Capitolo 3

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Dahlia si girò di scatto, e vide appoggiato sullo stipite della porta suo zio Thor, che batteva le mani con un sorriso stampato in faccia.

<<Zio!>> esclamò correndogli incontro, e prontamente il dio la prese facendola volteggiare in aria, mentre lei rideva divertita, per poi abbracciarla. <<Diventi sempre più bella>> disse mettendola giù, e lei lo guardò storto replicando <<Non ci vediamo solo da una settimana, non fare l'esagerato>>, ma lo zio alzò le spalle dicendo <<Già, ma stai crescendo troppo in fretta>>, e la ragazza alzò gli occhi al cielo lasciandosi scappare un sorriso. <<Comunque è pronto il pranzo, vieni?>> aggiunse poi, e Dahlia sgranò gli occhi <<è già ora di pranzo?>> chiese, e Thor annuì ridacchiando; la ragazza non si era resa conto di quanto avesse passato davanti al piano, però si limitò a scrollare le spalle e seguì lo zio per gli ormai noti corridoi dello S.H.I.E.L.D.

Appena raggiunsero la sala da pranzo, furono raggiunti da un Banner dalla faccia preoccupata. <<Cosa succede? Tutto bene?>> chiese Thor, e lo scienziato lanciò un breve sguardo a Dahlia, che lo guardava curiosa, ma poi si spostò su suo zio. L'uomo capì cosa volesse dire, così si rivolse alla nipote <<Dahlia, perché tu intanto non vai a sederti? Noi arriviamo subito>>, e la ragazza esitò un attimo, ma poi annuì, e si andò a sedere a tavola, dove già erano riuniti il resto degli Avengers, che però sembravano anche loro preoccupati.

<<Allora? Cosa è successo?>> chiese Thor impaziente mentre si allontanavano dalla sala da pranzo, e dopo essersi accertato che non ci fosse nessuno a sentire cosa stesse per dire, gli spiegò <<Lo hanno preso. Hanno catturato tuo fratello>>. A quelle parole il dio sentì una sensazione strana, e non capiva se fosse buona o meno. Da una parte era felice che lo avessero preso, ma dall'altra era pur sempre suo fratello, e anche se non lo avrebbe mai ammesso nemmeno a se stesso, ci teneva a lui. <<Bene, allora perché sei così teso?>> chiese alzando il sopracciglio, e Banner rispose cercando di trovare le parole giuste <<Beh, non sapevano dove imprigionarlo, così lo metteranno momentaneamente nella cella che era stata costruita qui per me...>>. <<COSA?>> gridò il dio; non potevano portare l'uomo che avevano provato a tenere lontano da sua nipote dritto in casa sua, non poteva permetterlo.

Banner, probabilmente aspettandosi una reazione del genere, si affrettò ad aggiungere <<Sarà solo una cosa provvisoria, tempo qualche giorno e sarà trasferito da un'altra parte. E poi abbiamo pensato che potremmo iscrivere Dahlia ad una scuola pubblica adesso che non c'è alcun pericolo che Loki la trovi. Potrà avere una vita normale e farsi degli amici. E poi mentre tuo fratello sarà qui la terremmo d'occhio, non si incontreranno nemmeno>>. Thor rifletté un attimo. Tutto quello che voleva era che sua nipote fosse felice, voleva che avesse una vita normale, e questo comportava dei rischi. Però non aveva tutti i torti; si sarebbe assicurato lui stesso che Dahlia non si avvicinasse al padre, e sarebbe andato tutto bene. Voleva, anzi doveva crederci. 

<<Va bene>> acconsentì alla fine <<però devi assicurarmi che Dahlia sarà al sicuro>> aggiunse poi, e Banner annuì convinto. <<Anche io voglio bene a quella ragazzina, non le accadrà nulla di male tranquillo>> lo rassicurò, e Thor accennò un sorriso: era impossibile non affezionarsi a sua nipote. Raggiunsero gli altri e si sedettero al tavolo, e tutti li guardavano, o meglio, guardavano Thor con facce ansiose. Quando il dio fece un cenno del capo, gli Avengers si rilassarono, mentre Dahlia guardava tutti curiosa ed infastidita, non capendo cosa stesse succedendo. <<Dahlia, dobbiamo parlare>> annunciò lo zio, e la ragazza disse sbuffando <<Finalmente, stasera siete tutti strani>>.

Away from you//LokiWhere stories live. Discover now