6.

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Alcune settimane passarono e non avevo più rivisto Zulema, a quanto avevo capito era partita per una missione importante.
La sua presenza mi mancava, mi sentivo più al sicuro nell'avere le sue società unite alla nostra, era paradossale.
"Un'altro colpo!" urlò Tokyo mettendomi il sacco e completai la serie togliendomi i guantoni e appendendomi alla sbarra di ferro per fare alcune flessioni appesa, stavo riacquistando molta più forza in tutte queste settimane.
Dopo averne fatte una ventina scesi a terra con un balzo e la mia amica mi porse la mia bottiglia d'acqua che afferrai al volo, in lontananza vidi Zulema parlare con Sergio e per poco non soffocai.
"Hai visto un qualcosa che ti piace?" disse Tokyo ridendo e scossi la testa continuando a prendere a pugni il sacco per alcuni minuti ma due mani si posarono sulla mia vita stretta e mi vennero i brividi, notai che in palestra calò il silenzio e andai in iper ventilazione.
Il suo tocco era già inciso nella mia pelle e già lo riconoscevo automaticamente.
"Spalle dritta, bionda." disse la sua voce inconfondibile sul mio orecchio e tremai seguendo le sue istruzioni notando molta più precisione nei miei pugni, la guardai con la coda dell'occhio ed era ancora più bella dell'ultima volta.
Le sue mani erano ancora sui miei fianchi e notai che avevo tutti gli occhi puntati addosso, ma non ci diedi molta importanza dato che ero una persona che se ne fregava altamente del giudizio degli altri.
"Vedo che impari in fretta." disse sorridendomi nel mentre che era appoggiata nella ringhiera davanti a me e il suo sguardo percorse tutto il mio corpo, focalizzandosi sopratutto nelle goccioline di sudore che scendevano lungo il mio collo fino ad arrivare nel mio seno esposto.
"Non hai idea di quello che so fare." dissi bevendo dell'acqua e afferrai il mio asciugamano sotto al suo sguardo divertito e andai dritta in doccia.
Notai che mi seguì con lo sguardo senza staccarmi gli occhi di dosso e nel mentre che ero nello stipite della porta mi abbassai la bretella del mio top sportivo, scoprendo le mie clavicole evidenti.
La vidi leccarsi il labbro e sorrisi compiaciuta immergendomi sotto al getto dell'acqua bollente, lavandomi con cura.

