Senza lasciarmi morire

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E' arrivata la notte, il buio, di questo frenetico giorno.

Qui con gli occhi aperti che osservano un soffitto bianco mi sembra di rivivere ogni cosa più e più volte, ininterrottamente.

Forse una parte di me cerca ancora di dare un senso a tutto quello che mi è successo, a come la mia vita e la vita di tutti quanti sia cambiata così radicalmente. 

Una parte di noi ancora spera di ritornare indietro, spera ancora di riuscire ad afferrare l'ultimo lembo di un passato ormai lontano e sconosciuto. Cerchiamo ancora di aggrapparci ai ricordi sperando solo di riaprire gli occhi e accorgerci che si trattava solo di un brutto sogno.

Eppure la realtà si staglia con prepotenza davanti a noi ed è impossibile ignorarla.

Gli Oscuri sono qui. Lilith è qui.

Tutti stanno cercando il nemico sbagliato ma sopratutto non hanno la minima idea di dove cercare o chi

Malphas è solo vittima di una leggenda profanata dal vero nemico, perché è questo uno dei doni di Lilith. Manipolare, confondere e uccidere.

Come posso io convincere tutti loro? Come posso farli capire che tutto quello in cui hanno sempre creduto in realtà è frutto di una malvagia bugia?

Io, che dopotutto non so più nemmeno chi sono, o cosa sono

Sono morta, sono morta per davvero. Sento ancora il mio corpo cedere e smettere completamente di vivere. Sento ancora l'ultimo battito, così disperato e così agghiacciante. Mi sembra ancora di percepire il fiato della morte che cerca di portarmi via, che mi aspetta e mi tende la mano.

Perchè il mio momento, la mia vita, doveva terminare quel giorno e ora ciò che rimane di me sono solo dei pezzi incollati a forza l'uno con l'altro che rischiano continuamente di cadere, di cedere.

Di nuovo.

Mi raggomitolo tra le coperte affondando il volto bagnato da lacrime nel cuscino.

La terra e la sabbia mi graffiano la pelle dolorante e il sole cocente irrita le ferite aperte.

Lilith mi osserva con un sorriso compiaciuto, i capelli fatti d'ombra sfiorano la terra e si muovono come serpenti affamati -Piccola e debole umana, cosa pensi di fare?-

Cerco di parlare o di urlare ma dalle mie labbra esce solo sangue, sangue scarlatto e copioso che si riversa sul mio petto.

Lei ride, una risata sinistra e acuta, una risata che sa di ghiaccio e morte -Debole umana- ripete senza smettere di ridere e di guardarmi con quegli occhi neri senza fondo.

Si avvicina lentamente come se non avesse nient'altro da fare per il resto dei suoi giorni -Debole, debole, debole umana-

Mi conficca le sue unghie lunghe e acuminante nello stomaco così a fondo da raschiare il terreno sottostante.

Lo fa di continuo, più e più volte.

Senza mai fermarsi.

Senza mai darmi l'opportunità di morire.

Appena mi sveglio corro in bagno e rigetto nel water quel poco che ho mangiato a cena.

I conati arrivano uno dopo l'altro lasciandomi completamente senza fiato e piegata in due per lo sforzo.

Quando mi rialzo con le gambe tramanti mi lavo i denti e il volto imperlato di sudore.

Il mio riflesso allo specchio assomiglia a quello di un fantasma ma non mi soffermo molto, non quando ho un bisogno disperato di uscire da questa stanza che sa ancora di incubi.

Mi aggiro per tutto il castello non badando alle guardie disposte ad ogni due metri, non m'importa di cosa pensano di questa ragazza che si aggira pallida e smunta in pigiama lungo i corridoi alle quattro del mattino.

Quando inizio a camminare sul tetto l'aria fresca e pungente ristora ciò che rimane della mia anima.

Faccio un respiro profondo inalando più aria possibile.

Riesco a respirare.

Sono viva, sono viva, sono viva.

