame. Forse però mi sbagliavo.

Corro verso il giardino -Jess! Jessamine!-

Lei compare come ogni volta bianca come la luna, i capelli biondi che fluttuano intorno al suo corpo diafano -Di nuovo?- borbotta con una smorfia.

Alza le mani in aria creando una bolla attorno a me. Una bolla in grado di rendermi invisibile agli occhi di tutti.

Mi inginocchio sentendo tutto il corpo tremare.

-Dovresti dirlo a Malphas sai, potrebbe esserti utile Testolina- afferma Jessamine senza evitare di guardarmi torva.

E' fatta così e ormai ci ho fatto l'abitudine. Finge di non provare alcun tipo di emozione e di non essere affezionata a nessuno. Io però mi accorgo di come sorveglia Elly quando è nel giardino. Di come la allontana dalla foresta quando si spinge troppo in là, senza neanche farsi vedere. A volte crea folate di vento che la rimandano indietro, altre volte costruisce ombre che oscurano i grossi alberi dalle fronde color cobalto. Lei agisce nell'ombra ma io la vedo. Sempre.

-Non posso, non ancora- mormoro pervasa da brividi così intensi da costringermi a terra -Magari potresti raccontarmi di Rosaline o della creatura della foresta- dico con i denti stretti per il dolore pulsante alla testa cercando in tutti i modi di distrarmi.

Lei scrolla le spalle -Noi spiriti siamo vincolati dai giuramenti che facciamo, non posso dirti niente neanche se volessi e lo sai Testolina-

-Questo potere mi sta uccidendo- sbotto stringendo i pugni appoggiando nel mentre la testa sull'erba -Mi sta bruciando da dentro, lo sento-

Perchè sei solo una debole umana.

La voce di Lilith torna a galla come ogni volta per torturami. Lei lo aveva capito sin dall'inizio.

-Concentrati e mantieni il controllo- la voce di Malphas penetra tra i miei pensieri come una freccia dritta al bersaglio.

Vorrei raddrizzarmi e guardarlo ma il dolore è troppo forte -Da quanto tempo sei qui?-

-Solo da qualche secondo, Jessamine mi ha permesso di vederti. Lo sai che posso aiutarti Diane-

Guardo Jessamine facendole capire che mi sento tradita.

-No, non puoi- sibilo trattenendo un urlo di dolore.

Lo sento avvicinarsi e appoggiarmi una mano sulla schiena -Ti ricordi il primo passo?-

Annuisco leggermente -Devo sentirmi-

-Allora fallo-

Chiudo gli occhi e mi concentro su di me. Sul dolore, sull'energia che scorre insieme al mio sangue. Sento il potere pulsare frenetico come un cuore affaticato.

Calma. Devo stare calma. Sono più forte io. Posso controllarlo.

Posso controllarlo.

Visualizzo il colore di questa energia, l'odore e la sua forma proiettandola in testa.

È sotto il mio controllo.

Sento il dolore diminuire di secondo in secondo fino a sparire del tutto. Mi accascio a terra emettendo un lungo sospiro di sollievo.

Malphas è ancora inginocchiato accanto a me con una mano sulla mia schiena.

-Perchè ti stavi nascondendo?- domanda con un tono così neutro che non riesco a capire cosa gli passi per la testa.

Mi alzo lentamente lisciandomi il maglione con entrambi le mani -Non mi è venuto in mente di dirtelo-

Inclina la testa di lato sempre con quello sguardo indecifrabile -Stai mentendo-

Sono più brava a mentire ma dopo questo attacco di dolore mi sento meno in gamba del solito.

Debole umana.

Chiudo gli occhi chiudendo l'immagine di Lilith infondo ai miei ricordi sepolti.

-Dove sei stato?- ribatto io facendoli capire che qui non sono l'unica che non risponde alle domande.

Mi fissa per qualche secondo di troppo prima di rispondere -Noah ti sta cercando-

Potrei ribattere perché ha cambiato argomento sostituendolo con uno che sicuramente mi avrebbe distratta.

E ci è riuscito.

-C'era da aspettarselo. Sono sparita-affermo circondandomi la vita con entrambe le mani, improvvisamente attraversata da un brivido.

Malphas osserva i miei movimenti come se li stesse osservando con un microscopio -Questo ti turba? -

Annuisco evitando di mentire anche su questo -Devo parlargli-

È una mia impressione o Malphas ha appena sussultato?

-Se è questo ciò che desideri non ti fermerò- ribatte con tono monocorde -Yalis ti accompagnerà ad Adamantis, solo un cenno di pericolo e ti riporterà indietro. È questa la mia unica condizione-

Vorrei dire di esserne felice ma la sua espressione di granito e la sua postura rigida sono il segnale che mi indicano che non è d'accordo con me.

Malphas, cosa c'è che non mi dici? Cosa non vuoi che sappia? Urla la me disperata mentre lo guardo serrando le labbra e sigillando quelle domande nella mia testa.

Un problema alla volta.

Ora tocca a Noah.

Unione Suprema 2 -The Dark Crow and the Phoenix of Light-Where stories live. Discover now