Capitolo 63

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leggete la nota autore :)
I russi non si stavano nascondendo affatto, trovarli era stato semplice perché loro volevano che lo fosse. Quando arrivammo a Hartford,  una città  del Connecticut precisamente a metà del percorso New York-Boston stava piovendo. Nel tempo che ci impiegammo per arrivare era calata la notte, Hartford distava  esattamente   due ore e 30 minuti da NY e due ore da Boston, i mercenari che avevo  ingaggiato  erano già li al mio arrivo. Emma li aveva chiamati  e si erano diretti tutti all'indirizzo che Andrew e Jack mi avevano fornito. Era stato difficile convincere Audrey e Emma a rimanere a casa, Nathan  era li e Audrey non era d'accordo e Emma non aveva intenzione di lasciare il mio fianco ma non potevano venire con me, avevo bisogno che qualcuno badasse a Chloe e se avessi portato Audrey con me Nathan  mi avrebbe sparato molto probabilmente  .  Durante il viaggio in macchina Andrew mi spiegò tutto quello che dovevo sapere mentre Jack guidava, ero terrorizzata ma anche arrabbiata, volevo solamente che quella situazione arrivasse alla fine. Rhett e i miei fratelli erano in un magazzino abbandonato in periferia della città,  gli uomini di Boston e New York  circondavano il perimetro ma non interagivano. Io sarei entrata dentro, da sola, mi avrebbero messo una cimice addosso in modo da poter ascoltare tutto e intervenire se necessario, ero stata informata  che c'erano alte probabilità che mi venisse tolta  e in quel caso sarei stata da sola, era quello che temevo  succedesse ma non replicai. Onestamente più parlava e più mi sentivo confusa, non riuscivo  a capire come avrei  dovuto portare dalla mia parte  due delle città più potenti che si facevano la guerra da prima che  io nascessi.  Io avevo riposto che era meglio  se  si fosse trovavo un piano B di emergenza perché sarebbe andato tutto a rotoli. Diceva che mi sarei dovuta fidare della mia famiglia, la verità era che non sapevo  se ne avevo ancora una. Credevo che John fosse la mia famiglia, invece mi aveva tradito, credevo di poter essere felice con Bradley  e invece ero solamente troppo ingenua per  vedere la verità, credevo che i miei fratelli  mi avrebbero  protetta dopo che i nostri genitori erano stati assassinati e invece eravamo troppi deboli e troppo piccoli per combattere quella battaglia cosi mi chiesi se fosse cambiato qualcosa rispetto sette anni fa. Ero finalmente pronta per combattere quella battaglia o ero ancora troppo debole?

