[ 𝑝𝑎𝑧𝑧𝑖𝑎 ]

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-J [♤]



Questa sera si terrà il ballo di inizio anno, il tema è in maschera, inutile dire che mi sto preparando alla perfezione.
Saranno presenti tutti gli studenti...comprese le bestie.

Questa scuola ha regole decisamente differenti rispetto alle altre.
Perchè?
Perchè ci si può giocare la vita.

Ovviamente di giorno tutti seguono le lezioni, studiano, svolgono i compiti in classe, ma quando i professori lasciano la struttura diventiamo demoni assetati di sangue.
Nessuno ha pietà per nessuno.
Giochiamo d'azzardo per il brio e la voglia di rischiare e quando qualcuno perde tutto il denaro che ha, semplicemente diventa il tuo personale burattino.

Queste persone vengono definite in due modi differenti in base al loro sesso:
gatte per le ragazze e cani per i ragazzi.

Questa è la mia scuola.
Un posto dove le persone più fuori di testa possono dar sfogo ai loro desideri, anche quelli più sporchi e dove possono sentirsi superiori alle povere anime intrise di sfortuna.

Ghigno guardandomi allo specchio mentre mi sistemo la camicia che ho scelto per l'occasione.
Si tratta di una camicia abbastanza leggera con dei tratti trasparenti che comprendono le zone della schiena e delle braccia, ovviamente il tutto è rigorosamente nero.

Scelgo una cintura dello stesso colore dei mio outfit e dopo averla indossata penso agli accessori, ovvero diversi anelli.

Prendo tra le mani la maschera che avrei dovuto indossare.
Sarebbe completamente nera se non fosse per i decori dorati ma tutto sommato la trovo nel mio stile.

La indosso, metto una giacca di pelle e dopo aver messo il paio di scarpe più eleganti che ho mi dirigo in palestra, dove, come di consuetudine, si svolge il ballo.


Faccio il mio ingresso nella sala.

È piena di persone che ballano, cibo, alcool, coppiette intente a baciarsi, con l'unica particolarità che ad illuminare ci sono tanti piccoli fari rossi che colorano la sala di una luce particolarmente fioca.

Vado a sedermi, iniziando a sorseggiare del semplice vino.

Non ho voglia di stare con i miei amici, preferisco godermi la festa in santa pace e da solo, questo è quello che penso, almeno fin quando non vedo entrare una figura esile, fasciata da dei vestiti bianchi con ricami d'oro, così come la sua maschera con una piuma bianca sul lato destro.

Man mano che si avvicina noto sia un ragazzo con i capelli castani e occhi resi quasi rossi a causa della luce.

È abbastanza magro e con muscoli meno pronunciati dei miei, ma nulla toglie alla sua bellezza.

Questo ragazzo mi affascina e non poco, motivo per cui mi alzo e a passo lento lo raggiungo, notando come pian piano stia scrutando ogni centimetro del mio corpo.

"Ho notato i tuoi occhi sulla mia figura."

Sussurro accanto al suo orecchio.

La musica è talmente alta da non permettermi di parlare normalmente, quindi mi sono avvicinato per farmi sentire, due cose in una.

"Come tu stavi mangiando la mia."

Lo sento sussurrare con un timbro calmo e basso, ha una voce molto particolare, cosa che non fa altro che atrarmi ancor di più

"mh può darsi."

Porto le braccia attorno alla sua esile vita tirandolo a me.

"Se così non fosse non saresti qui."

Sposta le mani sul mio petto.

"Vero."
Mi passo la lingua sulle labbra per inumidirle, ottenendo però lo sguardo dello sconosciuto su quest'ultime.

"Non ti ho mai visto qui."

"Mi sono iscritto in questa scuola da poco, ne ho sentito parlare e mi affascina parecchio, sopratutto sapendo di cosa accade il pomeriggio."

Un altro pazzo che vuole tentare la fortuna.

Rido capendo la sua voglia di gioco e di rischiare mettendo in palio cose che nessun uomo sano di mente scommetterebbe, sentendo il brio e l'eccitazione pulsare nel tuo corpo non sapendo e non avendo il controllo di ciò che accadrà.

Una sensazione così piacevole.

"Capisco."

Sussurro mentre iniziamo a ballare sulle note di una canzone calma ma al contempo sensuale.

Le mie mani stringono leggermente i fianchi del ragazzo, che lentamente si gira spostando le mani dietro al mio collo e appoggiando la testa sulla mia spalla, iniziando poi a muovere il bacino con movimenti quasi delicati.

Mi lascio trasportare dal momento, motivo per cui dopo essermi sciolto seguo i passi del castano, creando un ballo che urla passione in ogni nota.

"Ti muovi bene."
Sussurra al termine della canzone, spostandosi lentamente dal mio corpo, come se non volesse farlo.

"Ho seguito te."

Mi mordo il labbro pensando a cosa dire.

"Posso offrirti da bere?"
Chiedo sperando in un accenno positivo.

"Vorrei tanto, ma al momento devo andare."
Mi guarda con sguardo ancora più intenso.

"Jeon Jungkook."
Mi presento, almeno saprà chi cercare una volta sparito.

"Bel nome."

"Posso sapere il tuo?"

Lo vedo ridere.

Cosa ci trova di tanto esilarante?

"Non ancora."

Sgrano gli occhi sentendo la mie labbra separarsi dallo stupore.

"Ma puoi chiamarmi V."

Sussurra spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

I nostri respiri si mischiano e riesco a risentire il suo odore che tanto mi atrae come tutto di lui del resto, cosa che mi fa chiudere gli occhi, accennando un sospiro rilassato.

Socchiudo gli occhi, ma V è già fuggito.

Ghigno intrigato, nessuno mi aveva mai tenuto testa, nè tanto meno rifiutato una proposta.

"Ti troverò domani V stanne certo."

Sussurro mentre varco la soglia di uscita, tornando così al dormitorio.



















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Heyyy
Ho deciso di scrivere un' altra storia.
Questa mattina ho avuto ispirazione, quindi ho pensato di scriverla subito.

Che ne pensate di questo inizio?

𝑙𝑜𝑣𝑒𝑙𝑦 𝑒𝑛𝑒𝑚𝑖𝑒𝑠 {𝑘𝑜𝑜𝑘𝑣}Where stories live. Discover now