Capitolo 12

134 9 3
                                    

Dahlia si alzò di scatto, ma una fitta lancinante la colpì alla testa, costringendola a risedersi lentamente sul letto. Si prese il viso tra le mani, e dopo un po' finalmente alzò il capo. Si guardò intorno. Si trovava in una stanza piccola e semplice. Effettivamente ricordava un po' la stanza di un ospedale. Il letto era ad una piazza e mezzo e le coperte erano bianche, così come il resto della stanza del resto. Accanto c'era un comodino con sopra una lampada e un libro. Nella parte opposta della stanza si trovavano una libreria, una scrivania in legno e un armadio. La cosa che la colpì di più però, fu un grande pianoforte proprio al centro della stanza. I suoi piedi si mossero prima ancora che la sua mente se ne rendesse conto, e pochi secondi dopo si ritrovò a sfiorare i tasti con le esili dita. <<Sapevo che ti sarebbe piaciuto.>> Dahlia si irrigidì e si girò di scatto. Sulla soglia si trovava un uomo con i capelli corvini tirati all'indietro e due occhi verde smeraldo, che la scrutavano attentamente. Era Loki. D'un tratto si ricordò tutto. Loki, figlio di Odino e dio dell'inganno era suo padre. Voleva porgergli mille domande, ma una le rimbombava in testa. <<Dove mi trovo?>> chiese. Loki la guardò con un sorriso. <<Sei a casa, Dahlia>> rispose, e lei alzò un sopracciglio. 

<<Siamo allo S.H.I.E.L.D.?>> chiese confusa, ma il dio scosse la testa. <<Certo che no. Quella non è più casa tua. Adesso la tua casa è qui, con me.>> <<Non hai risposto alla mia domanda. Dove siamo?>> chiese nuovamente la ragazza. <<Non ho intenzione di dirtelo. So che poi proveresti a scappare oppure lo riveleresti a qualcuno>> disse Loki con fare ovvio. <<Perfetto, quindi mi hai rapita in poche parole>> sbottò Dahlia, e improvvisamente lui si fece serio. <<Ti ho semplicemente riportata indietro. Mi hanno portato via mia figlia, e non voglio che succeda di nuovo. Tutto qui.>> Dahlia lo guardò, gli occhi ridotti a due fessure. <<E ovviamente non ti importa di quello che voglio io>> disse alzando il tono di voce. Un lampo di stupore balenò negli occhi di Loki, ma fu talmente veloce che Dahlia pensò di esserselo immaginata. <<Certo che mi importa. So che ci vorrà del tempo, ma un giorno mi vorrai bene e mi riconoscerai come tuo padre, e non mi arrenderò fino a che quel giorno arriverà. Sono una persona molto decisa> esclamò poi, e Dahlia alzò un sopracciglio. <<Buona fortuna allora, perché per ora non stai facendo un buon lavoro>> disse con tono di sfida. Loki aprì la bocca come per ribattere, ma la richiuse subito dopo. Le lanciò un ultimo sguardo ed uscì dalla stanza, chiudendo la porta dietro di sé.

Dahlia passò quelle che sembrarono ore a cercare una via di uscita, ma fu tutto inutile. L'unica finestra che c'era era sigillata e indisrtuttibile, e la porta era chiusa a chiave. Aveva persino provato a passare per i condotti dell'aria, ma erano troppo piccoli perché ci entrasse. Alla fine ci aveva rinunciato e si era buttata sul letto, fissando il soffitto. Aveva pensato a quanto potesse essere preoccupato suo zio in quel momento, così come il resto degli avengers. Probabilmente non sarebbe mai più tornata a scuola. Sarebbe rimasta tutta la vita lì, rinchiusa in quella dannata stanza che già odiava. Aveva voglia di piangere, ma non lo fece. Non voleva che Loki la credesse debole, e poi non poteva permettersi di crollare. Mentre era immersa nei propri pensieri, sentì la serratura della porta scattare, così si issò sui gomiti e si mise a sedere. 

In camera era entrato Loki, con un vassoio in mano che posò davanti alla figlia. Lei lanciò uno sguardo al cibo che conteneva e fece una smorfia. C'era un piatto di pasta al pomodoro e un piatto di carne e insalata. <<Non ho fame>> disse con voce gelida, evitando di guardare Loki negli occhi. In realtà stava morendo di fame, ma non voleva rendergli la vita così facile. <<Devi mangiare. Non puoi digiunare per sempre!>> Dahlia si portò una ciocca di capelli dietro all'orecchio. <<Sono una persona molto decisa>> ribatté con un mezzo sorriso, e Loki alzò gli occhi al cielo. <<Senti adesso io me ne vado. Torno domattina, e spero di vedere il vassoio vuoto>> sbottò avviandosi verso la porta. <<Altrimenti cosa fai? Mi metti in punizione? Non mi lasci più uscire?>> chiese con tono di sfida, ma lui non rispose ed uscì dalla stanza.

Dahlia prese il vassoio e ne rovesciò tutto il contenuto dentro al cestino. Buttò il vassoio ormai vuoto in un angolo della stanza e si sdraiò sul letto. Dopo non molto sprofondò in un sonno agitato. Faceva sempre fatica a dormire tranquillamente in posti che non conosceva, soprattutto se era agitata. E adesso lo era veramente molto.



Spazio autore

Scusate veramente tanto per l'inattività ma dovevo studiare per l'esame:/ Ancora non l'ho fatto, ma ho aggiornato perché siamo arrivati a 1000 letture, e mi sembrava giusto scrivere qualcosa. Non mi piace molto come capitolo ma sempre meglio di nulla:) giuro che appena finito l'esame aggiornerò più spesso. Grazie ancora per le 1000 letture, significa molto per me<3<3<3

Away from you//LokiWhere stories live. Discover now