La pioggia cadeva violenta  sulla carrozzeria della macchina  riproducendo  un fastidioso rumore metallico, eravamo arrivati a destinazione da alcuni minuti e Andrew mi aveva lasciata in macchina con Jack mentre lui andava a controllare una cosa. Jack era vigile e immobile pronto a qualsiasi  minaccia fosse spuntata dal nulla per quanto riguardava  me ero semplicemente in palla. Non riuscivo a  smettere di pensare  a Rhett, al fatto che avessi  appena rovinato tutto e al fatto che mi importasse di lui più di quanto avrei dovuto. Nel mio piano iniziale avrei lasciato Rhett pulito  e vedovo per finta mentre adesso avevo completamente perso il controllo di quello che stava succedendo. Non sapevo dove fossero Dominic e Nathan  ne se Rhett, Weston e  Dante stesso bene. Volevano me perché  sarei stata  più facile da gestire, ma adesso li avevano tutti e tre in pugno quindi perché continuare a volere me?Insomma come potevano  pensare  che se mi fossi consegnata e che Rhett o i miei fratelli mi avrebbero lasciata nelle mani dei nemici? Potere,  era tutta una questione di potere. La portiera venne spalancata alla mia destra e Andrew  tese la mano, l'aria gelida penetrò   nell'automobile  facendomi rabbrividire nel mio maglione nero. Fissai la mano, stavo andando in contro  alla mia fine, ma per le persone  che amavo  avrei fatto di tutto. Unì le nostre mani e mi  lasciai aiutare  a uscire fuori, qualcuno ci tese un ombrello e con Jack alle nostre spalle avanzammo verso una specie di sottopassaggio. Sembrava di essere finiti    in uno di quei concerti rock. Un sacco di uomini riempivano   il passaggio ma non riuscì  a vedere molto, degli  ombrelli apparirono attorno a noi circondandoci e facendoci avanzare. Sentivo il rumore della pioggia e il mormorio  delle persone mentre avanzavamo. Non dissi niente, continuai a camminare con spalle dritte e testa alta , la gente come questa si nutriva di paura. La mano di Andrew non aveva mai lasciato  la mia e quando ci fermammo la sua presa si strinse leggermente. Posò  entrambe le mani su i miei  avambracci e mi guardò come non mi aveva mai guardato prima ,con sguardo paterno. Andrew con me era sempre stato strettamente professionale e misterioso  quindi quel gesto mi confuse. "Sono orgoglioso di te Mia qualunque cosa succederà" Mi irrigidii , non mi piaceva la piega di quella conversazione "Che sta succedendo?" Domandai, lui  però ignorò  la mia domanda e mi sorrise "Stai per conoscere la tua famiglia" detto questo gli ombrelli  che mi circondavano sparirono  lasciandomi   scoperta, sentii l'istante stato in  cui centinaia di occhi  si posarono su di me. Non incurvai le spalle ne mi feci piccola nonostante fossi spaventata. Davanti ai miei occhi c'era un pick-up e qualcuno dal tetto mi tese la mano che dovetti accettare, poi  sali sul retro. Il mormorio  si intensifico . Davo le spalle alla folla ma il ragazzo che mi aveva aiutò  a salire mi fece un sorriso d'incoraggiamento che capii fosse un invito a girarmi.  Lo stavo facendo per Rhett, per  i miei fratelli . Non potevo essere  debole, le persone che amavo dipendevano  da quello. Ma nessuno  mi aveva prepara per quello, quando mi girai vidi  centinaia di uomini armati fino ai denti, alcuni  lanciavano  apprezzamenti,  altri chiedevano spiegazioni, io non dissi nulla però, il tunnel nel quale ci trovavamo continuava   per una decina  di metri e anche li fuori riuscì a  vedere una folla. In quel momento capii di essere difronte  all'organizzazione di New York e l'organizzazione di Boston riuniti assieme e capi cosa intendesse Andrew, la cimice mi sarebbe stata tolta immediatamente, dovevamo convincerli  adesso. "Mia! "la voce di Dominic esplose nel bel mezzo della folla che si fece disparte per far passare lui e Nathan . I loro volti erano pallidi come se stessero osservando un fantasma, volevo chiedergli di salire qui al mio fianco e stringermi la mano ma venni interrotta "Bene adesso che ci siamo tutti possiamo incominciare "Andrew sali al mio fianco poi fece segno a Dominic  e Nathan   di raggiungerci. I due non ci pensarono due volte e salirono sul pick-up. I mormorii crebbero  mentre sentivo  frasi come

È la donna d Ward

La moglie del boss

Volevo confessare che lo sarei stata ancora per poco ma  avrei  distrutto ogni chance di portarli dalla mia parte. "Che diavolo  ci fai qui?" Mi sussurrò  Dominic all'orecchio  ma non risposi, spinsi  la mano dietro di noi e afferrai la sua e poi lo guardai. Doveva fidarsi. Strinsi la presa quasi  come per comunicare  che se  avesse lasciato la presa io sarei crollata per terra, poi mi avvicinai "Mi dispiace ma devi fidarti di me, è l'unico modo " il suo sguardo si fece serio e in quel momento  mi ricordò Rhett e il mio cuore si strinse. "New York" Andrew cominciò fancendo una pausa " Boston " guardò l'intera folla con uno sguardo severo "Abbiamo collaborato per sconfiggere i russi ma li abbiamo sottovalutati e adesso hanno i nostri leader " la folla esplose proprio come all'esecuzione di Clarke ma non mi permessi di esitare e mantenni uno sguardo duro. "Tra di noi ci sono secoli e secoli di guerra, ma dobbiamo metterli da parte almeno per oggi per salvare la nostra città "  la folla non prese bene la proposta di Andrew.

