Cap. 15

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La sera quando siamo riuniti a mangiare, Sam e Loki non riescono a smettere di guardare male Tony.
"Avete saputo cosa ha creato Elena?" Cambia discorso Peter, che questa sera si era fermato a mangiare con noi.
"No, Elena che cosa hai fatto?" Chiese Thor curioso

A quel punto prendo gli occhiali e li mostro a tutti.
"Dei semplici occhiali a sole?" Chiede Tony
"No" dico
Li appoggio sul tavolo.
"Edith, mostra" dico queste semplici parole per poi vedere proiettato nella sala la finestra iniziale del mio sistema.
"Salve Elena, e Avengers io sono Edith, l'intelligenza artificiale creata da Elena, come posso essere utile?" disse
"Ho creato questi occhiali che per adesso solo due persone sono programmate per utilizzarli dove all'interno come avete visto c'è la mia intelligenza artificiale, Edith" spiego
"Mia sorella è un genio!" Dice Thor
"Qual'è la differenza tra Jarvis e Edith?" Chiede Tony curioso
"Come prima cosa ha una voce femminile, ha dei sistemi diversi da quelli di Jarvis che in alcuni casi potrebbero dare dei problemi e l'ho configurata con Jarvis per avere sotto controllo anche la situazione nella torre anche da lontano" dico guardando negli occhi Tony
"Chi sarebbe la seconda persona che ha il permesso?" Chiede Bucky
"Peter" risponde Clint, prima di me
"Esatto"
"Per questo è riuscito a chiamarmi, con gli occhiali" da voce al suo pensiero Clint
"Si infatti gli ho dato l'accesso se fosse successo qualcosa a scuola" dico spiegando.
"Quindi puoi anche vedere le telecamere della struttura da lontano" afferma Sam e sapendo dove vuole andare a parare gli tiro un occhiataccia, che lo fa stare zitto.
"Comunque volevo dirvi che in questa sera non ci sono a dormire perchè vado da Sam" dico finendo il mio piatto di pasta al sugo.
"Come mai vai a dormire da lui?" Chiede Tony
"Cose da migliori amici" rispondo
"Quali cose da migliori amici?" Domanda facendomi innervosire
"Cose che non ti riguardano" risponde Sam lanciandogli uno sguardo di fuoco, che lo fa tacere, facendo rimanere interdetti la maggior parte della squadra, tranne ovviamente Loki.

Finita la cena cercando di evitare Tony il più possibile, vado in camera, prendo il mio zaino e ci infilo lo stretto necessario per dormire da Sam.
Saluto i miei fratelli per poi andare in macchina con il mio migliore amico.
"Ah mi sono dimenticato di dirti che stasera c'è a casa mia anche Bucky a dormire" disse tenendo sempre lo sguardo fisso sulla strada.
"Per me non c'è nessun problema ma come mai?" Chiesi curiosa
"Sta cercando un nuovo appartamento e nel rimane da me perché preferisce stare fuori dalla torre, dice di sentirsi fuori luogo" spiega.
"Si in effetti i primi giorni mi sentivo anch'io un po' spaesata" confermai

Arrivati a casa io andai dritta a dormire cercando di non pensare a tutti i problemi e le ansie che mi affliggevano in questo periodo.
Erano circa le tre del mattino quando mi svegliai di soprassalto tutta sudata e con il respiro pesante. Ormai quell'incubo mi perseguitava dalla prima volta che mi ritornò, ma ormai ci feci l'abitudine.
Mi alzai ed andai in cucina per bere un bicchiere d'acqua. Mentre bevevo però avevo una sensazione di essere osservata e quando alzai lo sguardo trovai Bucky appoggiato con una spalla alla porta, che mi fece spaventare.

Elena: Dio mi hai spaventata - dissi posando il bicchiere
Bucky: Come mai sveglia? - disse avvicinandosi e sedendosi affianco a me
Elena: Potrei farti la stessa domanda - dissi guardandolo negli occhi
Bucky: Incubi
Elena: Abbiamo qualcosa in comune
Bucky: Ti va di parlarne?

