Capitolo 1

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Erano ormai passati quasi quattordici anni da quel giorno, e Dahlia era cresciuta molto, ma ancora i suoi poteri non si erano manifestati. Era una ragazza veramente graziosa, e poteva sembrare quasi innocente se non fosse stato per il sorrisetto furbo che aveva perennemente stampato in faccia. Aveva dei lunghi capelli corvini che le incorniciavano il viso pallido, e che erano in perfetto contrasto con i grandi occhi smeraldo che scrutavano tutto e tutti con curiosità. Sembrava quasi una bambola di porcellana, pronta a spezzarsi in qualsiasi momento, ma bastava conoscerla per sapere che in realtà era tutto l'opposto. Era intelligente e testarda, tremendamente testarda, e amava provocare le persone, solo per vedere a che limite la loro pazienza potesse arrivare. 

Passava le giornate a leggere e a girovagare per lo S.H.I.E.L.D., scoprendo ogni giorno stanze nuove e curiosando tra le attrezzature che le era stato esplicitamente detto di non toccare, ma a lei non importava; la curiosità vinceva sempre sul suo buonsenso. 

Proprio quella mattina, infatti, si era svegliata prima del solito, e non sapendo cosa fare, decise di alzarsi e fare qualcosa che non avrebbe dovuto fare. Avrebbe preso in prestito (dire rubare le sembrava esagerato), l'arma laser che aveva visto la sera prima nell'ufficio di Tony, avrebbe sparato qualche colpo sul tetto e poi avrebbe rimesso tutto a posto, senza che nessuno si accorgesse di nulla. 

Scese dal letto, rabbrividendo al contatto della sua pelle nuda con il freddo pavimento, ed uscì dalla stanza chiudendo piano la porta dietro di lei. Percorse il corridoio in punta di piedi, e scese le scale attenta a non far rumore, fino a che non raggiunse l'arma. Appena la prese però, si accorse che era troppo pesante per lei, nemmeno riusciva a tirarla su, così sbuffando si lasciò cadere sulla sedia della scrivania. Il problema fu che mancò la sedia, ritrovandosi sdraiata per terra, con la schiena dolorante per l'impatto con il pavimento. Mentre si alzava però, notò che sotto alla scrivania c'era qualcosa, così la afferrò e la tirò fuori. Era una valigetta nera, e non appena Dahlia la aprì, rivelò una revolver completamente fatta d'oro. Era veramente bellissima.

Decise che quella era decisamente meglio, così la prese e raggiunse di corse il tetto, dove dei bersagli erano già piazzati da lei stessa la sera prima. Si ricordò gli insegnamenti di Steve. Si rilassò, prese la mira e premette il grilletto. 

Appena lo fece però, fu catapultata all'indietro, mentre qualcosa che sicuramente non era un proiettile si liberò dalla pistola, andando a colpire dritto al centro del bersaglio, incendiandolo.

La ragazza si alzò massaggiandosi la testa dolorante, ma rimase a bocca aperta ed esclamò entusiasta <<Forte!>>, e fece per recuperare la pistola, ma non la trovò. Non appena si girò, capì il perchè. Davanti a lei c'era Steve con in mano la revolver, che la guardava con aria severa, così Dahlia disse con aria disinvolta <<Ei Steve, hai visto che roba?>>. 

A quelle parole l'uomo alzò gli occhi al cielo, e disse serio <<Come ti è venuto in mente di usare un'arma che nemmeno conosci tutta da sola? Potevi farti male sul serio! Se tuo zio lo scoprisse...>>, <<Ma non lo scoprirà, e poi mi stavo solo divertendo un po', non essere così drammatico!>> ribattè la ragazza con la faccia più innocente che potesse fare, <<Prometto che non succederà più, però questa cosa rimane tra noi, va bene?>> aggiunse poi, e dopo aver esitato un attimo, alla fine cedette. <<Eh va bene, ma che non si ripeta più>> disse puntandole il dito contro, e Dahlia annuì con un sorriso soddisfatto stampato sul volto. <<'Notte Steve>> lo salutò e corse via, prima che potesse cambiare idea.

Appena arrivò in camera sua, si buttò sul letto, e rise piano al ricordo della faccia che aveva fatto prima Steve. Improvvisamente sentì le palpebre farsi pesanti, e prima che se ne rendesse conto, il sonno la travolse, e si addormentò cadendo in un sonno senza sogni.


Away from you//LokiWhere stories live. Discover now