Prologo

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Avevo il voltastomaco.

Con mano tremante infilai la fede al dito di Rhett mentre lui la infilò al mio. Mi sembrò di starmi mettendo delle catene da sola. Volevo urlare ed ero così arrabbiata, odiavo tutto questo e l'unica cosa che chiedevo era la mia famiglia invece ero qui a vedermi di mia spontanea volontà.

Con le dita Rhett mi afferrò per il mento e con la mano libera mi infilò l'anello senza distogliere lo sguardo. Vedevo promesse nei suoi occhi ma non ne volevo sapere nulla, volevo solo che finisse, poi arrivò il momento delle promesse e tirai fuori la migliore attrice di sempre. Avevo mentito per così tanto tempo, potevo farlo per un'ultima volta. "Io, Rhett Ward prendo te Mia Cruz come mia legittima sposa e prometto di onorarti e amarti in salute e in malattia finché morte non ci separi." Ero tutta un tremito mentre le sue promesse mi scivolavano sul corpo. Sentivo il suo sguardo bruciare su di me e le quasi cento persone nella sala scomparirono, c'eravamo solo io e il mio futuro marito.

Era tutto vero o stava fingendo? Ci fu un minuto di silenzio dove io Rhett ingaggiamo una specie di battaglia di sguardi, i suoi, neri come la cenere mi sfidavano a dire di no, a fuggire da lui, perché entrambi sapevamo che lui mi avrebbe trovata, sempre, ovunque fossi andata, mi avrebbe trovata e mi avrebbe riportata qui e agli uomini come Rhett piaceva inseguire la preda, li eccitava come nulla al mondo, lo avevo imparato a caro costo. Non demorsi, non avrei abbassato il capo come con Bradley, lui mi aveva voluta lì e se ne sarebbe pentito. "Io, Mia Cruz prendo te Rhett Ward come mio legittimo sposo e prometto di onorarti e amarti in salute e in malattia finché morte non ci separi"

Il prete non perse tempo.
"Bene vi dichiaro marito e moglie. Lo sposo può baciare la sposa." Le persone iniziarono ad applaudire e Rhett mi tirò vicino a lui, mise le mani una sul mio fianco, l'altra sulla mia guancia e mi baciò. "Sei stupenda Mia."mi sussurrò in un orecchio mentre sorrideva agli invitati. La sensazione delle sue dita sul mio corpo mi procurò un tremito. Lo odiai. Odiai che lo trovassi attraente e odiai il fatto di essere li, nelle braccia di un uomo che non conoscevo per davvero, un uomo che faceva tremare la nostra città e che per qualche ragione aveva deciso di rovinarmi la vita. Spostai la mia attenzione su di lui e quello che trovai mi scosse. Adesso c'era puro desiderio nei suoi occhi, puro e vivido desiderio e sapevo che mi avrebbe potuto distruggere se solo glielo avessi lasciato fare. Perché gli uomini come Rhett Ward e le donne come me non erano fatti per stare insieme bensì per farsi la guerra, una guerra dalla quale solo uno poteva uscirne vivo e adesso che sapevo la verità non sarei stata io quella a crollare.

Quello che non sapevo era che saremmo stati la distruzione l'uno dell'altro e per quel tipo di distruzione non c'è alcuna via di ritorno.

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