Una volta vestita e truccata mi recai in sala e mi sdraiai nella poltrona, fumando lentamente e facendo dei cerchi con il fumo, i miei muscoli erano completamente rilassati a causa delle ore di allenamento avvenute ore prima.
Sentii Sergio parlare con Zulema e feci finta di niente, giocherellando con il telefono e rispondendo ad alcune email.
"Domani alle 8 ne discuteremo meglio, spero che il viaggio sia andato bene." disse sorridendole nervosamente e quest'ultima annuí per poi posare gli occhi sui miei ma gli distolsi subito.
"È andato tutto perfettamente secondo i nostri piani e li abbiamo in pugno." disse lo scorpione con un tono di voce a dir poco compiaciuto e orgoglioso.
"Bene, ne sono felice." mormorò Sergio sistemandosi gli occhiali lungo il naso e si dileguò lasciandoci da sole.
Feci un ultimo tiro e posai la sigaretta nel portacenere, stiracchiandomi e chiudendo gli occhi dalla stanchezza, avevo poche ore di sonno e gli incubi non facevano altro che perseguitarmi.
"Qualcuno qui è stanco." disse Zulema avvicinandosi e aprii un'occhio guardandola e mettendomi seduta, era bellissima e la squadrai dalla testa ai piedi incantata.
Aveva un top corto con una camicia aperta sopra e dei jeans a vita alta che rendevano le sue gambe lunghe ancora più toniche e per finire gli anfibi alti.
Un gioiellino.
"Hai finito di scoparmi con gli occhi?" disse facendomi arrossire di scatto ma ripresi subito il mio autocontrollo.
"Se dovessi scoparti fidati che non mi limiterei a guardarti, figlia di puttana." dissi facendola ridere divertita e mi alzai decidendo di raggiungere gli altri ma ancora una volta mi ritrovai nel suo ufficio, contro il muro.
"E cosa mi faresti? Sentiamo." mormorò sensualmente ad un centimetro dalle mie labbra ma non appena mi avvicinai si allontanò di scatto.
Voleva giocare? Bene, perché d'ora in poi non avrei più ceduto sotto alle sue provocazioni, mi sarei divertita anche io.
"Innanzitutto saresti nuda per me." incominciai facendola sorridere e serrai la mascella avvicinandomi al suo collo scolpito, era perfetto.
"Poi farei questo." dissi leccandole la gola e salendo fino alla sua mascella, il suo respiro diventò più pesante e mise la testa di lato per lasciarmi più spazio.
"Ti farei gemere un'infinità di volte." mormorai contro il suo collo e glielo baciai con cautela, avevo paura a toccarla.
"E perché pensi che ti faccia fare tutto questo? Non hai nessun controllo su di me, Macarena." disse ridendo e scossi la testa guardandola dritta negli occhi e sogghignando.
"Questo lo dici tu." dissi staccandomi dal suo corpo, ma questa volta non mi lasciò scappare via e mi inchiodò contro il suo divano di pelle mettendosi sopra di me, era incredibile la forza che avesse.
Si infilò tra le mie gambe e un gemito uscii dalle mie labbra non appena strinse i miei polsi, volevo baciarla terribilmente.
"Siamo già state in questa posizione o sbaglio? Che dici biondina?" disse sogghignando divertita e sbuffai alzando gli occhi al cielo, allargando ancora di più le gambe per permettere al suo corpo di combaciare con il mio.
"Dico che dovresti fotterti." dissi serrando la mascella e un sorriso malefico spuntò nelle sue labbra.
"Ci ho già pensato in questi giorni, mi sono divertita tantissimo." disse leccandosi le labbra e sgranai gli occhi.
Per lei era tutto un gioco, però un senso di gelosia mi invase completamente, era una cosa che non potevo controllare.
Non doveva assolutamente interessarmi una persona come lei, mai nella vita.
Distolsi lo sguardo dal suo e se ne accorse, sorridendo compiaciuta nell'aver suscitato in me una reazione.
"La bionda qui, è gelosa." sussurrò al mio orecchio per poi mordermi il lobo lentamente e incominciando a lasciarmi una scia di baci lungo il collo.
La sua mano libera mi fece portare la testa all'indietro per baciarmi la gola con più decisione e scese stringendo la mia coscia, facendomi tremare.
"Zulema." mugugnai cercando le sue labbra ma non mi lasciò fare nulla.
"?" disse divertita guardandomi con quegli occhi magnetici e mi sentivo completamente nuda, sotto al suo sguardo penetrante e seducente.
Mi morsicai il labbro e il suo indice tracciò il mio seno destro tramite il tessuto della mia felpa e chiusi gli occhi, se avesse continuato con questa tortura probabilmente sarei venuta come niente.
Erano emozioni troppo forti.
"Non puoi trattarmi così." mormorai cercando di togliermi dal suo corpo ma Zulema scosse la testa stringendomi i polsi e inchiodandomeli con forza.
"Posso fare quello che voglio, sono io il capo al contrario tuo e se decido di scoparti in questo preciso istante lo faccio e ti stai pure zitta." disse arrabbiandosi e un brivido di eccitazione percorse tutta la mia spina dorsale.
Mi appoggiai sui gomiti e a stento le nostre labbra si sfioravano, ma ero bloccata dalla sua forza straordinaria.
"Perché non lo fai? Scopami Zulema." dissi sfidandola e la vidi scuotere la testa mordendosi il labbro con forza, sapevamo entrambe che non mi avrebbe toccata.
Volevo valutare la sua forza di autocontrollo perché vedevo che mi desiderava anche lei, sennò non mi avrebbe mai provocata.
"Non mi va." disse facendo spallucce e l'afferrai per la nuca avvicinandola al mio viso ma la sua mano si serrò attorno alla mia gola, togliendomi il fiato.
"Bionda." ringhiò staccandosi dal mio corpo e si alzò afferrando subito una sigaretta, il calore del suo corpo mi mancava terribilmente e mi alzai anche io a mia volta, guardandola confusa e massaggiandomi il collo piano.
"Tu sei una psicopatica del cazzo." dissi puntandole un dito contro e ad una certa scoppiò a ridere, riavvicinandosi.
"Te ne sei accorta solo ora? Meglio tardi che mai bionda, sono contenta." disse sfottendomi con il suo solito sorrisetto menefreghista sulle labbra e chiusi gli occhi, cercando di placare la mia rabbia.
"Che vuoi da me? Perché sai tutto?" le domandai semplicemente, volevo capire il suo comportamento il giorno della festa.
"Ti ho detto, che non sono affari tuoi." sbottò avvicinandosi ma non appena feci per colpirla, la mia mano venne stretta dalla sua, era troppo veloce e aveva dei riflessi incredibili.
"Non toccarmi, mai più." dissi spingendola e uscendo dalla stanza con passo veloce, la sentii dare un pugno al tavolo dalla rabbia e sussultai mentre alcune lacrime rigavano il mio viso.

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