22.

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don't blame me, love made me crazy
if it doesn't, you ain't doin' it right
lord, save me, my drug is my baby
i'd be usin' for the rest of my life.

L'indomani mattina mi svegliai abbastanza riposata e mi stiracchiai notando che Zulema non c'era al mio fianco, mi alzai sui gomiti e notai che si stava finendo di vestire.
Mi guardò con un sorrisetto sul viso e mi alzai filando dritta in bagno per farmi una doccia rigenerante in modo tale che potesse svegliarmi del tutto.
Dopo essermi lavata i denti mi truccai e riandai in camera solamente con l'intimo addosso, feci finta di nulla e Zulema mi squadrava dalla testa ai piedi, serrando la mascella e leccandosi il labbro.
"Ti piace quello che vedi?" dissi provocandola rovistando nella mia valigia e sorrise guardandomi ancora più intensamente.
"Nulla di nuovo." disse facendo spallucce sul vago e risi leggermente per quanto fosse stronza.
Mi voltai nella sua direzione e presi la sua mano appoggiandola nella mia coscia e facendola scorrere lungo il mio ventre.
"Perché continui a guardarmi allora?" sussurrai sensualmente e mi afferrò per il collo avvicinandomi al suo volto, si morse il labbro davanti al mio sguardo così profondo e mi baciò iniziando una lunga lotta con le nostre lingue.
"Perché non sei come le altre." sussurrò percorrendo il mio labbro inferiore con il suo pollice e sgranai gli occhi per la sua confessione inaspettata.
"Nemmeno tu." dissi guardandola intensamente e sorrise con il suo solito atteggiamento da menefreghista.
"Vestiti." disse preparando le armi e annuii infilandomi dei pantaloni di pelle a vita alta con un body altrettanto stretto sopra, decisi di indossare degli stivali con il tacco alto e Zulema mi porse la cintura da mettere attorno alla mia vita stretta.
"Ci dividiamo i compiti, ricordatelo." disse porgendomi varie pistole e annuii infilandomene una nello stivale e un'altra sulla coscia destra.
"Ho imparato bene tutto il piano." dissi indossando un felpa con il cappuccio e Zulema rise leggermente annuendo.
"Cronometro, entro le 12 dobbiamo finire tutto quanto, abbiamo circa tre ore di tempo, via." disse azionando il timer nel suo orologio e uscimmo dalla stanza coprendoci con degli occhiali da sole.
"Andate già via?" disse la ragazza della reception con uno sguardo dispiaciuto e serrai la mascella non appena fissò insistentemente Zulema.
", che peccato." dissi mettendo una mano sulla vita di quest'ultima possessivamente e il mio scorpione ridacchiò divertita dalla mia reazione, la ragazza si dileguò sotto al mio sguardo omicida e ci recammo in ascensore.
Ero furiosa, non volevo che nessuno la toccasse tranne me.
"Però era carina, dopo le chiedo se vuole venire nella mia stanza." la sentii dire e mi voltai verso di lei sconvolta.
"Stai zitta." sbottai innervosendomi e Zulema mi inchiodò contro la parete, cogliendomi di sorpresa come al solito.
Il suo ginocchio si infilò tra le mie cosce e la voglia di farla mia era molto alta.
"Mi ecciti quando sei gelosa." disse sensualmente mordendomi il collo e il suo profumo meraviglioso si mescolò con il mio, facendomi tremare come una foglia.
"Ah ? Allora dovrò farlo più spesso." dissi rispondendola di rimando e sfiorai il suo punto sensibile facendola sussultare dalla sorpresa.
Ridacchiai vedendola in questo stato e mi baciò aderendo ancora di più il mio corpo nella parete dietro di me, la chimica che producevamo arrivava fin sopra alle stelle.
Gemetti non appena mi morsicò il labbro e si staccò a causa delle porte che si aprirono, uscimmo andando ai parcheggi e ovviamente avevamo un'altra macchina.
"Pronta bionda?" disse mettendo in moto e mi sistemai meglio gli occhiali da sole, percependo l'adrenalina aumentare.
"Sfacciata, andiamo." dissi sorridendo e il mio scorpione sfrecciò ad alta velocità recandosi in un palazzo abbastanza grande, fuori era in procinto di piovere e sbuffai percependo alcune goccioline.
La seguii in silenzio e scavalcammo un muretto abbastanza alto, entrando nella porta di emergenza.
Mi fece un cenno e senza farmi notare aprii la porta principale con una tessera che avevo precedentemente rubato.
Svoltammo a sinistra e con un colpo secco aprii una porta dello sgabuzzino, per poi chiuderci dentro a chiave.
"Dovrebbe essere qui, trovato." disse guardando il soffitto e spostò una mattonella rivelando il condotto dell'aria.
Si infilò facendo un piccolo salto e una volta dentro mi porse la mano che afferrai al volo, mi sollevò come se fossi una piuma e rimase dietro di me.
"Che bella visione qui." disse dopo un po' mordendomi leggermente il gluteo destro e la guardai male facendole il dito medio da dietro, era sempre la solita stronza.
Avanzammo senza fare rumore e tramite una piccola fessura notammo alcuni uomini in riunione, serrai la mascella e cercammo di ascoltare attentamente.
Zulema era dietro alle mie spalle e non staccava lo sguardo da un uomo in particolare, stringendo la pistola con forza.
"Lurido figlio di puttana." sussurrò con la mascella contratta e i suoi occhi bruciavano di puro odio.
"Che ha fatto?" dissi piano afferrandole il viso tra le mani e si calmò un minimo sotto al mio tocco.
"Ha tentato di entrare attraverso il mio conto bancario, tante volte. Per non parlare di quanti soci ha ucciso alle mie spalle questo coglione." disse furiosa e annuii guardandola attentamente negli occhi.
È dimostrato che due persone che devono svolgere uno stesso compito che richieda fiducia reciproca, anche se non ci conoscono, a poco a poco allineano i loro battiti cardiaci.
"Andiamo, voglio vederlo morto." disse il mio scorpione facendo cenno di continuare e percorremmo per alcuni minuti il condotto, gattonando piano.
"Spostati bionda." disse mettendosi di lato e con un pugno fece cadere a terra un'altra gratta, saltò giù e feci la stessa cosa senza recare nessun rumore.
"Ci dobbiamo dividere." disse guardandomi seria e annuii, fece per andarsene ma le afferrai il polso e le lasciai un piccolo bacio sulle labbra.

escapeWhere stories live. Discover now