41. Adrien Agreste

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Arrivato davanti alla Torre, Chat Noir si richiamò alla mente il piccolo favore che Ladybug le chiese, -o per lo meno, Marinette.

<< Non voglio che t/n si senta in colpa per la mancanza di Tikki. Non dirle nulla, per favore. Ha già fatto tanto per me, e io l'ho trattata male. Glielo dirò io un giorno, te lo prometto >>

Nelle loro conversazioni per preservare l'identità di Chat Noir, Marinette quando menzionava uno spicchio della sua vita privata lo raccontava con tanto di allegorie e paragoni, metafore ed esempi, il suo principio è, e sempre sarà, del nascondere la propria identità, indipendentemente dal fatto che Chat Noir sappia di chi sia lei sotto la maschera, era questione anche di protezione nei suoi confronti: non poteva permettersi di raccontargli tutto della sua vita, anche se Chat Noir poteva essere un perfetto estraneo, era meglio non rischiare, nonostante Marinette fece uno strappo alla regala dicendogli che si sarebbe confessata lo stesso giorno del gattino.

Allungando il suo bastone, raggiunse la piattaforma dell'incantevole struttura di Gustave Eiffel. Seduta su una delle piccole aperture dell'impalcatura, Rosalía osservava innamorata lo spicchio di luna, sottile e fine, dall'alto sembrava che qualcuno la stesse reggendo tra la punta dell'indice e la base del pollice. Il suo cuore si era buttato su quell'infinito cielo blu, dipinto da puntini bianchi di qualsiasi dimensione, andandosi a schiarire formavano le sfumature che erano le nuvole. Meditava ai suoi sentimenti, al motivo di quel bacio a tradimento, che tanto a tradimento non era.

Si era lasciata andare dal delizioso desiderio e tocco di lui, ragazzo che non si aspettava potesse piacergli subconsciamente. Adrien Agreste. Il perfetto gentiluomo che più perfetto di Chat Noir, però, non lo era, quindi perché, perché di quel bacio? Lo aveva accettato quasi a braccia aperte, nonostante sentì una fitta al cuore quando il biondo la prese per la vita. Era triste al pensiero di dover incontrare Chat Noir in quelle condizioni, l'indomani avrebbe anche avuto un progetto col medesimo biondo gentiluomo, il quale padre l'aveva invitata a pranzo da loro.

Desiderava rifiutare, e venire solo per il pomeriggio, tuttavia, per bene del suo amico e conoscendo il carattere rigido del padre, preferiva aprire un po' quel cuore di pietra del signor Agreste, cossiché in futuro sarebbe riuscito ad accettare anche gli altri amici di Adrien. Sospirò di un tristezza pesante e sentendo quella sua voce stanca, Chat Noir non si fece nessun quesito su come avrebbe potuto approcciare la sua principessa. L'intento iniziale era abbracciala da dietro cingendola per quella sua vita sottile che lui tanto ambiva, tuttavia ripensando al bacio che le aveva dato nelle vesti di Adrien, forse il contatto fisico non era ciò che cercava t/n.

Si arrestò un attimo per poter riflettere e mettersi nelle posizione della sua amata. Aveva subito uno spavento, un bacio improvviso, colto alla sorpresa con l'amore che provava per Chat Noir tatuata nel cuore. Stavolta scelse di prendere la strada del giusto: non doveva cedere alla tentazione, aveva commesso già quest'errore, e rifarlo potrebbe causare un ulteriore dolore e confusione alla ragazza.

<< Buonasera principessa >>

Disse con voce cauta e rilassante il biondo.

<< Ciao.. Chat >>

Rispose lei tentando di sorridergli.

<< È successo qualcosa..? Non ti vedo tanto felice >>

Lei ignorò la domanda puntando gli occhi di nuovo sulla luna.

<< Scusami.. forse non dovevo dirti nulla >>

Scosse la testa, forse doveva essere più delicata con Chat Noir, che in effetti non c'entrava nulla in tutta questa storia e sentirlo scusarsi in modo tanto educato, gli rispecchiava Adrien sempre pronto a darle ragione quanto torto.

Rosalía Where stories live. Discover now