Capitolo 58

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come promesso ecco l'altro capitolo! A domani!

Era ormai l'alba e non avevo chiuso occhio, così come il resto delle ragazze. Una volta ripreso il controllo  di me stessa dopo la telefonata di Andrew  ero tornata da loro, Emma si accorse  subito  che c'era qualcosa che non andava ma non chiese, c'erano troppe persone. La mia mente non smetteva di rivivere la telefonata con Andrew, mi aveva chiesto di fidarmi  di Rhett, nonostante quello che mi aveva fatto, diceva che aveva  una ragione, anche Dominic  me l'aveva detto  e così Nathan  e allora perché non dirmela ? Perché non chiedermi scusa? Alla fine ero l'ultima che si poteva lamentare, gli stavo mentendo da sempre.

Quando l'ascensore  si illuminò tutte e cinque balzammo in piedi e corremmo davanti le porte, mi aspettai di vedere Rhett insieme ai miei fratelli e Nathan   ma quello che mi si presentò davanti mi fece raggelare. Dannazione sentii l'aria uscirmi fuori dai polmoni e non rientrare più. Weston era tutto malandato, sporco e aveva un taglio sul labbro e un altro sulle sopracciglia e  la guancia arrossata ma  fu quello, anzi chi, teneva in braccio a farmi bloccare sul posto. Chloe, la mia sorellina  che doveva essere la sicuro a chilometri  di lontana da qui, che doveva essere con John a  vivere una vita normale senza armi e violenza. "Mimi! "urlò balzando via dalle braccia di Weston e correndomi  incontro. Il mio cervello andò in tilt, letteralmente non capii più niente, riuscì solo ad abbracciare la mia sorellina . La tenni stretta come se non fosse impossibile . Perché era li? Mi alzai tenendola in braccio e guardai Weston. "Penso che tu debba parlare con tuo marito" disse semplicemente poi andò incontro a Kaylee  baciandola  e stringendo Madison in un abbraccio. Emma fu al mio fianco, mi guardava preoccupata. "Dove sono gli altri?" chiese Audrey, Weston la guardò serio e rispose  "Stanno arrivando "

"Perchè  vi siete divisi? Voi non vi dividete mai"Madison si piazzò davanti suo cognato e lui sospirò  ma guardò me. E non so come, ne perché inizia a capire. "Emma porta Chloe  a cambiarsi  per favore" poggiai a terra  la mia sorellina che si era quasi appisolata tra le mie braccai ed Emma senza dire una parola spari. Mi avvicinai non appena senti la porta chiudersi "Non era un attacco ai russi, era un salvataggio" mantenni una voce calma ma dentro di me si stava aprendo  una voragine. Weston abbassò il capo. Avevano salvato Chloe. Chloe era stata rapita e loro l'avevano  salvata. Rhett l'aveva salvata . Lo sapeva e non mi aveva detto nulla. "Tuo marito ci ha fatto venire per questo, non per i russi" una risata isterica si liberò , non riuscì  a trattenerla. Dannazione l'avrei ucciso. "È stato Gabriel vero? Gabriel e i suoi cazzo di minions! Avrei dovuto immaginarlo  " ero furibonda, se l'era presa con mia sorella quando stavo facendo il suo cazzo di gioco, mi aveva tolto la mia famiglia e adesso stava cercando di portarmi vai anche lei? No, non glielo avrei permesso. "Lo consoci?" Non mi importava di aver fatto trapelare troppo, teoricamente non avrei  dovuto  sapere della sua esistenza ma adesso l'unica cosa che mi importava era quella di avere la sua testa. "Ancora per poco, gliela farò pagare per essersela presa con la mia famiglia,  di nuovo" Weston sobbalzò "Di nuovo?" Merda merda, pensa Mia. "Non è la prima volta che ci prova, scusatemi vado a vedere come sta mia sorella, Audrey per favore porta a Weston dei ricambi" Audrey era ormai di casa cosi annui. Chloe era stesa sul letto con una gigantesca coperte sopra  di lei e stava dormendo. Quando  Emma mi vide entrare mi abbracciò. "La potevo perdere"   sussurrai "ma non è successo, Rhett l'ha salvata " Rhett, perché  l'aveva fatto? Perché non me l'aveva detto? Era questo quello che intendeva Andrew? Questo era il motivo  per cui  si era trovato costretto a farlo? Avrebbe dovuto  parlarmene, l'avrei  fatto di mia spontanea volontà, avrei  fatto di tutto per salvarla,  anche umiliarmi davanti quei bastardi. "Perché non me l'ha detto?" Emma si staccò prendendomi  la mano "Non posso parlare  per lui ma penso che abbia avuto paura" notando la mia confusione Emma continuò "Mia tu non ti guardi quando parli di lei, o dei tuoi fratelli o di chiunque tu ami, si legge la sincerità nei tuoi occhi quando dici che ti prenderesti una pallottola, diamine ti sei fatta picchiare per anni per lei e credo che lui abbia avuto paura di cosa tu potessi fare. Onestamente neanche io te lo avrei detto  sapendo il vero valore del tuo cognome saresti stata una pedina facile da scambiare e poi?Ti avremmo persa. Ci sono persone che ti vogliono bene e che non voglio vederti con un pallottola nel petto"

Ace of heartsWhere stories live. Discover now