"non abbiamo bisogno di voi !"

"non ho intenzione di collaborare con questi figli di puttana "

"è inaccettabile "

"Siamo sotto attacco,  stiamo collaborando per riportare a casa i nostri boss. Adesso i nemici non siamo noi ma i russi!" Ruggì  Andrew  ma senza alcun risultato favorevole. "Non prendiamo  ordini da voi" esordi un uomo i prima fila, era calvo, ogni centimetro  della sua pelle era coperto di tatuaggi e riuscì a  vedergli addosso un minimo di tre pistole. Andrew si zitti e fu Nathan   a intervenire "Non vuoi riprendere il tuo capo? Hai intenzione di non fare nulla dopo l'affronto dei russi?"  Non avevo idea se l'uomo appartasse all'organizzazione di Boston o   di New York ma  non si fece intimidire "Certo che si, i russi avranno quel che gli spetta ma voi state proclamando un potere che non è vostro. La nostra alleanza è finita nel momento esatto che gli Hall si sono messi in macchina per ritornare a casa  e adesso New York e Boston sono in guerra e nessuno di voi ha il potere di ristabilire una pace. Dominic Ward ha rinunciato ai suoi diritti , ne Brown,   ne la puttana di Ward e nemmeno tu Hughes, il tuo tempo è finito cazzo." La folla esplose dando appoggio all'uomo.  Al mio fianco Dominic e Nathan   si  irrigidirono. Era vero, gli unici che potevano ristabilire questa pace erano Weston e Rhett. Andrew non sembrò minimamente colpito dalle parole dell'uomo, anzi sorrise e seppi che stava per arrivare il momento  cosi  mi irrigidì  anche io,  stava per cambiare tutto. "Hai ragione Clip, Dominic non può farlo, Nathan  non può farlo e nemmeno io"La folla esplose ma  Andrew non si fece scoraggiare e continuò sorridendomi.  Lo stava per fare, il mio cuore prese a battere a mille, avevo i palmi delle mani sudate e quando Andrew mi tese la mano avrei voluto scappare via. Mi avrebbero mangiata viva, mi avrebbero uccisa,  era quello che mi avevano detto. Non so perché però la voce di Rhett si impresse nella mia mente A modo nostro non era quello che mi diceva sempre? Se avessi fatto a modo loro mi avrebbero uccisa, non avrei vinto ma se avessi fatto a modo mio avrei avuto un possibilità, mi avrebbero annientato solo se o glielo avessi permesso e c'erano troppe cose in ballo per farmi da parte. Dovevo farlo, era ora che reclamassi quello che era di mia proprietà, era ora che riprendessi il controllo della mia vita. Lo dovevo ai miei genitori, ai miei fratelli e soprattutto a me stessa.

Afferrai saldamente la mano di Andrew  e feci un passo in vanti "Ma lei può " prima che qualcuno potesse commentare Andrew  fece un passo vanti, eravamo difronte  a tutti, sentivo lo sguardo di Dominic  e Nathan   sulla mia schiena bruciare come fuoco ma non pensai  e guardai la folla. La mia gente. "Penso che sia ora che voi rincontrate mia nipote, Mia Hall"

Alloraaaa volevo avvisarvi che dai capitolo della scorsa settimana siamo definitivamente entrati negli ultimi 10 capitoli di Ace of hearts.
Onestamente è strano solo scrivere una cosa del genere. Grazie mille per tutto il supporto davvero siete stati favolosi avete amato questa storia come non mai quindi grazie. Vi volevo anche rassicurare che non vi lascerò appesi con il finale che verrà pubblicato tutto insieme così da non lasciarvi sul più bello perché da lettrice è una cosa che odio. Detto questo ci vediamo ai prossimi capitoli e grazie ancora.

Ace of heartsWhere stories live. Discover now