14

217 7 0
                                    

Era finalmente arrivato il giorno della festa, tra qualche ora dovrebbe arrivare Karen a casa mia per prepararci insieme.  Nel frattempo stavo sistemando un po' mentre ballavo perché quando parte la musica io non riesco a stare ferma.
<<Posso entrare>>. <<Certo papà, entra pure>>. <<Nathan mi ha detto quanto hai preso nel compito, e mi ha detto di riferirtelo. Vuoi saperlo?>>  <<E me lo chiedi? È ovvio che voglio saperlo, quindi parla>>.  <<Hai preso una B, quindi congratulazioni e goditi la festa che te lo meriti>>. Non ci potevo credere, ero troppo felice, abbracciai papà e siccome avevo sentito suonare il citofono mi precipitati ad aprire la porta. <<Dai su sbrigati che dobbiamo prepararci e devi dirti anche un paio di cose>>. <<Non ti ho mai visto così allegra e vivace, non dirmi che hai fatto colpo su di lui>>. <<No, molto meglio>>.
<<Cosa può esserci di meglio?>>
<<Vieni in camera e te lo dico>>.
Andiamo in camera mia e gli dissi che il compito di storia mi era andato davvero bene, lei si mise a ridere e io rimasi perplessa. <<Sei seria? Pensavo qualcosa di più eclatante ma sono felice per te>>. <<Per me lo è, non andavo mai bene in storia, e se non fosse stato per Nathan che mi ha aiutato a studiare non ci sarei riuscita>>.  <<Ecco, il fatto che Nathan ti ha aiutato può essere interessante, non che ti è andata bene la verifica>>. <<Che amica, non ti importa dei miei successi ma solo che vada a confievele con lui>>. <<Dai, io stavo scherzando, lo sai che ti amo tanto>>. <<Lo sai che sei ruffiana?>>
<<Ne sono cosciente, mia madre me lo dice spesso>>. <<Mi dispiace per lei, comunque dai ora dobbiamo prepararci, altrimenti faremo tardissimo>>. <<Va bene mammina, come vuoi tu>>. Andiamo in bagno e sistemiamo tutte le cose e mettiamo musica. Dopo esserci preparate usciamo e mio padre ci accompagnò alla festa. Appena arrivate scendiamo davanti a questa casa che era davvero enorme, entrambe eravamo rimaste a bocca aperta, una volta entrate raggiungiamo le altre e ci mettiamo a ballare. Noi due stavamo ballando insieme, le altre invece avevano ognuna un ragazzo con cui ballare, be' non tutte ballavano si insomma avete capito. Non volevo più andarmene, era come se non esistesse più niente intorno a noi, solo io e lei e nient'altro, tra noi c'era un legame unico, e questa cosa mi piaceva mi rendeva felice, lei mi rendeva felice, dopo tutto quello che avevi passato lei sta riuscendo a farmi dimenticare tutto. Sento squillare il telefono ed era mio padre, gli risposi e mi disse che stava arrivando, chiusi la chiamata e avvertì Karen che dovevamo andare. Ci sediamo fuori aspettando mio padre e lei si appoggiò alla mia spalla e io la cingi con il braccio. <<Mi sono divertita un sacco>>.
<<Anche io>>. Arrivò e noi salimmo in macchina, accompagniamo lei a casa sua e poi finalmente a casa. Mi misi direttamente a letto e caddi tra le braccia di Morfeo.

3 fratelli e una ragazzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora