Cap 6

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Mi risveglio in una cella, ancora dolorante dalle botte prese.
Mi guardo attorno cercando di capire dove mi trovo, ma vedo solo altre celle davanti a me.
In quel momento mi ricordo che dovevo avere il mio telefono nella tasca della felpa.
Cerco in tutte le tasche dei miei vestiti ma non trovo niente.

"Cerchi questo?"

Dice Loki oltre le sbarre, con in mano il mio telefono.

"Cosa vuoi da me?!" Dico con un tono spazientito.
"Non lo so, tu cosa vuoi da me?" Dice con un tono perverso, facendomi l'occhiolino.
"Senti non sono qua per giocare quindi dimmi cosa vuoi"
"Te"
"Col cazzo"
"Non parlami così!" Dice tirando fuori dalle sue tasche due coltelli
"Vedo che hai dei coltelli, mi sembrano un pochino piccini" dico ridendo
"Stai zitta!"
"Non hai dei coltelli grandi? Non li hai"
"Ma con questi posso ucciderti"

Ad un certo punto abbasso lo sguardo, notando in un'altra cella aperta un triciclo rosa da bambine.

"Bella, davvero bella la tua bici" dico indicandogliela
"Odio i ragazzini"
"Si... ha tre ruote. Hai un bambino?"
"No!"
"No non lo hai... quindi quella è la tua bici" scoppio a ridere
"Adesso mi hai stufato, basta!"

Entra nella cella, e si avvicina a me, indietreggio, finché non mi è più possibile per colpa del muro.

"Adesso non fai più la spavalda eh?!"

Il mio battito cardiaco aumenta, il respiro diventa sempre più irregolare.
Mi tira un ceffone, in piena faccia.
Mi metto la mano sulla parte colpita, che iniziava a bruciare.
I miei poteri iniziano a salire, fino a che delle piccole scosse partono dalle dita.
Vado contro a Loki e così facendo iniziamo a combattere.
Lui mi infierisce molti colpi, ma come ho imparato, incasso e poi nel momento giusto attacco.
Il mio piano è diverso questa volta.
Appena si distrae afferro il mio telefono dalla sua tasca.
Infierisce altri colpi dove non riesco a parare per la stanchezza.
Mi ritrovo a terra, con lividi ovunque e che sputo sangue dalla bocca.
Questo era il mio piano, stuzzicarlo, farlo entrare, combattere, prendere il telefono, farmi battere. Così sono riuscita a prendere il telefono senza farmi vedere e non tornerà finché non se ne accorgerà, quindi avrò un lasso di tempo per fare una chiamata di circa 5/10 minuti, tutto questo dipende da quanto è intelligente.

"Per adesso basta" dice sorridendomi

Se ne va, controllo che non ritorni.
Sblocco il telefono, chiamo Tony.

"Pronto Elena?"
"T-Tony"
"Elena è successo qualcosa?"
"T-Tony"
"Elena dimmi cosa succede?!"
"Aiutami, L-Loki mi ha preso"
"Elena dove sei?"

Sento dei passi che sono diretti verso la mia cella. Se ne è accorto prima del previsto, astuto il ragazzo.

"Non lo so, ti prego trovami"
"No aspetta!"

Butto giu la chiamata.
Nascono il mio telefono nel reggiseno.
Loki compare di nuovo nella mia cella.

"Allora non ti hanno insegnato le buone maniere! Non si prende la roba dalle tasche di altre persone"

Mi prende per il collo e mi alza in piedi, si avvicina sempre di più.
I nostri petti sono attaccati.

"Non se è di mia proprietà" rispondo
"Bene, bene"

Mette la mano sulla mia maglietta e me la strappa via.
Prende il mio telefono che era nel reggiseno e mi resta a guardare da testa a piedi.

"Potrei farmici anche qualche pensierino, cosa ne direbbe il tuo fidanzatino?"
"Non sai cosa ti faranno, se mi tocchi ancora"
"Oh che paura"
"Thor, Clint, ma soprattuto Tony ti uccideranno"
"Si proprio come no, il mio caro fratellino, il Robin Hood della situazione e l'uomo latta?!"
"Hai detto fratello?"
"Adesso non importa, mi piacerebbe giocare con te ma ho qualche lavoro da fare, preparati che tornerò" dice andandosene.

My heroWhere stories live. Discover now