Strano Bucky ed io non abbiamo mai parlato tanto solo il giusto e soprattutto non da soli.
Ma una sensazione mi disse che poi era una persona che sapeva ascoltare e soprattutto che doveva sfogarsi.

Elena: Solo se ne parli prima te
Bucky: Va Bene - prese un sospiro - sai io prima non ero un Avengers ma mi chiamavano il soldato d'inverno e venivo comandato mentalmente per compiere delle missioni da parte dell'Hydra.
Elena: Quindi vuoi dire che te sei il soldato d'inverno, c'é il vero soldato d'inverno?

Vi chiederete perchè di questa reazione?
Quando ero piccola e stavo con i miei genitori/rapitori mi raccontavano di questo soldato d'inverno che era un fantasma e che il migliore fra tutti a combattere. Da quel giorno ho sempre ispirato molta ammirazione verso di lui.
Ovviamente penserete "come fa una bambina ad avere come idolo un assassino?" Bhe sentite ero molto problematica da piccola e forse mi hanno nascosto la parte dove faceva parte di un gruppo terroristico.

Bucky: Ti prego non scappare... non ti faccio del male
Elena: Scappare?! Vorrei abbracciati fino a strozzarti, te sei stato il mio idolo fino da piccola - dissi estasiata, facendo rimanere così a bocca aperta Bucky
Bucky: Quindi sai la mia storia - disse
Elena: Si a grandi linee
Bucky: Questo è il motivo per i miei incubi, rivivo tutte le missione e mi sento in colpa per tutte le persone che ho ucciso che ho tolto alla loro famiglia ai loro amici...
Elena: Non eri in te devi capire che le persone muoiono ogni giorno per motivi diversi e adesso comunque quelle persone sono in posto migliore di questo in cui siamo noi adesso
Bucky: Hai ragione poi mi sento anche così spaesato, io appartengo ad un'altra epoca, c'è ho 106 anni, non riesco neanche a realizzarlo...
Elena: Beh in parte ti posso capire perché un mese fa ho scoperto di essere una dea e di avere tipo 998 anni asgardiani - dissi finendo per farci ridacchiare
Bucky: invece te l'incubo? - chiese
Elena: Qualche giorno dopo il mio arrivo alla torre mi ritornò un incubo che non facevo da anni e diciamo che mi ha scombussolata parecchio e da quel momento lo faccio tutte le notti riuscendo a dormire solo un paio di ore a notte
Bucky: Di che cosa parla? - chiese riferendosi all'incubo
Elena: Quando ero piccola i miei genitori/rapitori, che erano gli stessi che mi hanno raccontato della tua storia, non erano molto bravi a fare il loro ruolo di genitore facendomi fare tutto quello che volevo, prima pensavo fosse un sogno ma adesso che sono cresciuta ho capito che in realtà non sapevano manco cosa volesse dire fare i genitori. Comunque una sera stavo tornando da una festa di una mia amica e possiamo dire che ero davvero piccola per farmi girare per i vicoli della mia città di notte da sola. Nonostante questo stavo tornando a casa quando questo tizio mi prese e iniziò a picchiarmi e prima di riuscire a violentarmi per fortuna passarono di lì un gruppo di ragazzi che mi aiutarono. - dissi con le lacrime agli occhi
Bucky: mi dispiace - dissi prendendomi una mano per consolarmi
Elena: tranquillo ormai è passato - dico asciugandomi con le mani le poche lacrime che erano scese a rigarmi le guance

Dopo questa confessione, visto che nessuno dei due aveva intenzione di rimettersi a dormire, decisero di guardarsi un film per finire di addormentarsi uno sulla spalla dell'altro, riuscendo a dormire le loro ultime ore di sonno senza incubi.

My heroWhere stories live. Discover now