-Malphas- sussurro stringendomi le braccia al petto -Malphas-

Passano diversi minuti ma poi lo sento.

Prima un soffio d'aria diverso da quelli soliti, poi un cambio di temperatura e infine una figura scura ma al contempo abbagliante compare davanti a me.

In tutta la sua bellezza sovrannaturale Malphas si inginocchia davanti a me alzandomi delicatamente il mento con due dita -Ti ho sentita, stai bene?-

I capelli scuri simili al colore di un cielo notturno sono leggermente scompigliati come se si fosse appena alzato dal letto, ma gli occhi di un viola magnetico sono attenti e vigili come solo una volta gli ho visti.

Sto per annuire ma poi mi ricordo che con lui non devo fingere -No, continuo a sognarla. La vedo ovunque-

Lui annuisce e si sistema al mio fianco -E' comprensibile dopo quello che hai passato-

Osservo gli alberi in lontananza che si muovono a ritmo del vento -Certe volte...-mi blocco portandomi entrambe le mani tra i capelli.

Malphas mi stacca gentilmente le mani prendendole entrambe tra le sue -Certe volte cosa? Puoi parlare lo sai-

Guardo i suoi occhi avendo la conferma che lui capirà -Certe volte penso che sarei dovuta morire su quelle terre, perché ho paura che una parte della Diane del passato sia morta quel giorno ma sopratutto ho paura di non conoscere più me stessa- 

Con il pollice mi accarezza il dorso della mano in lenti e delicati cerchi -Tu sei morta quel giorno e si una parte di te è morta. Quella umana- sto per parlare ma lui mi precede -No, non la parte che riguarda le emozioni, al contrario, la parte che riguarda la fragilità, ciò che ti rendeva debole-

-Non sono più umana, non sono un Prodigio e allora cosa sono? Dite solo che sono la nuova Daevia, colei che cammina tra i due mondi ma non so altro-

Alza una mano per mettermi una ciocca di capelli dietro l'orecchio -Questo dipende da te, di quando ti sentirai pronta per affrontare questa nuova realtà-

Abbasso lo sguardo verso la sua mano ancora stretta nella mia -E tu puoi aiutarmi?-

-Solo se tu lo vorrai Diane- afferma sincero.

Incrocio di nuovo i suoi occhi, questa volta con un'emozione diversa. Questa volta sentendolo mio complice, mio compagno in questa battaglia. Riesco a percepire lui, la sua essenza e ogni punto della sua presenza. Non ho mai provato una sensazione simile, così forte e viscerale.

Mi porto una mano al cuore alzandomi in piedi -Io ti sento-

Anche lui si alza e ora il suo volto è serio e confuso -Cos'hai detto?-

Vado velocemente nella sua direzione e gli afferro il volto guardandolo come se contenesse i segreti dell'universo -Io ti sento, ti sento ovunque. Com'è possibile?-

Il contatto con la sua pelle mi causa delle piccole scosse elettriche, come se entrambi ci stessimo passano energia pura.

Lui appoggia le sue mani sulle mie e sgrana leggermente gli occhi, non l'avevo mai visto sorpreso non pensavo potesse mai provare un'emozione simile -Non è possibile-

-Oh per la Fenice- sussurro vedendo qualcosa di luminoso irradiarsi dal nostro contatto, un chiarore caldo che sa di ombra e luce.

-Devo andare- sussurra Malphas facendo diversi passi indietro per allontanarsi da me.

Lo guardo confusa aggrottando le sopracciglia -Cosa? Perchè?-

Mi guarda a malapena perché sembra completamente assorbito dai suoi pensieri -Stai attenta e non ti mettere nei guai. Ci vediamo...presto-

Mi stringo le mani al petto provando una fitta di malinconia -Non mi abbandonerai vero?-

Ora mi fissa negli occhi così serio da lasciarmi spiazzata -Mai- dice un attimo prima di sparire nel nulla.

Unione Suprema 2 -The Dark Crow and the Phoenix of Light-Where stories live. Discover now